Al momento di acquistare un capo d’abbigliamento nuovo, specialmente se per il nostro bambino, è consigliabile prima vedere cosa offre il mercato dell’usato.
Spesso molte persone buttano o donano capi d’abbigliamento ancora in buone condizioni; è stimato che circa il 45% degli abiti di seconda mano sia ancora utilizzabile. L’abito di seconda mano presenta una tutta una serie di vantaggi che lo rendono una valida alternativa ad un capo d’abbigliamento nuovo; un capo di seconda mano presenta questi vantaggi:
Acquistando un capo di seconda mano è possibile evitare la produzione di altro materiale tessile per un capo nuovo; in tal modo è possibile contribuire alla tutela dell’ambiente.
Irrita molto meno la pelle rispetto ad un capo nuovo; questo perché il capo di seconda mano è stato lavato più volte, quindi le sostanze chimiche presenti su di un capo nuovo sono state lavate e diluite; alcune ricerche hanno dimostrato che ” i bambini che vestono capi di seconda mano, sono più sani di quelli i cui genitori comprano il nuovo abbigliamento alla moda”. Questo vantaggio però non vale anche per le scarpe usate, questo perché scarpe di seconda mano sono deformate seguendo la forma del piede del proprietario originario e possono provocare posture scorrette e difficoltà nella camminata.
Come scegliere abiti nuovi
Controllare sempre la composizione delle fibre che costituiscono il capo d’abbigliamento che andiamo ad acquistare; evitare, se possibile, di acquistare un capo in fibra sintetica, questo perché le allergie dovute a fibre sintetiche sono in aumento; inoltre le fibre sintetiche possono provocare alcune disfunzioni dovute all’accumulo di energia, ad esempio un aumento dell’energia statica.
Secondo le vigenti normative nel campo dell’etichettatura, non è necessario dichiarare la presenza di fibre che non superino il 2% del peso totale del capo; quando si decide di comprare un capo con etichettatura “100% cotone” bisogna ricordarsi che esiste la possibilità della presenza di fibre estranee; inoltre, nei capi con “fibre miste”, le attuali normative non impongono di elencare nel dettaglio ogni singola fibra salvo che questa non sia presente con un quantitativo che rappresenti almeno il 30% del peso totale.
Dopo aver acquistato un capo nuovo, è consigliabile lavarlo almeno una volta prima di indossarlo; quest’accorgimento permette di lavare via parte delle sostanze chimiche che ricoprono un capo nuovo, usate per la conservazione dell’abito durante il tragitto e nel negozio.
Controllare sempre che modalità di lavaggio e pulizia siano ben segnalate sull’etichetta del capo.
Non acquistare mai, se possibile, capi d’abbigliamento che richiedono un lavaggio chimico: questa tipologia di lavaggio è molto inquinante e non igienizza allo stesso modo di un normale lavaggio a caldo, senza contare che presenta un costo maggiore; inoltre il lavaggio chimico a basse temperatura non disinfetta il capo e questo può essere causa della trasmissione di alcune malattie della pelle.
Quando è possibile, comprare capi d’abbigliamento la cui produzione ha rispettato standard che tutelano la natura e la dignità umana.
Rispetto per l’ambiente
Per controllare che la produzione di un capo d’abbigliamento abbia rispettato gli standard ambientali, è possibile verificare che sull’etichetta del capo sia presenta una delle due seguenti diciture
Better
Parametro indicante che il capo d’abbigliamento non ha subito alcun tipo di trattamento chimico successivamente alla raccolta della materia prima;
Best
In questo caso le fibre che compongono l’abito provengono da campi dove è praticata la coltivazione biologica oppure da allevamenti protetti.
Specialmente quando si decide di comprare un abito in cotone, è meglio accertarsi che sia presente la dicitura “best”, questo perché il cotone è coltivato in campi monocoltura e con l’uso intensivo di concimi, pesticidi e sostanze da sfrondatura.
Rispetto dei diritti dei lavoratori
Oltre che controllare gli standard ecologici, è importante verificare che la produzione del nuovo capo d’abbigliamento rispetti standard eticamente sostenibili. Bisogna verificare che le condizioni di lavoro nel Paese nel quale è stato prodotto l’abito rispettino la dignità umana, che nel suddetto Paese sussistano le condizioni necessarie affinché il lavoro non si trasformi in semplice sfruttamento della manodopera debole e che il capo non sia frutto del lavoro minorile.
Sfortunatamente molte compagnie, anche famose, preferiscono far produrre i propri abiti in Paesi dove non sono garantiti i diritti umani e dove la manodopera costa poco. Per questo motivo bisogna sempre richiedere informazioni sul Paese di provenienza dell’abito e sulle condizioni di lavoro esistenti. Inoltre è sempre meglio comprare pochi vestiti di qualità che molti di scarsa qualità.