28. Marzo 2021 · Commenti disabilitati su Stivali – Come Scegliere i Migliori · Categorie:Scarpe

Di stivali per donna ne esistono infiniti modelli per tutti i tipi di abbigliamento. Indossarli, come abbinarli, non dipende solo dal freddo, ma soprattutto dallo stato d’animo, dai gusti e dal tipo di gamba. Già perché non tutti i modelli stanno bene a tutte e se si sceglie quello sbagliato si può rovinare una mise perfetta. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere il modello di stivali da donna in base a criteri di qualità, prezzo, convenienza e corretta informazione per il consumatore.

Stivaletti
Viene così indicato un modello di stivale che in genere arriva oltre la metà polpaccio, ma non sotto al ginocchio. La punta è spesso allungata (gli anni ’80 ne sono stati un esempio) e sono presenti stringhe e altri fermagli, oltre alla cerniera, per tenere chiuso lo stivale. Possono essere molto preziosi per chi è di corporatura robusta o pratica sport e ha i polpacci sviluppati. Infatti il segreto sta nel taglio dell’apertura. Se è a “V” (modello “stivale da cow boy”) o molto ampia (come nella foto per intenderci), la grossezza del polpaccio viene minimizzata e la gamba slanciata. L’effetto migliora se si abbinano tacchi alti, anche a stiletto, e punta allungata oppure dotata di plateau consistente.
Inoltre, l’apertura della scollatura renderà agevole l’indossare la scarpa e permetterà di muoversi senza sentirsi troppo costrette. In genere, inoltre, i modelli pensati per chi ha un polpaccio importante, hanno un elastico che modella il collo dello stivale alla gamba. Una volta scelto lo stivaletto, è meglio abbinarlo a gonne appena sopra il ginocchio e in ogni caso non troppo lunghe. E’ da evitare che l’unica parte scoperta della gamba sia il polpaccio. Se avete uno stile molto originale potreste abbinare pantaloni larghi, con taglio alla zuava, da infilare direttamente all’interno dello stivale, soprattutto se, lo ripetiamo, il collo è asimmetrico e fermato da laccetti.

Cuissard
Sono gli stivali a calzamaglia, mitici negli anni Settanta e mai passati di moda. Sogno per molte ma non per tutte. Consigliati a giovanissime o a chi ha le gambe perfette perché sono aderentissimi al corpo. Un modello che fece epoca, oltre a quello del film Pretty Woman, è stato un coraggioso ma stellare stivale calzamaglia di Alexander McQueen, di tessuto trasparente, che avvolgeva due decollété color carne, decorato di cristalli a forma di cuore e cascate.
Tornando ai classici cuissard, per evitare l’effetto troppo vintage, o da “donna poco per bene”, è meglio scegliere modelli non di vernice nera, ma magari multicolore e pieni di decori, anche ricoperti da pizzi. Da abbinare con gonne cortissime e hot pants, magari con qualcosa di largo sopra. Negli ultimi anni vanno molto di moda i cuissard appena sopra al ginocchio, come se fossero delle calze francesine, in questo caso abbinati a zeppe altissime e tacchi a stiletto. Bisogna stare molto attente nell’acquisto di questi stivali che sono difficilmente portabili tutti i giorni o anche per una semplice serata. Avere il carattere e l’attitude giusti. Insomma, essere un po’ sfrontate.

Polacchine
Anche questi stivaletti sono stati molto in voga negli anni Settanta e si presentano in vari modelli, dai più “maschili”, senza tacco, non sagomati, con l’imbottitura in pelliccia a volte evidente (le Clarks per intenderci), a quelle sagomate, magari con punta tonda e tacco alto e l’imbottitura-decoro di pelliccia. Anche in questo caso per indossarle l’importante è essere di corporatura media, infatti se sono molto larghe tendo a rendere tozzo il piede.
Se sono molto strette bisogna sempre tenere d’occhio l’effetto che fanno sui polpacci. Per i modelli non alti, oltre ai vestitini bon ton, con gonna a ruota e ad altezza ginocchio, si possono indossare con pantaloni a zampa d’elefante e gioielli etnici, proprio per dare un tocco anni Settanta all’abbigliamento. Per chi vuole uno stile più comodo esistono polacchine più semplici, stile scarpetta da boxeur, bicolori, con laccetti incrociati dalla punta alla caviglia (da indossare esclusivamente con abiti sportivi e o gonne cortissime e sempre se il polpaccio lo “permette”).

Francesine o Richelieu
E’ parante lontana e sexy della polacchina, solo che il tacco è quasi sempre presente: a stiletto, oppure quadrato, a rocchetto o a banana, le pelli e i tessuti impiegati molto raffinati, e la punta affusolata. Ne esiste anche la versione maschile (con tacco basso). Si distinguono dalle polacchine per le stringhe, spesse, in evidenza con cui vengono chiuse da un vistoso fiocco. Da indossare sotto a gonne di media misura, a longuette molto strette, con i pantaloni se si desidera uno stile new romantic, un po’ dandy.
Ne esistono di vari modelli, spesso decorati con pelli metallizzate, cristalli, o ricami in evidenza. Famoso quello realizzato nel 2008 da Cesare Paciotti dedicato alla neo frist lady francese Carlà Sarkozy, da cui ne prende il nome, realizzato in broccato veneziano dai riflessi argentei e la stringa di raso blu (nella foto).

Anfibi e studded boots
Non è necessario essere punk, dark o grunge per portare gli anfibi. Ma va ricordata una cosa: sono e sempre saranno accessori nati per i militari. Ottimi per l’aderenza al terreno, per percorrere qualsiasi tipo di strada urbana e non, hanno solo un inconveniente: spesso la pelle s’indurisce troppo e diventano scomodi da portare. Inoltre, prima di camminare agevolmente con loro dovrete attendere un po’, dopo, se i materiali sono di qualità, diverranno come una seconda pelle. Già ma con cosa abbinarli? Come portarli?
Innanzitutto, se avete le gambe o le caviglie grosse evitate di portarli con la gonna. Ricordatevi inoltre che gli anfibi hanno una punta molto tonda e un corpo della scarpa “importante” il che riduce visivamente le dimensioni del piede. Se siete molto alte potreste sembrare dei “giganti” che, paradossalmente, camminano su piedi piccolissimi. Come abbinarli. Non con tute, abiti da lavoro, salopette, giubbotti imbottiti. Anche le gonne sono out. Con gli anfibi le scelte sono estreme: o uno stile iper-maschile, oppure molto femminile.
Nel primo caso i classici jeans, anche aderentissimi, giacche di pelle, oppure tessuti dai disegni militari, ma, per non sembrare uscite da una caserma è meglio essere sempre truccate e perfettamente pettinate. Oppure, se si sceglie lo stile femminile, dare una strizzatina d’occhio allo stile glam rock. Infatti negli ultimi anni sono diventati in auge, soprattutto tra le giovanissime, i biker-studded boots. Anfibi di diversa forma e altezza impreziositi con cristalli, disegni di metallo sia oro che argento, fregi sempre metalizzati. Ideali con jeans molto stretti e magliette larghe stampate. Ottimi se abbinati a pochette sempre con lustrini. Vanno bene, anche nella versione classica, con abiti aderenti, magari dai tessuti preziosi, velluti, lucidi e lavorati, oppure di lana morbida che fasciano il corpo, rigorosamente scollati. Anche portati su calze a rete o ricamate. Contrasto che dà un’aria sexy anche se molto anni Ottanta.

Stivali al ginocchio
Sono i più comuni. Alcuni riprendono i modelli classici maschili, un po’ militare, dalla punta squadrata, con la fibbia in evidenza e magari il tacco alto e squadrato. A volte opache, a volte di vernice. Altri sono dei veri e propri stivali da pioggia, di gomma, negli ultimi anni colorati nei modi più fantasiosi. C’è anche il modello platform boots, alto fin sotto al ginocchio, molto audace, fetish, dal tacco alto e squadrato, con una serie di stringhe allacciate o lacci incrociati per tutta la lunghezza dello stivale.
I pelle nera sono il must, ma ne esistono ormai di tutti i colori. Ottimi abbinati con microgonne (tipica “divisa” in tartan scozzese, con camicia bianca e cravattino da scolaretta). Devono essere portati con attenzione da chi non ha la gamba particolarmente affusolata. In genere gli stivali al ginocchio vengono abbinati a gonne a portafoglio di media lunghezza, per aumentarne lo stile rigoroso, con sopra cardigan e camice. Meno da “dure”, la versione in pelli dai toni caldi con collo rotondo, punta tonda e poche cuciture, tacco quasi inesistente, da mettere praticamente con tutto, spesso dentro ai pantaloni, stile cavallerizza.

Stivali a tronchetto o ankle boots
Si distinguono dagli altri stivali alti fino alla caviglia per la tomaia compatta, molto sagomata, l’assenza di décolleté, il tacco quasi sempre alto, a stiletto o a banana. Un requisito ormai fondamentale per i veri tronchetti glamour è il plateau importante, di 3 o 4 centimetri. Molto amati dagli stilisti e dalle donne per la forma particolarmente femminile che conferiscono al piede pur coprendolo completamente.
Spesso la punta è tagliata e presenta un foro, oppure, nei modelli più “estivi” la tomaia è forata, tagliata o a stringhe. E’ considerato lo stivale che sta bene con tutto, gonne, pantaloni, minigonne, persino abiti lunghi da sera, ma dotati di profondi spacchi. Si possono portare tutti i giorni sotto ai jeans o ad altri pantaloni casual, meglio se molto attillati (magari abbinati a una giacca larga, da evitare i bolerini per non fare l’effetto “torero”). In genere sono monocolori e possono “sopportare” tinte molto aggressive senza sembrare ridicoli. Esistono forme impreziosite da pelli metallizzate, decori, cristalli, più adatte per la sera.

Ugg
E’ il marchio degli stivali di montone inventati dai surfisti australiani. A disegnarli è stato infatti il surfista Shane Stedman per risolvere un inconveniente tipico del surf, come riscaldare velocemente i piedi dopo aver cavalcato le onde dell’oceano. Nel 1971 il marchio venne registrato ma solo nel continente dei canguri. Nel 1978 un altro surfista, Brian Smith, pensò di registrare il marchio anche in America. Oggi gli Ugg sono noti in tutto il mondo per la fortuna che hanno avuto con le star di Hollywood.
Nonostante la loro apparenza decisamente “invernale” vengono sfoggiati soprattutto in estate. Il loro successo è tale che ne esistono di diverse colorazioni, non solo il classico sabbia, anche in colori pastello per bambini e teen-ager. Tuttavia, se si guarda allo stile, sono tra gli accessori più importabili. In genere stanno bene a ragazze giovani, molto magre (il taglio al polpaccio e la non sagomatura del calzare rende massicce anche le gambe più sottili), con shorts o minigonne cortissime, magari abbinati a canotte di taglio maschile. Ma sono stati adocchiati anche su red carpet prestigiosi, sotto abiti da sera. Un consiglio, portateli solo d’inverno e quando fa veramente freddo.

14. Marzo 2021 · Commenti disabilitati su Scarpe Mary Jane – Come Sceglierle e Come Indossarle · Categorie:Scarpe

Le Mary Jane sono le scarpe con il laccetto sul collo del piede, che regalano un aspetto da bambina o da brava ragazza, ma se ben abbinate anche da “lolita gotica”

Piacciono a molte per quell’aria bon ton che regalano, un pizzico sexy, soprattutto se il tacco è alto. Le classiche sono nere o bicolori ma ormai ne esistono di tutti i toni, anche di pelle metallizzata o ricoperta di strass. Le grandi griffe, ma anche marchi più abbordabili, si sono da sempre sbizzarrite nel riproporre calzature iperfemminili e un po’ da fumetto (la ragazza dell’uomo ragno si chiamava Mary Jane Parker…). Già, perché le Mary Jane nascono negli anni Quaranta e sono state disegnate dal fumettista Richard Outcault, disegnatore di Buster Brown, decisamente innamorato delle scarpe della sua sorella minore, Mary Jane appunto.

All’inizio, furono prodotte senza tanto clamore, quasi un flop, avevano il tacco basso e la forma della punta tondeggiante, non a caso venivano definite “da bambina” (modello ancora presente e gettonato sul mercato). Con gli anni il tacco si è alzato, la tomaia, la parte che ricopre il piede, si è accorciata facendole diventare décolleté, sono comparsi plateau per rendere più agevole la camminata sui trampoli, e la stringa caratteristica si è ingrossata o vezzosamente assottigliata a seconda della moda del momento. Sono arrivati fiocchetti o bottoni gioiello a chiudere il laccetto.Le Mary Jane sono scarpe senza età. Si possono comprare per le bambine, per chi vuole rimanere bambina, o per chi ama un gusto un po’ retrò nell’abbigliamento. Ma prima di acquistarle bisogna fare alcune considerazioni. Innanzitutto, la grandezza del piede. Sono adattissime per chi l’ha piccolo perché la stringa permette alla calzatura di non muoversi, regalando grande stabilità. Anche chi ha il piede grande, 40 o 41, può osare con le Mary Jane, tuttavia è consigliabile un modello décolleté con tacco e plateau importanti, per evitare l’effetto “ragazzona” di campagna.

Primo, perché il plateau accorcia visivamente la lunghezza del piede e, in secondo luogo, evita l’antipatico effetto “nonnina” o “infermiera” (soprattutto se si abbinano a gonne troppo lunghe). Molte case importanti producono Mary Jane proponendo modelli décolleté formati da pelli sontuose, ricchi di decori, con magari la stringa ripetuta in fiocchetti, piccoli nastri in stoffa, loghi appariscenti, proprio per ovviare l’effetto eccessivamente serioso. Oppure giocano sul contrasto donna-ragazzina proponendo scarpe in denim con uno spesso e grosso bottone a chiudere la stringa. Un must molto di moda, il modello ricoperto di strisce di tessuto scozzese coloratissime. Sulle Mary Jane è stato fatto di tutto.

A volte si trovano con i bordi del decolté a zig zag, fori lungo il rivestimento per un effetto anni Trenta, contrasti tra pelli scure e stringhe con ampi fiocchi coloratissimi. Un modello molto glamour è sicuramente quello proposto da Luis Vuitton, in pelle stampata con il famosissimo logo. Per le più audaci c’è la versione con tacco imponente e animalier, oppure totalmente rosse come le scarpette del film il Mago di Oz. Le bizzarrie per sdramatizzare queste scarpe serissime non mancano, ma in commercio si trovano quasi sempre linee molto sobrie, magari con tacco spesso e basso, toni che vanno dal grigio al nero, bicolori bianco e nero (altro classico) oppure marron. Spesso compaiono fascette colorate di tessuti pregiati, come il velluto, a sottolineare le rifiniture.

Ma chi può portare le Mary Jane? E quali sono i modelli consigliati ai nostri piedi? Vista la quantità di modelli possono stare bene a tutte, l’importante è scegliere quello giusto. Se non avete problemi di portafoglio e soprattutto pesate poco come Carrie di Sex and the city, Manolo Blahnik ha creato diverse Mary Jane, spesso in pelli bianche e nere, ma con l’assenza di uno spesso plateau e la presenza di uno stiletto di 10 centimetri. Insomma, se non siete davvero magre rischiate di camminare scomodamente. Sul mercato esistono esemplari che quasi ogni anno ricalcano le tendenze lanciate dai designer di grido, ma prima di procedere all’acquisto, è sempre bene considerare alcune cose.

Sono consigliate per qualsiasi tipo di piede, ma ricordatevi che una punta troppo rotonda accorcia visivamente l’arto creando effetti grotteschi nelle donne molto alte. L’altezza del tacco rispetto alla nostra corporatura. Se si è si è formose è meglio evitare stiletti e optare per tacchi non troppo alti, massimo 6-7 cm, dalla forma spessa, quadrata o rettangolare, di cuoio resistente. Se il tacco è molto alto, sopra i 10 cm, e magari sottilissimo, va considerata tenuta del plateau, lo spessore, la consistenza del cinturino e l’altezza del rivestimento posteriore che deve agganciare in maniera salda il tallone in modo da evitare l’antipatico distaccamento del piede dalla scarpa mentre si cammina. I cinturini, o le fasce, è meglio che siano larghi oppure numerosi. Una suola antiscivolo rende ancora più sicuro l’andamento. Attenzione ai modelli in vernice, spesso, se sono di scarpe di qualità bassa, la pelle verniciata ricopre in genere del cartone e, con il passare del tempo, possono presentare antipatiche screpolature nelle zone più soggette ad essere piegate durante la camminata.

Cosa indossare con le Mary Jane per non sembrare uscite da scuola? Se si vuole smorzare l’effetto bambina è meglio scegliere sempre il tacco alto, magari in contrasto con un abbigliamento bon ton, o sexy. Vanno bene le rigorose gonne longuette a vita alta, nere o addirittura gessate. Se si vuole avere un aspetto più informale, si può optare per jeans scuri skinny (molto stretti) anche modello Capri, abbinati a un capo più chiaro. Vanno assolutamente evitate le gonne troppo lunghe e a campana. Vi è un discorso a parte sullo stile “Lolita gotica”. Da qualche anno a questa parte dal Giappone è arrivata anche in Italia la moda di vestire come bambole un po’ vampiresche, magari abbinando vestiti neri a make up altrettanto oscuri, oppure gonne in tulle da ballerina di danza classica, corpetti e giacconi di pelle nera. Il tutto indossando Mary Jane di diversa fattura, meglio se con il tacco grosso. Una moda ancora in auge tra i giovanissimi, ma sconsigliatissima a chi supera una certa età. Le Mary Jane sono quindi un must del guardaroba, un acquisto per cui spendere qualche soldo in più, perché si avrà la soddisfazione di comprare scarpe che non passano mai realmente di moda e portabili quasi con tutto.

28. Febbraio 2021 · Commenti disabilitati su Felpa – Come Sceglierlo e Come si Indossa · Categorie:Abbigliamento

La felpa è uno dei capi di abbigliamento preferiti dai giovani. Per un certo periodo di tempo la moda l’ha quasi dimenticata, relegandola solamente nell’ambito dello sport. Ma le ultime collezioni di moda l’hanno riportata in auge, con soluzioni davvero molto particolari, per poterla usare, insieme alla tuta, proprio in tutte le occasioni. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere le migliori felpe per uomo e ragazzo in base a criteri di qualità, prezzo, offerte e corretta informazione per il consumatore.

Storia

La felpa è uno dei capi di abbigliamento che siamo abituati ad indossare sin da quando siamo piccoli. Questo perché si tratta di un capo che è comodo, è pratico e che possiamo indossare in qualsiasi momento della giornata. Questo capo di abbigliamento, facilmente riconoscibile dal cappuccio che solitamente lo accompagna, è il preferito dai giovanissimi, soprattutto da quelli che amano un tipo di abbigliamento casual, ma comunque di tendenza. Quando la felpa fece la sua prima comparsa nel mondo della moda, questo particolare capo di abbigliamento era stato relegato al mondo dello sport: era un capo molto comodo per poter praticare in tutta libertà la nostra disciplina sportiva preferita. Negli anni Ottanta, divenne il capo di abbigliamento preferito dai giovani, come espressione della loro cultura e del loro stile.

Negli ultimi anni, invece, questo capo di abbigliamento prima destinato esclusivamente allo sport, ha cominciato a fare la sua comparsa anche nelle strade di tante città. Come street look è davvero perfetto: e tante grandi case di moda se ne sono accorte, tanto che ogni collezione, sia essa per l’autunno-inverno oppure per la primavera-estate, ne propongono modelli nuovi, secondo i dettami della moda.

Come fare per riconoscere una “vera” felpa da altri capi di abbigliamento che possono assomigliarle in modo troppo forte? Esistono dei dettami che distinguono una normale maglia da una felpa vera e propria. Innanzitutto, partiamo dal materiale. Solitamente una felpa è realizzata in cotone, più spesso per le versioni invernali, più leggero, invece, per i modelli pensati per la primavera e per l’estate. Passiamo poi alla struttura di una felpa. Solitamente, è sempre accompagnata da un cappuccio, ma non è detto che una felpa debba averlo.Questo capo di abbigliamento ha una lunghezza che parte dal collo e arriva fino alla vita. La felpa tradizionale, soprattutto quella invernale, per ovvie ragioni che potete comprendere, ha delle maniche lunghe, dalle spalle fino ai polsi. Ma esiste anche la variante estiva, che prevede uno smanicato, un capo senza maniche, da poter essere indossato a pelle oppure con una t-shirt sotto. Passiamo, infine, alla chiusura che deve avere una felpa.

Può non aver bisogno di nulla ed essere un unico “pezzo” di stoffa, oppure essere chiusa da una cerniera: questo secondo caso è più “moderno”, mentre quella classica è priva di chiusure come cerniere e bottoni. Se nell’immaginario collettivo ha delle sembianze ben precise, esistono tuttavia delle varianti, che seguono le mode e le tendenze del momento. Cominciamo con la classica tuta, intesa come capo di abbigliamento da dedicare alla pratica sportiva. Per comodità, solitamente, questo particolare tipo di felpa è venduto insieme ai pantaloni, nel completo chiamato tuta. I due pezzi sono sempre abbinati per colore e per stile. Per maggiore praticità, la felpa destinata allo sport. Non solo sport, però, le felpe sono adatte anche per il tempo libero e per il giorno. In questo caso, i più famosi brand, soprattutto quelli giovanili, pensano a collezioni perfette per lo stile giovanile e casual: linee di abbigliamento adatte alle mode e alle tendenze del momento.

Le felpe personalizzabili sono poi un’ottima idea regalo, oltre che un ottimo modo per distinguersi non indossando un capo che può essere indossato da chiunque. Sono generalmente disponibili in tutti i modelli previsti, quindi con cappuccio o senza, con chiusura a cerniera o senza, con maniche lunghe o smanicato. Attraverso un particolare processo, poi, potrete far stampare sul fronte della maglia o sul suo retro tutte le immagini e tutte le scritte che volete: anche vostre fotografie. Vengono di solito decorate con tecniche a caldo, con serigrafia o con ricamo, molto più fashion e duraturo nel tempo.

Come Scegliere

Passiamo ora alla scelta perfetta per le nostre esigenze: in base all’uso che andremo a fare del nostro capo di abbigliamento, dobbiamo tenere in considerazione alcuni dettagli, soprattutto per quanto riguarda il materiale e lo stile della felpa stessa. Ecco i nostri consigli per fare degli acquisti giusti e sensati, per poter essere soddisfatti del nostro capo di abbigliamento. Se vi serve una felpa per praticare dello sport, vi consigliamo il completo a tuta: davvero perfetto per indossare dei pantaloni e una maglia pratica e comoda per la nostra disciplina sportiva, qualsiasi essa sia. In questo caso, vi consigliamo di optare per una felpa con cappuccio, soprattutto se fate jogging, per potervi coprire dal vento e dalle intemperie. Inoltre, sarebbe consigliabile un modello con chiusura a cerniera, così da potervi alleggerire e spogliare con tutta comodità, senza interrompere la vostra pratica sportiva.

Se invece il capo di abbigliamento vi serve come maglia per tutti i giorni, allora potete acquistare qualsiasi modello. Da quella con il cappuccio a quella senza, da quella con la zip anteriore a quella liscia o che utilizza altri sistemi di chiusura. A seconda della stagione nella quale la andrete ad indossare, poi, potrete optare per i modelli più caldi, a manica lunga, oppure per quelli più freschi, dai materiali più leggeri, sia a manica lunga, oppure smanicato, o ancora, come vanno di moda oggi, con la manica a tre quarti.

Se invece volete acquistare un capo da poter indossare anche la sera, magari per un aperitivo informale con le amiche o per una pizza molto casual, vi consigliamo di puntare sui modelli che offrono oltre alla comodità, anche dettagli glamour, come possono essere perline, ricami in rilievo, materiali preziosi e raffinati, o ancora linee che possono risultare molto più eleganti di una classica felpa.

Le felpe, come tutti i capi di abbigliamento, si possono acquistare un pò dappertutto. Ce n’è per tutti i gusti e, soprattutto, ce n’è per tutte le tasche e tutti i portafogli. Se si cercano i marchi famosi, i brand alla moda e di maggiore rilievo dal punto di vista di tutto ciò che è fashion, vi consigliamo di rivolgervi o presso i negozi monomarca, se il brand li possiede, oppure presso i negozi di abbigliamento che trattano in particolare collezioni e modelli giovanili. Per quanto riguarda le felpe di marchi famosi, poi, si possono anche acquistare online. Esistono molti siti internet che permettono di acquistare in tutta comodità e in tutta sicurezza anche i capi di abbigliamento di brand prestigiosi.

Ma se non è la marca che cercate, ma piuttosto un capo sportivo pensato appositamente per praticare dello sport, allora vi consigliamo di rivolgervi nei negozi specializzati in abbigliamento sportivo: o i piccoli negozi che si trovano in tutte le città, oppure le grandi catene di abbigliamento sportivo. Se invece il budget è abbastanza limitato, potete puntare su modelli che non portano nessun marchio. In questo caso potete fare i vostri acquisti al mercato della vostra città o del vostro quartiere: ci sono sempre bancarelle che ci propongono capi di abbigliamento sportivo come felpe e tute, a prezzi piuttosto competitivi rispetto a quelli di marca. Anche i supermercati possono essere un ottimo punto di riferimento per il vostro shopping: le più grandi catene di supermercati presenti nel nostro paese offrono ai loro clienti reparti espressamente dedicati ai capi di abbigliamento, dove potrete acquistarle a prezzi interessanti.

14. Febbraio 2021 · Commenti disabilitati su Scarpe per Tango – Come Scegliere · Categorie:Scarpe

Per ballare il tango è necessario utilizzare delle scarpe adatte. Anche questo accessorio, insieme ai costumi, fa parte della scenografia necessaria se si vuole realizzare questo tipo di ballo. Le scarpe tuttavia non fanno solo scena: la realizzazione di alcuni passi richiede proprio uno specifico tipo di scarpa. Leggi la nostra guida per conoscerne caratteristiche, tipologie e come scegliere le calzature più adatte alle tue esigenze di ballerino amatoriale o professionista.

Caratteristiche

Risulta essereevidente come questa debba essere prima di tutto comoda, per poter danzare al meglio. Anzitutto, è necessario scegliere la grandezza giusta, che calzi uniformemente sul piede per evitare sfregamenti che porterebbero poi alla formazione di vesciche. Per conoscere la scarpa più adatta a voi, è opportuno capire che tipo di piede avete. Ci sono infatti tre tipologie:
-il cosiddetto piede greco prevede che il pollice sia più lungo dell’alluce
-c’è poi il piede egiziano, dove l’alluce è il dito più lungo
-infine, nel piede quadrato tutte le dita sono della stessa lunghezza.

Risulta essere quindi necessario scegliere la scarpa che meglio si adatti alla conformazione del vostro piede. Non dovete sottovalutare questo aspetto poiché i rischi che si corrono, anche se banali, rischiano di impedirvi di ballare per un bel periodo. Ad esempio, sono frequenti le infiammazioni del metatarso, dolorose oltre che estremamente fuori luogo per un ballerino. Sicuramente, dovendo scegliere, la scarpa su misura vi garantisce sempre risultati eccezionali.

Da qualche tempo, tuttavia, alcune ditte di scarpe da ballo cominciano a produrre le scarpe non solo in relazione alla lunghezza, ma anche alla larghezza del piede. Questo favorisce senza dubbio dei prezzi più abbordabili, oltre ad avere una scarpa “tecnica” che si adatti anche al nostro tipo di piede.

Per chi balla il tango di professione, vi sono alcuni piccoli punti sui quali non si può sbagliare. Il tanguero infatti deve assolutamente evitare le scarpe con pailletes, che potrebbero graffiare le calzature del proprio partner. Da evitare anche le scarpe di cuoio laccato poiché, anche se trattate, rischiano comunque di fare attrito sulle scarpe dell’altro, rendendo meno sinuosi i movimenti. Per lo stesso motivo, non sono da considerare nemmeno le scarpe di cuoio scamosciato. Se non volete rinunciare alla bellezza e alla resistenza di questo materiale, potete sceglierlo nella sua variante più semplice: liscia.

Tipologie

Per l’uomo la scarpa da tango classica è quella chiusa, mentre per la ballerina esistono moltissimi modelli, da quelli intrecciati sul collo del piede, a quelli che si allacciano alla caviglia. In questo caso, è opportuno valutare che il laccio non sia troppo stretto, e quindi non ostruisca la circolazione rendendo difficili i movimenti. Un laccio troppo stretto potrebbe infatti causare infiammazioni e rigidità articolari, decisamente fastidiose.

Il primo, fondamentale passo, è quello di provare bene la scarpa prima di acquistarla. Per fare ciò, sarebbe più indicato recarsi per la prova negli orari pomeridiani o serali, quando il nostro piede è leggermente più gonfio. Infatti, durante il ballo, la circolazione sanguigna al piede aumenta, ingrossandolo. Se avremo provato le scarpe nelle stesse condizioni che si riproporranno mentre balliamo, non avremo alcun tipo di problema. Non allarmatevi se la taglia della vostra scarpa da ballo è più piccola di quella che usate solitamente: ciò è dovuto al fatto che la scarpa da ballo non ha nessun bordo. Questo serve per permettere ai ballerini di allungare le punte e per dargli maggiore sensibilità, consentendo anche di deformarsi meglio intorno al piede, aumentando la vestibilità.

Suola

Visto che i ballerini spesso effettuano piroette e giravolte, la suola tendenzialmente viene realizzata in cuoio, mentre quella in gomma evita scivolamenti ma impedisce movimenti fluidi, oltre al fatto che si creano danni seri alle articolazioni del ginocchio. Ci sono quindi tre tipi di suola che meglio si adattano alla scarpa da ballo:

la suola in cuoio va bene per i pavimenti lisci, come mattonelle o parquet;
la suola di bufalo è molto adatta per i pavimenti in legno, oppure più scivolosi, come ad esempio in marmo;
infine, per un pavimento molto ruvido e all’aperto, meglio optare per la suola di plastica, che va benissimo anche nei teatri.
Di solito il ballerino professionista ha tutti e tre i tipi di suola, per poter scegliere la scarpa giusta in ogni occasione. È poi opportuno osservare il grado di usura della suola, poiché su una superficie troppo liscia può provocare facili scivolate, al contrario una eccessiva ruvidità crea dei pericoli per il ginocchio.

La parte interna della scarpa, immediatamente sotto l’arco del piede, deve essere resistente e rigida, per sostenerlo durante i movimenti, specie nelle piroettes. Se così non fosse, si rischierebbe di provocare una flessione del piede esagerata, che può portare a distorsioni e infiammazioni. Se questi disguidi non facilitano certo la vita di un ballerino, anche per i movimenti di tutti i giorni si profilano come una dolorosa seccatura.

Sempre per garantire un buon sostegno al piede, bisognerebbe prevedere un piccolo rialzo all’interno della suola, oppure il ballerino potrà inserire una suoletta interna in un secondo momento. L’arcata del piede così riuscirà ad appoggiarsi meglio, su una suola che non è liscia, ma si conforma anatomicamente alla forma del piede. La suoletta separata consente un posizionamento più efficace, soprattutto se il piede è già infiammato: in questi casi, infatti, il cuscinetto va posto immediatamente sotto le articolazioni doloranti, mentre per un piede senza alcun problema il cuscinetto può arretrare di qualche centimetro rispetto alle articolazioni.

Manutenzione delle scarpe

Le vostre scarpe, per poter essere sempre al meglio, richiedono poi una certa cura e attenzione. Anzitutto, se dovete pulirle, utilizzate una crema senza colorazione che eviterà di macchiare i pantaloni o i collant del vostro partner. Secondo le esperienze di qualche ballerino, dà ottimi risultati anche una semplicissima crema per le mani alla glicerina. Se avete delle scarpe laccate, dovete opportunamente trattarle per evitare che si attacchino e facciano attrito con quelle del vostro partner. Per far ciò, è opportuno applicarvi un apposito fluido, che ha tuttavia l’inconveniente di durare solo poche ore.

Per lasciare la scarpa in forma, potete scegliere se adottare delle strutture in legno oppure se utilizzare la più semplice carta di giornale appallottolata ( che, tra l’altro, ha il vantaggio di assorbire l’umidità accumulata nelle precedenti sessioni di ballo). Per le scarpe con suola di bufalo, è necessario raschiarla frequentemente con gli strumenti appositi, per diminuire l’attrito sulla pista da ballo.

Callo del ballerino

I movimenti di danza non causano solo infiammazioni in seguito ad uno scorretto e prolungato esercizio dell’avampiede, ma possono far insorgere anche alcuni piccoli fastidi. Tra di essi, il più noto forse è il cosiddetto “callo del ballerino”, che in genere si forma davanti alle dita del piede. Anche se i fastidi sono senz’altro meno evidenti, il callo provoca comunque dolore, proprio perché continuamente sollecitato dai movimenti dei ballerini. Nei casi più gravi, è opportuno farli rimuovere da uno specialista, oltre evidentemente a dover correggere l’uso del piede.

Il tacco della scarpa da ballo in genere non supera gli 8 centimetri di altezza, mentre quelli dell’uomo vanno dai tre ai cinque centimetri. È possibile scegliere tra un tacco più o meno alto, a seconda che siate abituati a quella altezza, o in relazione all’utilizzo che dovete fare della calzatura ( ad esempio, se la scarpa serve ad insegnare, andrà meglio un tacco più largo e basso. Per di più, se siete alle prime armi meglio aumentare il livello del tacco progressivamente, partendo da quelli più bassi. La stessa scelta va fatta da chi ha una leggera infiammazione in atto.

28. Gennaio 2021 · Commenti disabilitati su Giacca di Pelle – Come Sceglierla e Come Indossarla · Categorie:Abbigliamento

Dagli appassionati di hip hop agli amanti delle Harley, molte persone indossano giacche di pelle perché ne apprezzano lo stile. Questo indumenti sono l’accessorio più amato da rock star e aspiranti tali, ma hanno anche una storia illustre, sono alla moda e sono utili per una varietà di lavori e attività ricreative. Sono uno dei pochi capi di abbigliamento che potrebbero essere utilizzati sia a lavoro, sia a cena fuori e in molte altre occasioni.

Caratteristiche

Per molte persone, la nascita del mito della giacca di pelle risale all’interpretazione di Marlon Brando nel film Il Selvaggio e alle interpretazioni di Jack Nicholson, Peter Fonda e Dennis Hopper in Easy Rider. Vedendo che i film e i programmi televisivi degli anni ’50, ’60 e ’70 erano pieni di eroi che indossavano questo tipo di giacche, gli artisti e le rock star del mondo reale non tardarono a seguirne l’esempio. I loro predecessori furono gli aviatori e i militari degli anni ’40, che indossavano i bomber.

Un modello di qualità offre molti vantaggi, perchè è la protezione ideale in caso di vento, pioggia leggera e durante le serate di fine autunno. I motociclisti non le indossano soltanto per via del loro aspetto, ma perché offrirebbero una certa protezione al torace e alle braccia in caso di caduta dalla moto. Se sono realizzate in pelle di qualità possono durare per sempre, e il loro aspetto migliorerà con gli anni. Sono personalizzabili, perfette per aggiungerci sopra toppe con il logo della propria band punk o altri segni distintivi. Il lato migliore è che una buona giaccia di pelle è sempre alla moda.

Tipologie

Esistono molti tipi di giacche di pelle e molte occasioni nelle quali è possibile indossarle. La classica giacca bomber, indossata da militari e celebrità, è più spessa e meno aderente. Quelle Italiane, invece, sono famose per essere più lunghe, aderenti e morbide. I modelli da motociclista, che tipicamente hanno svariate fibbie e cerniere, sono molto popolari. Una versione modificata, spesso ricoperta con borchie di metallo, era indossata dai Ramones e dai punk rockers Inglesi negli anni ’70. Nel 2008, alcuni designer introdussero capi con tagli asimmetrici, donando a un vecchio classico uno stile alla moda. Alcuni modelli hanno il cappuccio e maniche staccabili. Possederne una vintage può essere affascinante perché, oltre a costare poco, ha una storia da raccontare. Una giacca nuova oggi può costare dai 110 euro in su. Per i modelli più costosi, tuttavia, potreste spendere fino a 2000 euro.

Vi invitiamo a diffidare dai modelli troppo economici, perchè possono rivelarsi scadenti. Le cuciture potrebbero cedere, ma soprattutto la giacca rimarrà molto rigida (mentre l’elasticità è uno dei suoi maggiori pregi). La pelle scadente può fare rumori mentre vi muovete, il che può risultate fastidioso. Può anche avere un’opacità simile a quella della plastica, piuttosto che la brillantezza naturale di questo materiale.

Se vi sentite in parte cattivi ragazzi, e in parte animalisti, la soluzione al vostro problema sono i modelli in finta pelle. Il vinile o PVC sono stati abbandonati in favore del poliuretano, materiale più flessibile e traspirante, realizzato per mezzo di una resina naturale, di qualità superiore.

Come Scegliere

La giacca di pelle è semplicemente un capo unico e irrinunciabile sia per le donne che per gli uomini. Da indossare con tutto e facilmente abbinabile, non conosce tramonto in nessuna generazione.

Una tra le questioni più spinose è se acquistare una giacca in vera pelle, o se optare per una versione in pelle ecologica. In quest’ultimo caso, l’aspetto sarà simile, ma si eviterà di usare parti animali nella lavorazione. Il materiale utilizzato è quindi un derivato della plastica, in genere poliuretano, che passato su una struttura in maglina dà la sensazione e l’aspetto di una giacca di pelle.

Senza dubbio la manutenzione di questo tipo di tessuto è più semplice della giacca realizzata con parti animali, e si può avere il look ricercato del giubbotto di pelle con la convenienza di un giubbotto in eco-pelle. Infatti i prezzi di questo tipo di giacca sono di gran lunga più bassi, e si riesce a trovare il proprio capo con poco più di 50 €. Se il prezzo è a dir poco appetitoso, bisogna ricordare che la giacca in vera pelle è di gran lunga più duratura, risulta più morbida e resistente, ed è anche esteticamente migliore. Bisogna vedere se queste qualità valgono davvero un prezzo molto più elevato. Tuttavia, per gli ecologisti convinti la scelta è quasi obbligata.

Risolto il dilemma tra pelle ed eco-pelle, va scelto il colore. In genere tra le tinte più comuni ci sono il nero e il marrone, che oltre ad essere molto di tendenza, non passano mai di moda e sono facilmente abbinabili. Se volete usare dei colori più audaci, probabilmente l’ecopelle è più appropriata, eventualmente potrete dismettere la vostra giacca con più facilità, dato il piccolo prezzo al quale l’avrete pagata.