14. Maggio 2021 · Commenti disabilitati su Scarpe da Ballo – Come Sceglierle · Categorie:Scarpe

Le scarpe da ballo sono calzature realizzate appositamente, per aiutare ballerini ed amanti della danza a muoversi con facilità e sicurezza.

Caratteristiche

Tralasciando la grande importanza che hanno abbigliamento e costumi per il ballo, concentreremo la nostra attenzione più nello specifico in merito alla vasta scelta di scarpe esistenete sul mercato. Le calzature hanno una grande rilevanza non solo dal punto di vista estetico e dell’armonia, ma anche dal punto di vista della comodità, poiché su questa si basano i movimenti e i passi di danza.

Se pratichiamo danza classica, distinguiamo solitamente due generi: per i principianti e coloro che sono alle prime armi è necessario l’uso delle mezze punte (costo circa 20-27 euro) ; per i professionisti ormai a livelli di allenamento molto più avanzati, sono richieste le punte (circa 60 euro).

Cambiando totalmente genere e passando quindi al genere funky- hip hop, opteremo per una scarpa dal plantare flessibile e facilmente estensibile. Insomma qualsiasi disciplina ha le proprie caratteristiche tecniche, ma la regola non cambia: ogni ballo come ogni persona ha le proprie esigenze che una scarpa comune difficilmente può soddisfare. Ogni ballerino, professionista o dilettante, pretende la massima efficienza. Quindi indossare le scarpe adatte non significa soltanto scarpe in linea con lo stile della danza, ma anche scarpe comode, adeguate che ci permettono di fare il nostro massimo.

Tango

Per darvi un’idea della grande vastità e diversità delle calzature tipiche di ogni ballo vi presento un breve elenco dei balli esistenti e più diffusi tra la gente. La premessa è che ad ogni genere va adattata la scarpa più idonea. Iniziando con il tango,considerato il ballo della passione per eccellenza, esso ha tre variazioni
-tango argentino
-tango da sala
-tango standard

La calzatura richiesta in questa disciplina richiede una grande cura nella scelta: essa deve calzare in maniera perfetta, aderendo al piede totalmente, evitando di sfregare con parti del piede che a lungo andare possono provocare bolle fastidiose e dolorose. La ballerina di tango indossa una scarpa aperta con dei lacci ad incrocio sul collo del piede ed un tacco tra i 4 e gli 8 centimetri.

La scelta del tacco dipende dal vostro grado di preparazione e dal fatto che possiate o meno essere abituare a portare tacchi più alti. Il ballerino, invece, ha una scarpa chiusa, che deve essere morbida e comoda fin dalla prima volta che vengono indossate. In questo caso il tacco ha un’altezza tra i 3 e i 5 centimetri, La suola più adatta che permette i movimenti tipici di questo ballo è quella di cuoio; evitate se possibile le suole di gomma. Mi raccomando anche a non trascurare le vostre scarpe dopo averle acquistate. Di tanto in tanto passate sulla superficie una crema neutra; evitate le creme colorate.

Liscio, Tip Tap e caraibiche
Se la vostra passione è il ballo liscio, saprete sicuramente che esso comprende: la mazurka, la polka e il valzer. Tra queste tre versioni ci sono moltissimi punti in comune ma anche delle differenze in merito alle battute, alle figure e ad altri elementi tecnici di esecuzione. In questo caso, è necessario che voi acquistiate un paio di scarpe con un tacco il più stabile possibile e con tenuta sulla caviglia. In tal modo eviterete che durante il movimento la scarpa possa scivolare via.

Troverete scarpe per il liscio sia aperte che chiuse. Per gli amanti del tip tap, la scarpa è a dir poco caratteristica. Questo ballo richiede scarpe molto particolari, dette “ claquettes”; esse sono costituite da elementi in ferro, in modo che ad ogni tocco sul pavimento venga prodotto un suono particolare. Il tipico rumore che dà proprio il nome alla disciplina è dato, quindi, da un tacco con rinforzo in ferro.

Le scarpe migliori per i balli caraibici sono in pelle scamosciata e nylon. La suola di queste calzature è particolarmente adatta ai movimenti tipici del ballo. Il tacco deve prevedere un sistema che assorba i colpi, come ad esempio cuscinetti che permettono di attutire il contatto tra piede e suolo e offrono comodità e agio ai ballerini. Le marche migliori che producono calzature per il ballo sono : Paoul, Bloch, Bleyer, Venturelli.

Danza classica

Le scarpe per la danza classica, come molti sanno, sono le punte. Esse prendono origine intorno al 1700, quando venivano indossate da ballerini di sesso maschile. Solo un secolo dopo diventano prerogativa femminile, in particolare è il 1820 l’anno decisivo per l’utilizzo delle punte, anno in cui viene realizzato il primo balletto esclusivamente sulle punte.

Le punte sono calzature rinforzate che permettono la ballerina di alzarsi con tutto il peso sulle prime tre dita del piede. Le mezze punte, invece, vengono per lo più utilizzate durante le fasi iniziali di studio di danza classica. Questo tipo di calzatura permette ai ballerini di danzare sulle punte dei piedi e consta di tre parti principali: tomaia, imbottitura e soletta. La tomaia è quella parte in raso che copre il piede esternamente.

L’imbottitura è la parte più dura e comprende le punta vera e propria della scarpa. Infine la soletta, rigorosamente in cuoio e cucita internamente. E’ importante scegliere accuratamente le punte, perché una scarpa poco professionale potrebbe dar luogo a particolari fastidi. Le vesciche, ad esempio, sono provocate dallo sfregare il piede contro la parte interna della scarpa.

Come Scegliere

Ogni ballo richiede una specifica scarpa, per migliorare le prestazioni e rendere più agevoli i passi che caratterizzano la coreografia. Per ogni stile c’è la sua scarpa, e guai a confondere una scarpa da balletto classico con una da flamenco. Per i neofiti, segnaliamo qualche piccola nota per imparare a destreggiarsi nel mondo del ballo, ma soprattutto in quello delle scarpe di danza.

Indipendentemente dai modelli e dai passi che dovete eseguire, ci sono alcune regole che vanno imparate a priori. Per prima cosa, la scarpa deve essere molto comoda. Per non sbagliare, è consigliabile provarla dopo una sessione di danza, o comunque in orario tardo pomeridiano, quando il piede è più gonfio. Non limitatevi a provare la scarpa osservandone la lunghezza, ma effettuate dei piccoli accenni ai passi che dovete fare. Proprio per questo motivo, evitate gli acquisti on line che non vi permetterebbero né di vedere la qualità della scarpa, né di testarne la comodità. La scarpa da ballo deve poi essere morbida, e questa caratteristica riesce non solo a farle uniformare meglio al vostro piede, ma vi consente anche di prendere un numero in meno rispetto alle vostre scarpe di tutti i giorni.

Passiamo ora alle specifiche di ciascuna scarpa da ballo. Per la danza classica, è necessario che tutte l’attenzione sia rivolta alla “punta”. In realtà, si può acquistare questo tipo di scarpe solo dopo un lungo periodo di allenamento, che vi avrà indirizzato verso il corretto esercizio del piede. Solitamente, per chi è agli inizi, vengono consigliate le scarpe con la mezza punta, per abituare il piede al movimento. Il costo per un paio di scarpe di buona fattura si aggira intorno ai 50 euro, mentre le scarpe mezza punta si rivelano ancora più economiche ( dai 18 ai 28 euro).

Chi deve invece eseguire balli come tango o flamenco, deve porre attenzione per la giusta misura in maniera ancora più elevata. La scarpa deve vestire perfettamente il piede, onde evitare sfregamenti che impediscano i movimenti e creino fastidiose vesciche. Il tacco va scelto in base alla vostra abitudine, ma anche in relazione all’altezza del vostro partner, sempre valutando che la sua altezza in media non supera gli 8,2 centimetri. Se le preferite con o senza laccetti è solo una questione di immagine, ma attente a notare se il piede risulta impedito o troppo stretto.

Per l’uomo invece andranno benissimo delle scarpe morbide e chiuse, con un tacco di poco più di tre centimetri. Se siete indecisi sul materiale della suola, meglio optare per il cuoio, che non vi dà particolari problemi di manutenzione come il bufalo. Le scarpe per i balli caraibici devono essere realizzate in modo tale da tutelare il piede da urti violenti. Dal punto di vista del materiale, meglio scegliere scarpe di nylon o in pelle scamosciata. Per attutire i colpi, andranno benissimo dei cuscinetti sulla suola interna.

Dove Acquistare

Le scarpe per il ballo si trovano nei negozi specializzati in articoli sportivi. Sicuramente per la particolarità del prodotto il consiglio è quello di evitare di acquistare on line se non si è assolutamente sicuri che sia proprio quella la nostra misura. Infatti, anche se per le normali calzature utilizziamo sempre la stessa misura, le scarpe per il ballo meritano un discorso a parte.

Avendo ciascuna scarpa una propria vestibilità non si può generalizzare, perché ogni scarpa va provata comodamente per evitare che a lungo andare ci rechi danno o dolori ai piedi. Nei negozi specializzati troverete un’ampia scelta di scarpe da ballo per i ballerini e le ballerine di ogni stile e di tutte le età.

Troverete scarpe per le danze caraibiche, per il tango, per il latino americano, il liscio, il tip tap, la danza classica, l’artistica, la moderna. Infine,un ultimo consiglio da seguire che può sembrare banale ma che non lo è affatto è di trovare il momento giusto per acquistare le nostre scarpe. Se potete privilegiate il pomeriggio per l’acquisto delle vostre calzature, quando i vostri piedi sono gonfi come dopo aver ballato. Per le misure ricordate che di solito le scarpe per il ballo vanno una misura più piccola di quella che portate abitualmente, per la mancata presenza del bordo.

14. Aprile 2021 · Commenti disabilitati su Scarpe Donna – Come Sceglierle e Come Indossarle · Categorie:Scarpe

Elaborare una guida sulle scarpe, ed in particolare sulle scarpe da donna, può sembrare apparentemente semplice, ma se ci riflettiamo un pò ci troviamo di fronte ad un tema davvero articolato.

Storia

Le scarpe erano prodotte già in epoca preistorica; in questo periodo venivano realizzate con i materiali che la natura metteva a disposizione, prevalentemente pelli di animali e legno. A seconda del clima delle varie zone si facevano modelli più semplici, leggeri o, nei luoghi in cui la temperatura era molto bassa, imbottiti, per ripararsi dal freddo.

Chiaramente per quei tempi, data la difficoltà della produzione, le scarpe erano considerate un bene pregiato e per questo motivo non era affatto scontato che tutte le persone ne avessero un paio. Questa condizione cambia invece col passaggio all’epoca storica durante la quale la scarpa diventa un bene comune (per tutti, o quantomeno per la maggior parte!); si usano sempre materiali reperiti in natura: pelli e legno. Nel Medioevo venivano utilizzate anche delle pezze che erano semplicemente avvolte intorno ai piedi (pratico, efficiente ed economico direi!). Nel XVII secolo subentra una novità, un cambio di stile: le scarpe vengono infatti disegnate e realizzate col tacco, sia quelle maschili che quelle femminili.

Nel XIX secolo, con l’industrializzazione, le calzature iniziano ad essere fabbricate in grosse quantità e, a partire da questo momento, diventano un bene alla portata di tutti, questo almeno nei paesi sviluppati!!! Oggi la produzione di scarpe è incrementata ulteriormente e continua su grossa scala; ma si è perso ormai il punto di vista principale, la loro importanza, l’obiettivo per cui vengono prodotte. Non si pensa più alle scarpe come qualcosa di cui si ha bisogno ma come qualcosa di bello da portare ai piedi… sono diventate elemento di moda, di tendenza, di avvenenza. Si cerca forse solo di unire l’utile al dilettevole? E’ possibile! Ma secondo il mio punto di vista ormai all’utile si pensa poco, a volte infatti compriamo scarpe scomodissime con dei tacchi vertiginosi solo per un motivo: perché ci piacciono.

Tipologie

Quando ci si chiede “a cosa servono le scarpe?” in un primo momento la risposta sembra più che ovvia, poi però si rimane un po’ spiazzati… non è affatto scontato tale quesito, al giorno d’oggi soprattutto!! Se posta secoli fa la risposta era univoca: le scarpe servivano per proteggersi dal suolo, per non mettere i piedi a diretto contatto con la terra, per ripararsi dal freddo.

Ma, parliamoci chiaro, chi ci pensa più ormai a questo? Sono sicura che la stragrande maggioranza delle persone quando va a comprarsi le scarpe non è che pensa “eh si, devo proteggere i miei piedini dalle insidie del suolo”… che poi ciò sia vero, che esso sia il reale motivo per cui le acquistiamo è fuori discussione, ma non ci pensiamo assolutamente, o almeno passa in secondo piano: la motivazione primaria dell’esigenza è regredita nel nostro inconscio!

Ecco perché le scarpe si scelgono, ecco perché esistono infiniti modelli, infiniti tipi e infiniti negozi! Ormai non è più solo una questione di bisogno, ora diventa un fatto principalmente estetico, di gusto… è per questo che ognuno le compra per sé!! E quindi a cosa servono le scarpe?? Per coprirci ok, per un senso estetico pure… ma hanno anche altre funzioni! Col tempo sono aumentati i modelli e con questi sono aumentate le finalità!

Prendiamo ad esempio le scarpe ortopediche, per le persone anziane o per chi ha semplicemente problemi di schiena; non sottovalutiamo l’importanza della scarpa sotto questo punto di vista! Una scelta poco accurata delle calzature può portare problemi di salute, non dimentichiamolo! Altra funzione delle scarpe è strettamente connessa al mondo dello sport! Scarpe da ginnastica, da corsa, calcio, tennis insomma ce n’è per tutti i gusti, anche all’interno di ogni sport troviamo una tipologia specifica di calzatura, ma anche qui, attenzione attenzione, rientra la componente estetica: ormai ce ne sono talmente tanti modelli che ancora una volta non possiamo esimerci dal notare la sua presenza!!

Ed è così vera questa cosa che questo tipo di scarpa viene usata anche semplicemente per uscire fare una passeggiata e non necessariamente per praticare sport! Di modelli ce ne sono tanti e tanti l’abbiamo detto.. ma questo vale soprattutto per la scarpe da donna, incarnazione della vanità, del senso estetico, della bellezza, dell’appariscenza! E’ per questo che i modelli da donna sono migliaia di migliaia in più rispetto a quelli da uomo anche se negli ultimi anni l’uomo sotto questo punto di vista si sta dando da fare; è diventato infatti molto più “esteta” di prima, basti pensare all’infradito, non inteso solo come scarpa per il mare ma come calzatura vera e propria!

Prima era una prerogativa femminile, ora invece viene indossato tranquillamente anche dagli uomini! Però… per quanto l’uomo tenti, sotto questo punto di vista, di mettersi alla pari con la donna non ci riuscirà mai e poi mai, la differenza è abissale. Per rendercene meglio conto pensiamo ad un elemento distintivo della scarpa femminile: il tacco!!

Solo di tipologie di tacchi ne esistono un’infinità: l’intramontabile tacco a spillo, il modello anni 40 che ultimamente sta tornando di moda, il tacco quadrato,quello a “banana” dei camperos, giusto per citarne alcuni! Al di là di ciò il tacco è un’ arma vincente sotto molteplici punti di vista, il più evidente, a vantaggio delle non alte, è che regala quei centimetri in più che slanciano la figura! Un tacco alto e sottile tende inoltre a valorizzare la gamba e ad assottigliare la caviglia.. insomma, si combina l’utile e il dilettevole… anche se a volte, dilettevole non si direbbe proprio.. alcuni tacchi, soprattutto quelli alti, non sono esattamente confortevoli.. o almeno non quanto un bel paio di ballerine!! Ma d’altra parte come si dice “chi bella vuole apparire un po’ deve soffrire..” Attenzione ai tacchi troppi alti però!

L’altezza ideale sarebbe dai 3 ai 5 cm; oltre questa misura possono causare danni alla schiena, nonché alla circolazione e, di conseguenza, visto che stiamo parlando tanto della funzione estetica delle scarpe, faccio anche notare che tacchi vertiginosi possono essere una delle cause della nostra tanto odiata cellulite!!!

Sarebbe per cui il caso di trovare un giusto equilibrio tra bellezza e salute, cercando anzi di concentrarci in primis su quest’ultima e poi sul resto!! Altro modello di scarpe tornato di moda negli ultimi anni è suddetta ballerina. Semplice ed elegante allo stesso tempo, ormai anche di questa ce ne sono tanti e tanti modelli, dai più semplici ai più articolati… solo una cosa resta invariata: la punta,rigorosamente arrotondata che ormai sta soppiantando quella spigolosa che è andata tanto di moda negli ultimi anni ma che piano piano si sta facendo da parte… ma non completamente!

Questo tipo di scarpa, la ballerina, va bene soprattutto per chi è slanciata e snella, altrimenti rischia di appesantire un po’ la figura. Inoltre per chi ha un piede che non somiglia esattamente a quello di Cenerentola tende a valorizzarlo e a farlo sembrare di dimensioni più contenute.. cosa che invece non fa la scarpa a punta, che un 39 lo fa sembrare un 41!!!! Piccoli dettagli a cui però dobbiamo fare attenzione! Inizialmente la ballerina nasce bassa, insomma, è la ballerina da danza trasformata a calzatura, esattamente lei!! Ultimamente però sono stati fatti diversi modelli col tacco. E poi ci sono le decolté… come non parlare delle mitiche decolté! Eleganti, raffinate… di classe insomma!

Ci sono da sempre e non passeranno mai di moda, anzi, ultimamente la loro vendita ha subito un notevole rialzo perché mentre prima venivano usate soprattutto da persone adulte ora le indossano praticamente tutti, adolescenti in particolar modo!!! Scarpa fine e distinta ma che allo stesso tempo veste bene sotto numerosi tipi di abbigliamento: jeans, minigonne, longuette.. insomma, non dà troppi problemi di abbinamenti!

Si avvicina l’estate, anzi, siamo praticamente in estate e possiamo finalmente indossare i nostri sandali, invenzione geniale che i nostri piedi, se potessero parlare, benedirebbero ogni giorno… anche se da qualche anno a questa parte è stata introdotta la moda dei cosiddetti stivali estivi: si vedono fanciulle a ferragosto sfilare con questi stivaloni… a guardarle soffro io per loro! Beh, la moda è moda, ma come direbbe Mr. Manolo Blahnik “non seguite la tendenza!!!” e se lo dice lui, ci sarà da fidarsi allora
Tacco alto: dai 5 cm in su. In genere hanno più sex appeal rispetto a quelle con i tacchi bassi e si indossano comunemente per occasioni formali o eventi.
Tacco basso: con tacco che misura dai 3 ai 5 cm.
Stivale sneaker: sembra una scarpa per atletica, ma ha un tacco che lo rende più simile ad una scarpa elegante.
Sandali Wedge: sono sandali ma alti, danno l’idea di indossare calzature a tacco alto.
Mules: sono senza chiusura dietro il tallone.
Slingbacks: sono assicurate da una chiusura a strappo dietro il tallone, piuttosto che sopra il piede.
Espadrillas: sono causal senza tacco o alla moda a tacco alto, in uno stile che ha avuto origine nei Pirenei. In genere hanno una copertura in cotone o in tela e una suola flessibile in corda o gomma.
Ballerine: hannon un tacco molto basso e una copertura relativamente corta che espone gran parte della suola interna. Si usano molto d’estate e sono più comode di quelle con tacco alto.

Come scegliere

Basta concentrarsi su alcuni punti essenziali. Qualità: è la cosa più importante! Scarpe non buone rovinano i piedi e non solo; assicuriamoci quindi come prima cosa che ciò che stiamo per acquistare sia un buon prodotto. Le migliori sono senz’altro quelle di pelle,o quelle che comunque consentono una buona traspirazione. Ormai data la grande produzione si fabbrica molta più plastica, sia perché spesso ci si concentra più sulla quantità che sulla qualità e sia perché al giorno d’oggi la gente vuole risparmiare, dato che spesso, io per prima, si preferisce avere 10 cose di materiale magari più scadente, rispetto a 3 però di buona fattura!

Questo sempre perché ci piace cambiare, variare, abbinare… e quindi producendo scarpe di scadente qualità si permette alla gente di risparmiare… facciamo attenzione però! Il piede ha bisogno di respirare, stare comodo, non tralasciamo nè sottovalutiamo questo aspetto, ricordiamo che i piedi devono sorreggere il nostro corpo, cosa non semplice, per cui dobbiamo coccolarli un po’ di piu! Esigenza: chiaramente in base all’utilizzo che dobbiamo farne scegliamo il modello e la tipologia: scarpe da passeggio, da corsa, con tacco, senza tacco…. e anche qui rientra il discorso della qualità: se sono per un’occasione importante o vogliamo che esse durino nel tempo prendiamo un modello di qualità più elevata altrimenti no!

Prezzo: ormai se ne trovano di tutte le tasche, ma il prezzo, oltre che dalla qualità, è strettamente influenzato dalla MARCA! Spesso paghiamo il 70% di nome e il restante di calzatura; magari ad un prezzo inferiore troviamo anche di meglio, e questo perché di inferiore queste scarpe hanno il nome! Bisogna fare una scelta, c’è chi vuole a tutti i costi l’articolo griffato e quindi spende un “po’” di più e chi invece della firma si interessa ben poco. Moda: per alcuni è la prima cosa, per altri no… punti di vista. L’ho inserita al quarto posto perché ritengo ci siano fattori più importanti ma mi rendo conto che non è così per tutti, anzi, per molti spesso è la prima nonché unica motivazione per cui si acquista un paio di scarpe!

Dove acquistare

Possiamo distinguere due canali principali di acquisto: indiretto e diretto. Quando parlo di indiretto mi riferisco chiaramente al commercio in rete. Ormai lo shopping on line incalza sempre più negli ultimi anni grazie al boom di internet. D’altronde se si sa già cosa si cerca o se si è troppo pigri per girare per negozi, perché scomodarsi quando ciò che ci serve possiamo farlo comodamente da casa??

Beh, effettivamente fila come discorso! E poi c’è il canale diretto: centri commerciali, negozi al dettaglio, bancarelle… insomma un po’ di tutto per chi, oltre al piacere dello shopping, vuole concedersi una spensierata passeggiata per le vetrine dei vari negozi! Personalmente sono scettica in merito alla prima tipologia di acquisto: preferisco misurare la scarpa prima di acquistarla, anche perché oltretutto magari visto al piede quel modello può non piacere piu, può fa un effetto diverso! Ma ognuno la pensa in un modo… d’altra parte il mondo è bello perché è vario.

28. Marzo 2021 · Commenti disabilitati su Stivali – Come Scegliere i Migliori · Categorie:Scarpe

Di stivali per donna ne esistono infiniti modelli per tutti i tipi di abbigliamento. Indossarli, come abbinarli, non dipende solo dal freddo, ma soprattutto dallo stato d’animo, dai gusti e dal tipo di gamba. Già perché non tutti i modelli stanno bene a tutte e se si sceglie quello sbagliato si può rovinare una mise perfetta. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere il modello di stivali da donna in base a criteri di qualità, prezzo, convenienza e corretta informazione per il consumatore.

Stivaletti
Viene così indicato un modello di stivale che in genere arriva oltre la metà polpaccio, ma non sotto al ginocchio. La punta è spesso allungata (gli anni ’80 ne sono stati un esempio) e sono presenti stringhe e altri fermagli, oltre alla cerniera, per tenere chiuso lo stivale. Possono essere molto preziosi per chi è di corporatura robusta o pratica sport e ha i polpacci sviluppati. Infatti il segreto sta nel taglio dell’apertura. Se è a “V” (modello “stivale da cow boy”) o molto ampia (come nella foto per intenderci), la grossezza del polpaccio viene minimizzata e la gamba slanciata. L’effetto migliora se si abbinano tacchi alti, anche a stiletto, e punta allungata oppure dotata di plateau consistente.
Inoltre, l’apertura della scollatura renderà agevole l’indossare la scarpa e permetterà di muoversi senza sentirsi troppo costrette. In genere, inoltre, i modelli pensati per chi ha un polpaccio importante, hanno un elastico che modella il collo dello stivale alla gamba. Una volta scelto lo stivaletto, è meglio abbinarlo a gonne appena sopra il ginocchio e in ogni caso non troppo lunghe. E’ da evitare che l’unica parte scoperta della gamba sia il polpaccio. Se avete uno stile molto originale potreste abbinare pantaloni larghi, con taglio alla zuava, da infilare direttamente all’interno dello stivale, soprattutto se, lo ripetiamo, il collo è asimmetrico e fermato da laccetti.

Cuissard
Sono gli stivali a calzamaglia, mitici negli anni Settanta e mai passati di moda. Sogno per molte ma non per tutte. Consigliati a giovanissime o a chi ha le gambe perfette perché sono aderentissimi al corpo. Un modello che fece epoca, oltre a quello del film Pretty Woman, è stato un coraggioso ma stellare stivale calzamaglia di Alexander McQueen, di tessuto trasparente, che avvolgeva due decollété color carne, decorato di cristalli a forma di cuore e cascate.
Tornando ai classici cuissard, per evitare l’effetto troppo vintage, o da “donna poco per bene”, è meglio scegliere modelli non di vernice nera, ma magari multicolore e pieni di decori, anche ricoperti da pizzi. Da abbinare con gonne cortissime e hot pants, magari con qualcosa di largo sopra. Negli ultimi anni vanno molto di moda i cuissard appena sopra al ginocchio, come se fossero delle calze francesine, in questo caso abbinati a zeppe altissime e tacchi a stiletto. Bisogna stare molto attente nell’acquisto di questi stivali che sono difficilmente portabili tutti i giorni o anche per una semplice serata. Avere il carattere e l’attitude giusti. Insomma, essere un po’ sfrontate.

Polacchine
Anche questi stivaletti sono stati molto in voga negli anni Settanta e si presentano in vari modelli, dai più “maschili”, senza tacco, non sagomati, con l’imbottitura in pelliccia a volte evidente (le Clarks per intenderci), a quelle sagomate, magari con punta tonda e tacco alto e l’imbottitura-decoro di pelliccia. Anche in questo caso per indossarle l’importante è essere di corporatura media, infatti se sono molto larghe tendo a rendere tozzo il piede.
Se sono molto strette bisogna sempre tenere d’occhio l’effetto che fanno sui polpacci. Per i modelli non alti, oltre ai vestitini bon ton, con gonna a ruota e ad altezza ginocchio, si possono indossare con pantaloni a zampa d’elefante e gioielli etnici, proprio per dare un tocco anni Settanta all’abbigliamento. Per chi vuole uno stile più comodo esistono polacchine più semplici, stile scarpetta da boxeur, bicolori, con laccetti incrociati dalla punta alla caviglia (da indossare esclusivamente con abiti sportivi e o gonne cortissime e sempre se il polpaccio lo “permette”).

Francesine o Richelieu
E’ parante lontana e sexy della polacchina, solo che il tacco è quasi sempre presente: a stiletto, oppure quadrato, a rocchetto o a banana, le pelli e i tessuti impiegati molto raffinati, e la punta affusolata. Ne esiste anche la versione maschile (con tacco basso). Si distinguono dalle polacchine per le stringhe, spesse, in evidenza con cui vengono chiuse da un vistoso fiocco. Da indossare sotto a gonne di media misura, a longuette molto strette, con i pantaloni se si desidera uno stile new romantic, un po’ dandy.
Ne esistono di vari modelli, spesso decorati con pelli metallizzate, cristalli, o ricami in evidenza. Famoso quello realizzato nel 2008 da Cesare Paciotti dedicato alla neo frist lady francese Carlà Sarkozy, da cui ne prende il nome, realizzato in broccato veneziano dai riflessi argentei e la stringa di raso blu (nella foto).

Anfibi e studded boots
Non è necessario essere punk, dark o grunge per portare gli anfibi. Ma va ricordata una cosa: sono e sempre saranno accessori nati per i militari. Ottimi per l’aderenza al terreno, per percorrere qualsiasi tipo di strada urbana e non, hanno solo un inconveniente: spesso la pelle s’indurisce troppo e diventano scomodi da portare. Inoltre, prima di camminare agevolmente con loro dovrete attendere un po’, dopo, se i materiali sono di qualità, diverranno come una seconda pelle. Già ma con cosa abbinarli? Come portarli?
Innanzitutto, se avete le gambe o le caviglie grosse evitate di portarli con la gonna. Ricordatevi inoltre che gli anfibi hanno una punta molto tonda e un corpo della scarpa “importante” il che riduce visivamente le dimensioni del piede. Se siete molto alte potreste sembrare dei “giganti” che, paradossalmente, camminano su piedi piccolissimi. Come abbinarli. Non con tute, abiti da lavoro, salopette, giubbotti imbottiti. Anche le gonne sono out. Con gli anfibi le scelte sono estreme: o uno stile iper-maschile, oppure molto femminile.
Nel primo caso i classici jeans, anche aderentissimi, giacche di pelle, oppure tessuti dai disegni militari, ma, per non sembrare uscite da una caserma è meglio essere sempre truccate e perfettamente pettinate. Oppure, se si sceglie lo stile femminile, dare una strizzatina d’occhio allo stile glam rock. Infatti negli ultimi anni sono diventati in auge, soprattutto tra le giovanissime, i biker-studded boots. Anfibi di diversa forma e altezza impreziositi con cristalli, disegni di metallo sia oro che argento, fregi sempre metalizzati. Ideali con jeans molto stretti e magliette larghe stampate. Ottimi se abbinati a pochette sempre con lustrini. Vanno bene, anche nella versione classica, con abiti aderenti, magari dai tessuti preziosi, velluti, lucidi e lavorati, oppure di lana morbida che fasciano il corpo, rigorosamente scollati. Anche portati su calze a rete o ricamate. Contrasto che dà un’aria sexy anche se molto anni Ottanta.

Stivali al ginocchio
Sono i più comuni. Alcuni riprendono i modelli classici maschili, un po’ militare, dalla punta squadrata, con la fibbia in evidenza e magari il tacco alto e squadrato. A volte opache, a volte di vernice. Altri sono dei veri e propri stivali da pioggia, di gomma, negli ultimi anni colorati nei modi più fantasiosi. C’è anche il modello platform boots, alto fin sotto al ginocchio, molto audace, fetish, dal tacco alto e squadrato, con una serie di stringhe allacciate o lacci incrociati per tutta la lunghezza dello stivale.
I pelle nera sono il must, ma ne esistono ormai di tutti i colori. Ottimi abbinati con microgonne (tipica “divisa” in tartan scozzese, con camicia bianca e cravattino da scolaretta). Devono essere portati con attenzione da chi non ha la gamba particolarmente affusolata. In genere gli stivali al ginocchio vengono abbinati a gonne a portafoglio di media lunghezza, per aumentarne lo stile rigoroso, con sopra cardigan e camice. Meno da “dure”, la versione in pelli dai toni caldi con collo rotondo, punta tonda e poche cuciture, tacco quasi inesistente, da mettere praticamente con tutto, spesso dentro ai pantaloni, stile cavallerizza.

Stivali a tronchetto o ankle boots
Si distinguono dagli altri stivali alti fino alla caviglia per la tomaia compatta, molto sagomata, l’assenza di décolleté, il tacco quasi sempre alto, a stiletto o a banana. Un requisito ormai fondamentale per i veri tronchetti glamour è il plateau importante, di 3 o 4 centimetri. Molto amati dagli stilisti e dalle donne per la forma particolarmente femminile che conferiscono al piede pur coprendolo completamente.
Spesso la punta è tagliata e presenta un foro, oppure, nei modelli più “estivi” la tomaia è forata, tagliata o a stringhe. E’ considerato lo stivale che sta bene con tutto, gonne, pantaloni, minigonne, persino abiti lunghi da sera, ma dotati di profondi spacchi. Si possono portare tutti i giorni sotto ai jeans o ad altri pantaloni casual, meglio se molto attillati (magari abbinati a una giacca larga, da evitare i bolerini per non fare l’effetto “torero”). In genere sono monocolori e possono “sopportare” tinte molto aggressive senza sembrare ridicoli. Esistono forme impreziosite da pelli metallizzate, decori, cristalli, più adatte per la sera.

Ugg
E’ il marchio degli stivali di montone inventati dai surfisti australiani. A disegnarli è stato infatti il surfista Shane Stedman per risolvere un inconveniente tipico del surf, come riscaldare velocemente i piedi dopo aver cavalcato le onde dell’oceano. Nel 1971 il marchio venne registrato ma solo nel continente dei canguri. Nel 1978 un altro surfista, Brian Smith, pensò di registrare il marchio anche in America. Oggi gli Ugg sono noti in tutto il mondo per la fortuna che hanno avuto con le star di Hollywood.
Nonostante la loro apparenza decisamente “invernale” vengono sfoggiati soprattutto in estate. Il loro successo è tale che ne esistono di diverse colorazioni, non solo il classico sabbia, anche in colori pastello per bambini e teen-ager. Tuttavia, se si guarda allo stile, sono tra gli accessori più importabili. In genere stanno bene a ragazze giovani, molto magre (il taglio al polpaccio e la non sagomatura del calzare rende massicce anche le gambe più sottili), con shorts o minigonne cortissime, magari abbinati a canotte di taglio maschile. Ma sono stati adocchiati anche su red carpet prestigiosi, sotto abiti da sera. Un consiglio, portateli solo d’inverno e quando fa veramente freddo.

14. Marzo 2021 · Commenti disabilitati su Scarpe Mary Jane – Come Sceglierle e Come Indossarle · Categorie:Scarpe

Le Mary Jane sono le scarpe con il laccetto sul collo del piede, che regalano un aspetto da bambina o da brava ragazza, ma se ben abbinate anche da “lolita gotica”

Piacciono a molte per quell’aria bon ton che regalano, un pizzico sexy, soprattutto se il tacco è alto. Le classiche sono nere o bicolori ma ormai ne esistono di tutti i toni, anche di pelle metallizzata o ricoperta di strass. Le grandi griffe, ma anche marchi più abbordabili, si sono da sempre sbizzarrite nel riproporre calzature iperfemminili e un po’ da fumetto (la ragazza dell’uomo ragno si chiamava Mary Jane Parker…). Già, perché le Mary Jane nascono negli anni Quaranta e sono state disegnate dal fumettista Richard Outcault, disegnatore di Buster Brown, decisamente innamorato delle scarpe della sua sorella minore, Mary Jane appunto.

All’inizio, furono prodotte senza tanto clamore, quasi un flop, avevano il tacco basso e la forma della punta tondeggiante, non a caso venivano definite “da bambina” (modello ancora presente e gettonato sul mercato). Con gli anni il tacco si è alzato, la tomaia, la parte che ricopre il piede, si è accorciata facendole diventare décolleté, sono comparsi plateau per rendere più agevole la camminata sui trampoli, e la stringa caratteristica si è ingrossata o vezzosamente assottigliata a seconda della moda del momento. Sono arrivati fiocchetti o bottoni gioiello a chiudere il laccetto.Le Mary Jane sono scarpe senza età. Si possono comprare per le bambine, per chi vuole rimanere bambina, o per chi ama un gusto un po’ retrò nell’abbigliamento. Ma prima di acquistarle bisogna fare alcune considerazioni. Innanzitutto, la grandezza del piede. Sono adattissime per chi l’ha piccolo perché la stringa permette alla calzatura di non muoversi, regalando grande stabilità. Anche chi ha il piede grande, 40 o 41, può osare con le Mary Jane, tuttavia è consigliabile un modello décolleté con tacco e plateau importanti, per evitare l’effetto “ragazzona” di campagna.

Primo, perché il plateau accorcia visivamente la lunghezza del piede e, in secondo luogo, evita l’antipatico effetto “nonnina” o “infermiera” (soprattutto se si abbinano a gonne troppo lunghe). Molte case importanti producono Mary Jane proponendo modelli décolleté formati da pelli sontuose, ricchi di decori, con magari la stringa ripetuta in fiocchetti, piccoli nastri in stoffa, loghi appariscenti, proprio per ovviare l’effetto eccessivamente serioso. Oppure giocano sul contrasto donna-ragazzina proponendo scarpe in denim con uno spesso e grosso bottone a chiudere la stringa. Un must molto di moda, il modello ricoperto di strisce di tessuto scozzese coloratissime. Sulle Mary Jane è stato fatto di tutto.

A volte si trovano con i bordi del decolté a zig zag, fori lungo il rivestimento per un effetto anni Trenta, contrasti tra pelli scure e stringhe con ampi fiocchi coloratissimi. Un modello molto glamour è sicuramente quello proposto da Luis Vuitton, in pelle stampata con il famosissimo logo. Per le più audaci c’è la versione con tacco imponente e animalier, oppure totalmente rosse come le scarpette del film il Mago di Oz. Le bizzarrie per sdramatizzare queste scarpe serissime non mancano, ma in commercio si trovano quasi sempre linee molto sobrie, magari con tacco spesso e basso, toni che vanno dal grigio al nero, bicolori bianco e nero (altro classico) oppure marron. Spesso compaiono fascette colorate di tessuti pregiati, come il velluto, a sottolineare le rifiniture.

Ma chi può portare le Mary Jane? E quali sono i modelli consigliati ai nostri piedi? Vista la quantità di modelli possono stare bene a tutte, l’importante è scegliere quello giusto. Se non avete problemi di portafoglio e soprattutto pesate poco come Carrie di Sex and the city, Manolo Blahnik ha creato diverse Mary Jane, spesso in pelli bianche e nere, ma con l’assenza di uno spesso plateau e la presenza di uno stiletto di 10 centimetri. Insomma, se non siete davvero magre rischiate di camminare scomodamente. Sul mercato esistono esemplari che quasi ogni anno ricalcano le tendenze lanciate dai designer di grido, ma prima di procedere all’acquisto, è sempre bene considerare alcune cose.

Sono consigliate per qualsiasi tipo di piede, ma ricordatevi che una punta troppo rotonda accorcia visivamente l’arto creando effetti grotteschi nelle donne molto alte. L’altezza del tacco rispetto alla nostra corporatura. Se si è si è formose è meglio evitare stiletti e optare per tacchi non troppo alti, massimo 6-7 cm, dalla forma spessa, quadrata o rettangolare, di cuoio resistente. Se il tacco è molto alto, sopra i 10 cm, e magari sottilissimo, va considerata tenuta del plateau, lo spessore, la consistenza del cinturino e l’altezza del rivestimento posteriore che deve agganciare in maniera salda il tallone in modo da evitare l’antipatico distaccamento del piede dalla scarpa mentre si cammina. I cinturini, o le fasce, è meglio che siano larghi oppure numerosi. Una suola antiscivolo rende ancora più sicuro l’andamento. Attenzione ai modelli in vernice, spesso, se sono di scarpe di qualità bassa, la pelle verniciata ricopre in genere del cartone e, con il passare del tempo, possono presentare antipatiche screpolature nelle zone più soggette ad essere piegate durante la camminata.

Cosa indossare con le Mary Jane per non sembrare uscite da scuola? Se si vuole smorzare l’effetto bambina è meglio scegliere sempre il tacco alto, magari in contrasto con un abbigliamento bon ton, o sexy. Vanno bene le rigorose gonne longuette a vita alta, nere o addirittura gessate. Se si vuole avere un aspetto più informale, si può optare per jeans scuri skinny (molto stretti) anche modello Capri, abbinati a un capo più chiaro. Vanno assolutamente evitate le gonne troppo lunghe e a campana. Vi è un discorso a parte sullo stile “Lolita gotica”. Da qualche anno a questa parte dal Giappone è arrivata anche in Italia la moda di vestire come bambole un po’ vampiresche, magari abbinando vestiti neri a make up altrettanto oscuri, oppure gonne in tulle da ballerina di danza classica, corpetti e giacconi di pelle nera. Il tutto indossando Mary Jane di diversa fattura, meglio se con il tacco grosso. Una moda ancora in auge tra i giovanissimi, ma sconsigliatissima a chi supera una certa età. Le Mary Jane sono quindi un must del guardaroba, un acquisto per cui spendere qualche soldo in più, perché si avrà la soddisfazione di comprare scarpe che non passano mai realmente di moda e portabili quasi con tutto.

14. Febbraio 2021 · Commenti disabilitati su Scarpe per Tango – Come Scegliere · Categorie:Scarpe

Per ballare il tango è necessario utilizzare delle scarpe adatte. Anche questo accessorio, insieme ai costumi, fa parte della scenografia necessaria se si vuole realizzare questo tipo di ballo. Le scarpe tuttavia non fanno solo scena: la realizzazione di alcuni passi richiede proprio uno specifico tipo di scarpa. Leggi la nostra guida per conoscerne caratteristiche, tipologie e come scegliere le calzature più adatte alle tue esigenze di ballerino amatoriale o professionista.

Caratteristiche

Risulta essereevidente come questa debba essere prima di tutto comoda, per poter danzare al meglio. Anzitutto, è necessario scegliere la grandezza giusta, che calzi uniformemente sul piede per evitare sfregamenti che porterebbero poi alla formazione di vesciche. Per conoscere la scarpa più adatta a voi, è opportuno capire che tipo di piede avete. Ci sono infatti tre tipologie:
-il cosiddetto piede greco prevede che il pollice sia più lungo dell’alluce
-c’è poi il piede egiziano, dove l’alluce è il dito più lungo
-infine, nel piede quadrato tutte le dita sono della stessa lunghezza.

Risulta essere quindi necessario scegliere la scarpa che meglio si adatti alla conformazione del vostro piede. Non dovete sottovalutare questo aspetto poiché i rischi che si corrono, anche se banali, rischiano di impedirvi di ballare per un bel periodo. Ad esempio, sono frequenti le infiammazioni del metatarso, dolorose oltre che estremamente fuori luogo per un ballerino. Sicuramente, dovendo scegliere, la scarpa su misura vi garantisce sempre risultati eccezionali.

Da qualche tempo, tuttavia, alcune ditte di scarpe da ballo cominciano a produrre le scarpe non solo in relazione alla lunghezza, ma anche alla larghezza del piede. Questo favorisce senza dubbio dei prezzi più abbordabili, oltre ad avere una scarpa “tecnica” che si adatti anche al nostro tipo di piede.

Per chi balla il tango di professione, vi sono alcuni piccoli punti sui quali non si può sbagliare. Il tanguero infatti deve assolutamente evitare le scarpe con pailletes, che potrebbero graffiare le calzature del proprio partner. Da evitare anche le scarpe di cuoio laccato poiché, anche se trattate, rischiano comunque di fare attrito sulle scarpe dell’altro, rendendo meno sinuosi i movimenti. Per lo stesso motivo, non sono da considerare nemmeno le scarpe di cuoio scamosciato. Se non volete rinunciare alla bellezza e alla resistenza di questo materiale, potete sceglierlo nella sua variante più semplice: liscia.

Tipologie

Per l’uomo la scarpa da tango classica è quella chiusa, mentre per la ballerina esistono moltissimi modelli, da quelli intrecciati sul collo del piede, a quelli che si allacciano alla caviglia. In questo caso, è opportuno valutare che il laccio non sia troppo stretto, e quindi non ostruisca la circolazione rendendo difficili i movimenti. Un laccio troppo stretto potrebbe infatti causare infiammazioni e rigidità articolari, decisamente fastidiose.

Il primo, fondamentale passo, è quello di provare bene la scarpa prima di acquistarla. Per fare ciò, sarebbe più indicato recarsi per la prova negli orari pomeridiani o serali, quando il nostro piede è leggermente più gonfio. Infatti, durante il ballo, la circolazione sanguigna al piede aumenta, ingrossandolo. Se avremo provato le scarpe nelle stesse condizioni che si riproporranno mentre balliamo, non avremo alcun tipo di problema. Non allarmatevi se la taglia della vostra scarpa da ballo è più piccola di quella che usate solitamente: ciò è dovuto al fatto che la scarpa da ballo non ha nessun bordo. Questo serve per permettere ai ballerini di allungare le punte e per dargli maggiore sensibilità, consentendo anche di deformarsi meglio intorno al piede, aumentando la vestibilità.

Suola

Visto che i ballerini spesso effettuano piroette e giravolte, la suola tendenzialmente viene realizzata in cuoio, mentre quella in gomma evita scivolamenti ma impedisce movimenti fluidi, oltre al fatto che si creano danni seri alle articolazioni del ginocchio. Ci sono quindi tre tipi di suola che meglio si adattano alla scarpa da ballo:

la suola in cuoio va bene per i pavimenti lisci, come mattonelle o parquet;
la suola di bufalo è molto adatta per i pavimenti in legno, oppure più scivolosi, come ad esempio in marmo;
infine, per un pavimento molto ruvido e all’aperto, meglio optare per la suola di plastica, che va benissimo anche nei teatri.
Di solito il ballerino professionista ha tutti e tre i tipi di suola, per poter scegliere la scarpa giusta in ogni occasione. È poi opportuno osservare il grado di usura della suola, poiché su una superficie troppo liscia può provocare facili scivolate, al contrario una eccessiva ruvidità crea dei pericoli per il ginocchio.

La parte interna della scarpa, immediatamente sotto l’arco del piede, deve essere resistente e rigida, per sostenerlo durante i movimenti, specie nelle piroettes. Se così non fosse, si rischierebbe di provocare una flessione del piede esagerata, che può portare a distorsioni e infiammazioni. Se questi disguidi non facilitano certo la vita di un ballerino, anche per i movimenti di tutti i giorni si profilano come una dolorosa seccatura.

Sempre per garantire un buon sostegno al piede, bisognerebbe prevedere un piccolo rialzo all’interno della suola, oppure il ballerino potrà inserire una suoletta interna in un secondo momento. L’arcata del piede così riuscirà ad appoggiarsi meglio, su una suola che non è liscia, ma si conforma anatomicamente alla forma del piede. La suoletta separata consente un posizionamento più efficace, soprattutto se il piede è già infiammato: in questi casi, infatti, il cuscinetto va posto immediatamente sotto le articolazioni doloranti, mentre per un piede senza alcun problema il cuscinetto può arretrare di qualche centimetro rispetto alle articolazioni.

Manutenzione delle scarpe

Le vostre scarpe, per poter essere sempre al meglio, richiedono poi una certa cura e attenzione. Anzitutto, se dovete pulirle, utilizzate una crema senza colorazione che eviterà di macchiare i pantaloni o i collant del vostro partner. Secondo le esperienze di qualche ballerino, dà ottimi risultati anche una semplicissima crema per le mani alla glicerina. Se avete delle scarpe laccate, dovete opportunamente trattarle per evitare che si attacchino e facciano attrito con quelle del vostro partner. Per far ciò, è opportuno applicarvi un apposito fluido, che ha tuttavia l’inconveniente di durare solo poche ore.

Per lasciare la scarpa in forma, potete scegliere se adottare delle strutture in legno oppure se utilizzare la più semplice carta di giornale appallottolata ( che, tra l’altro, ha il vantaggio di assorbire l’umidità accumulata nelle precedenti sessioni di ballo). Per le scarpe con suola di bufalo, è necessario raschiarla frequentemente con gli strumenti appositi, per diminuire l’attrito sulla pista da ballo.

Callo del ballerino

I movimenti di danza non causano solo infiammazioni in seguito ad uno scorretto e prolungato esercizio dell’avampiede, ma possono far insorgere anche alcuni piccoli fastidi. Tra di essi, il più noto forse è il cosiddetto “callo del ballerino”, che in genere si forma davanti alle dita del piede. Anche se i fastidi sono senz’altro meno evidenti, il callo provoca comunque dolore, proprio perché continuamente sollecitato dai movimenti dei ballerini. Nei casi più gravi, è opportuno farli rimuovere da uno specialista, oltre evidentemente a dover correggere l’uso del piede.

Il tacco della scarpa da ballo in genere non supera gli 8 centimetri di altezza, mentre quelli dell’uomo vanno dai tre ai cinque centimetri. È possibile scegliere tra un tacco più o meno alto, a seconda che siate abituati a quella altezza, o in relazione all’utilizzo che dovete fare della calzatura ( ad esempio, se la scarpa serve ad insegnare, andrà meglio un tacco più largo e basso. Per di più, se siete alle prime armi meglio aumentare il livello del tacco progressivamente, partendo da quelli più bassi. La stessa scelta va fatta da chi ha una leggera infiammazione in atto.