14. Settembre 2021 · Commenti disabilitati su Occhiali da Sole per Donna – Come Scegliere i Migliori · Categorie:Accessori

Gli occhiali da sole da donna sono un accessorio che aiuta a definire il nostro look, ma la loro utilità va oltre, proteggendo gli occhi dai raggi ultravioletti. Quindi la scelta non deve essere dettata solo da fattori estetici, ma soprattutto dalla qualità delle lenti. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere il modello di occhiali da sole per donna in base a criteri di qualità, prezzo e corretta informazione per il consumatore.

Lenti

Dal 1995, gli occhiali da sole devono riportare nell’etichetta il loro potere filtrante, compreso in una scala che va da zero a quattro
0, potere filtrante quasi nullo
1, protezione dall’abbagliamento
Tra 2 e 3, lenti consigliate per media e forte luminosità
4, riservate alle condizioni estreme di luminosità Il filtro numero 4 è consigliato soprattutto in condizioni in cui la luce solare viene riflessa in maniera abnorme, come per esempio nei ghiacciai e nelle spiagge bianche.

Proteggersi dai raggi solari è una necessità che scongiura rischi di problemi agli occhi, dalle congiuntiviti a disturbi più gravi come la cataratta. La protezione deve essere totale, non solo dunque ai raggi UV-A ma anche agli UV-B. Essi sono i cosiddetti “raggi invisibili”, che trasportano delle quantità di energia sufficienti a causare disturbi.
Le lenti migliori secondo le indicazioni della Comunità Europea, dovrebbero assorbire il 100% dei raggi visibili (la luce solare) e almeno il 96% dei raggi ultravioletti.

Una lente troppo scura non sempre garantisce una protezione migliore di una lente chiara, e se non conforme agli standard può addirittura causare più danni di quest’ultima. Anche le lenti graduate, più scure sopra e più chiare nella parte inferiore, sono sconsigliate, in quanto anche la luce riflessa (pensiamo alle situazioni in cui ci troviamo sulla neve, o in riva al mare) è pericolosa per i nostri occhi, che vanno protetti in tutte le angolazioni.
Vi sono tuttavia alcune situazioni in cui è consigliabile non utilizzare occhiali da sole con un potere filtrante troppo alto, alla guida dell’auto per esempio è meglio utilizzare delle lenti non troppo scure, per avere una visione non troppo distorta della luce naturale.

Lenti polarizzate

Servono ad ovviare il fenomeno conosciuto come polarizzazione. A luce solare, riflessa su una superficie, comincia infatti a viaggiare in maniera bidimensionale (rispetto a quella tridimensionale solita) provocando così dei fastidi come per esempio il riverbero che causa una visione distorta dei colori e affaticamento degli occhi. Le lenti polarizzate sono costruite secondo una tecnica che consente loro di lasciare passare solo i raggi verticali, proteggendo la vista da quelli orizzontali dannosi. Grazie a questo particolare tipo di lenti si ha infatti
-migliore percezione dei contrasti e visione nitida anche in lontananza
-colori naturali e saturi
-minore affaticamento della vista
-100% protezione UV

Scegliere bene: Una lente polarizzante in CR39 è otticamente perfetta perché le sue superfici sono parallele ed il raggio ottico non subisce alcuna distorsione. Per quanto riguarda la loro colorazione, più scure sono le lenti, maggiore sarà il loro potere polarizzante e dunque maggiore sarà la protezione. I colori più indicati per un coefficiente di polarizzazione vicino al 100% sono il grigio scuro, marrone scuro e verde.
Possono subire sia trattamenti antiriflesso che antigraffio, questi ultimi non sono necessari nella parte anteriore della lente perché il CR39 di cui sono costituite è un materiale molto resistente. Gli sportivi che praticano sport estremi, o in condizioni ambientali caratterizzate da una luce forte e intensa (vela, sci, snowboard) sono i maggiori utilizzatori di occhiali con lenti polarizzate.

Estetica

Ora che abbiamo parlato dell’elemento più importante degli occhiali da sole, costituito dalla sua lente, che deve essere scelta con oculatezza affinché ci protegga integralmente dai raggi dannosi, è arrivato il momento di passare al fattore estetico. Le donne sono vanitose, e tra centinaia di modelli di occhiali da sole sceglieranno quello che più si adatta alla forma del loro viso e al colore dei capelli.

In linea generale si può affermare che per il viso ovale, caratterizzato da zigomi alti e da un mento piuttosto piccolo, è adatto ogni tipo di montatura; per il viso quadrato con fronte e mento larghi uguali, la montatura ideale è piuttosto rotonda e non troppo larga ; per un viso lungo e quadrato optate per una montatura grande che copra la parte centrale del viso; viso rotondo: è largo quanto lungo e i lineamenti sono morbidi, poco spigolosi.

La montatura ideale è piuttosto quadrata o lineare, e scura di colore, per far sembrare il viso più snello e sottile; a forma di diamante: una fronte stretta con zigomi piuttosto larghi e mento piccolo la più adatta è una montatura dritta di sopra con lenti che si arrotondano verso il basso; a forma di cuore: gli zigomi e la fronte sono larghi mentre mento e bocca piccoli, vanno bene gli occhiali dall’aspetto leggero – senza montatura o dal colore chiaro.

Anche il naso e il colore dei capelli svolgono un ruolo fondamentale nella scelta degli occhiali da sole: un naso grande richiede degli occhiali da sole di dimensioni notevoli, un naso piccolo invece richiede degli occhiali con la montatura “alta, preferibilmente in tonalità chiare per fare sembrare il naso più lungo.

Per quanto riguarda i capelli invece, le tonalità calde come il biondo dorato o il rosso rame stanno meglio con montatura dalle tonalità oro, rame, marrone, mentre per i tipi freddi ( nero, prugna, biondo platino) vanno meglio tonalità come il nero, grigio, il blu e il rosa.

Se d’inverno con le giornate uggiose e la nebbia, gli occhiali da sole sono utilizzati quasi esclusivamente dalle fashion victims, in estate diventano l’accessorio principe, indispensabile a qualunque donna. Proteggono dal sole, si adattano ad ogni look, consentono di mostrare all’esterno almeno parte della nostra personalità.

Risulta essere vero gli occhiali da sole vanno scelti soprattutto in base alla forma del viso. Ma come non seguire i dettami della moda di stagione?

In fondo, ciò che le donne cercano, è soprattutto un modo per accrescere la loro personalità e trovare un look degno delle più famose star internazionali. Quest’estate l’imperativo è lenti oversize e montature tonde in materiali moderni come il pvc, che vi faranno sentire come le divine attrici degli anni Cinquanta. Scuri, danno subito un’aria misteriosa e sensuale, ma il vero must di stagione saranno lenti fumè su maxi montature bianche.

Così hanno scelto le stelle di Hollywood, e così sia per tutti noi comuni mortali se intendiamo seguire la moda che arriva dal patinato mondo U.S. L’unico consiglio per utilizzare il modello white riguarda la pelle: solo super abbronzata o bianco – lunare, le vie di mezzo non sono contemplate.

Per le donne che amano i modelli maschili, il modello più in sarà quello aviator, che ormai da molti anni non accenna a scendere nella classifica di gradimento. Se avete bisogno di un tocco alternativo invece, scegliete le proposte di Casa Vuitton: montature in acetato molto fini, impreziosite con turchesi e pietre dure, decisamente chic.

Come Scegliere

La scelta di un paio di occhiali da sole è una scelta non sempre semplice, dal momento che il mercato ci propone un enorme quantità di modelli e colori. Quale sarà allora la montatura più adatta al nostro viso? La scelta degli occhiali da sole deve necessariamente seguire alcuni criteri fondamentali.

Come prima cosa, una montatura va scelta sempre in base alla forma del viso. Per cui se avete un viso quadrato, occorre indirizzarsi verso montature che ammorbidiscono i lineamenti, quindi tonde o ovali. Per i visi rotondi, invece, sono da evitare montature tonde a favore di quelle quadrate, con angoli più spessi.

Se il vostro viso è ovale, quello che fa per voi è una montatura di tipo rettangolare e molto spessa, anche se questa particolare forma di viso è quella più adattabile a tutte le tipologie di montature.

Tuttavia è sempre buona norma evitare le montature sottili, le quali allungherebbero ancora di più i lineamenti. Per i visi triangolari, con fronte larga e mento appuntito, è necessario indossare occhiali ovali dai bordi arrotondati, in modo da rimpicciolire la fronte.

Per la scelta del colore, è bene basarsi sul colore della pelle. Per cui chi ha una pelle chiara può indossare occhiali da sole di colore blu, bianco, nero, prugna, magenta, rosa e malva. Se però si preferiscono occhiali in metallo, allora l’ideale è scegliere metalli smaltati, come l’argento, sia in versione satinata che brillante. Per le versioni maculate, le migliori sono quelle scure e color ambra. Se poi avete i capelli rossi un bel colore verde è quello che fa per voi.

Se la vostra pelle è ambrata, il miglior colore per la montatura dei vostri occhiali da sole è sicuramente il giallo, il verde militare, il blu, il rosso, l’arancione e l’avorio, ma anche il marrone. Per gli occhiali in metallo, l’ideale è il color oro, rame e bronzo. Se, poi, la vostra pelle è molto scura potete anche osare con colori più forti.

14. Agosto 2021 · Commenti disabilitati su Orecchini di Perle – Come Scegliere · Categorie:Accessori

Gli orecchini di perle sono tra i gioielli più popolari, dal momento che riscuotono l’apprezzamento delle donne di tutte le età. E’ possibile scegliere tra un gran numero di modelli, oltre che tra bijoux di grande qualità. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere gli orecchini di perle in base a criteri di qualità, prezzo e corretta informazione per il consumatore.

Esistono molti motivi per cui le pelle devono essere distinte dalle altre gemme. Non hanno bisogno di essere lavorate, dal momento che sono già pronte per essere utilizzate in un gioiello. Per questo motivo, non sono state sviluppate tecniche di taglio come nel caso di altre gemme, ma ci si è impegnati nella loro riproduzione tramite la coltivazione dei molluschi.
Le perle vengono prodotte dai molluschi in seguito alla penetrazione di un corpo estraneo, che può essere un granello di sabbia, un parassita o un nucleo realizzato dall’uomo per indurre la perlagione. La reazione che determina lo sviluppo di una perla consiste nella deposizione di carbonato di calcio e conchiolina, in strati concentrici.
Per la maggioranza, i gioielli che si trovano sul mercato sono realizzati con perle coltivate, le quali non si presentano diverse rispetto a quelle naturali. La possibilità di indurre la perlagione non ha reso meno preziose le perle coltivate dal momento che, su mille perle realizzate, solo dieci presentano la qualità necessarie per essere utilizzate per la creazione di gioielli.

Tipologie

Risulta essere possibile scegliere tra molti tipi e modelli di orecchini di perle, pertanto troverete sicuramente un gioiello in grado di soddisfare le vostre esigenze. Il prezzo dipende dalla qualità della perla, dalla quantità di oro e dalla presenza di altre gemme.

Gli orecchini pendenti possono essere realizzati con perle bianche o nere, ma anche con perle colorate bijoux. Se desiderate acquistare bigiotteria, potrete trovare gioielli di ottima qualità a prezzi molto convenienti. Generalmente le perle bianche sono quelle più ricercate, ma una ragazza giovane potrebbe preferire un gioiello meno classico, o optare per orecchini in argento o acciaio invece che in oro.

Tra le perle coltivate, le più apprezzate sono quelle Akoya, che arrivano dal Giappone. La loro qualità è ottima, e le più utilizzate nei gioielli sono quelle bianche o rosa. Nella maggior parte dei casi vengono montate su oro, pertanto gli orecchini con perle Akoya sono in genere piuttosto costosi. Se cercate perle di qualità eccellente, potreste optare per degli orecchini con perle Australiane, che presentano un diametro di circa 1 centimetro.

Se invece volete risparmiare, quello che fa per voi sono gli orecchini realizzati con pietre dure come l’onice o perle di fiume e Swarovski. L’onice può essere abbinata a una perla bianca di acqua dolce montata su argento, oppure a perle di giada montate su oro o argento. Un modello molto apprezzato è l’orecchino con chiusura a monachella, spesso impreziosito da un piccolo brillante, ma sono molto amati anche gli orecchini di perla a bottone. Per scegliere il gioiello giusto per voi, è molto utile conoscere alcune informazioni essenziali sui vari tipi di perle.

Perle coltivate

Le perle coltivate più conosciute e amate dagli appassionati sono le perle Akoya, tanto da rappresentare il 90% delle perle reperibili sul mercato. Tali perle sono state ottenute inizialmente in Giappone, e per cento anni sono state l’unico tipo di perle coltivate. Il loro diametro può variare da un minimo di due a un massimo di nove – dieci millimetri. Le ostriche Akoya sono dei molluschi che popolano le acque temperate che bagnano le coste del Giappone, e le perle vengono prodotte in seguito all’introduzione di speciali nuclei all’interno delle ostriche.

Nonostante i loro colori naturali siano solamente il giallo verde o il crema, esistono metodiche che consentono di ottenere perle Akoya di colore champagne, rosa, argento e bianco. La forma più diffusa è quella sferica, ma talvolta è possibile realizzare perle con forme differenti o anche perle gemelle, introducendo più nuclei nella stessa ostrica.

Nonostante le perle Akoya siano le più diffuse, anche le perle Australiane sono molto apprezzate per via della loro qualità e delle loro dimensioni, dal momento che il loro diametro va da un minimo di nove a un massimo di diciassette millimetri. La loro rarità comporta prezzi molto più alti rispetto a quelli delle perle Akoya. Presentano un colore talmente affascinante che non è necessario sottoporle ad altri trattamenti. Sono disponibili nelle tinte bianca e nera.

Dal momento che quelle nere vengono realizzate nel Pacifico meridionale, spesso ci si riferisce a queste perle come perle dei mari del Sud. Fanno parte delle perle coltivate anche le perle di acqua dolce, realizzate da molluschi che popolano fiumi o laghi. Questi molluschi sono in grado di produrre un maggior numero di perle, pertanto questo tipo di gemma risulta essere meno costoso rispetto alle perle Akoya. Le perle Tahitiane sono meno diffuse rispetto alle perle Akoya e a quelle di acqua dolce, e sono disponibili in svariate forme e nelle tonalità del nero, grigio, marrone, blu, verde e rosso.

Perle sintetiche

Le perle sintetiche sono nate per ovviare ai problemi principali legati alle perle naturali e coltivate: l’alto costo e la difficoltà del loro ottenimento. Esistono molti estimatori delle perle sintetiche, o d’imitazione ma, per quanto riguarda bellezza e qualità, le perle autentiche non hanno rivali. Le perle sintetiche più conosciute sono quelle di Vasca, Parigi, Venezia, Majorca, Boemia, Roma e Rose di Turchia.
Le perle Vasca, note anche come perle Sumo, sono molto diffuse per via del loro basso costo. Vengono realizzate rivestendo con pellicole di nylon delle sfere di madreperla. Questa copertura ha lo scopo di esaltare l’iridescenza della perla. Successivamente, le sfere vengono trattate con bagni di vernice.
Le perle Parigi sono nate nel 1600. In Italia non sono molto diffuse ma in altri paesi Europei lo sono abbastanza. Realizzate in vetro soffiato, durante il processo di lavorazione vengono rivestite di essenza d’Oriente e riempite con la cera.
Anche le perle Venezia sono sfere di vetro soffiato, ma durante il processo di sintesi vengono utilizzate sostanze madreperlacee. In seguito, anche questo tipo di perle viene riempito con la cera.
Le perle Boemia si ottengono tramite i processi di lavorazione di sostanze madreperlacee.
Le perle di Majorca, note anche come perle Orquidea, sono realizzate in porcellana, vetro opalescente o persino plastica. Durante il processo di sintesi, vengono rivestite di essenze d’Oriente e immerse in acetato e nitrato di cellulosa. Tramite questi bagni chimici diventano molto dure, acquistano buona qualità e non sempre è facile distinguerle dalle perle autentiche.
Le perle Roma sono sferette in alabastro. I bagni nei quali vengono immerse consentono di ottenere iridescenza.
Le perle Rose di Turchia vengono realizzate impastando dei petali di rosa e lucidando il prodotto ottenuto con olio di rosa.

Come Scegliere Orecchini di Perle

Molti, a questo punto, si staranno chiedendo come si possa distinguere una perla artificiale da una autentica, sia essa naturale o coltivata. La prima osservazione da fare è che tutte le perle autentiche dovrebbero essere accompagnate da un certificato di garanzia, norma che purtroppo non sempre viene rispettata. Un esperto sarà sempre in grado di riconoscere le perle autentiche tramite la sua strumentazione.

La strumentazione, infatti, consente di visualizzare il piccolo nucleo che, nel momento in cui è stato introdotto nel mollusco, ha determinato la formazione di una perla vera. Un indice di qualità della perla è legato alle dimensioni di tale nucleo: più esso risulta piccolo rispetto al diametro della perla, maggiore è la qualità di quest’ultima. A questo punto è chiaro come mai i raggi X consentano di distinguere le perle autentiche da quelle di sintesi: queste ultime sono ottenute con procedure molto diverse e non presentano nessun nucleo centrale.

Un altro metodo, piuttosto empirico, per riconoscere una perla autentica, consiste nella valutazione della sua sensazione tattile. Una perla autentica non si presenta perfettamente liscia, ma sarà ruvida, presenterà qualche imperfezione. Alcuni ricorrono persino all’espediente di mordicchiare la perla, per giudicarne la ruvidezza. Anche senza arrivare a questo, la sensazione al tatto è molto diversa a seconda che abbiate a che fare con una perla vera o con una di sintesi.

Non dimenticate che, per non danneggiare le perle, è necessario seguire alcuni accorgimenti. Ad esempio, se decidete di indossare le perle, non utilizzate il profumo, poiché i suoi componenti chimici sono in grado di alterare la lucentezza dei vostri orecchini. Subito dopo l’uso, sarebbe bene pulire le vostre perle con un panno molto morbido.

Gli orecchini di perle sono gioielli che consentono di essere elegantissime senza ostentazione. Sono consigliati anche nel giorno del matrimonio, quando l’abito e altri gioielli possono imporre di utilizzare orecchini eleganti ma sobri, per avere un aspetto davvero chic. In particolare, potreste optare per degli orecchini nei quali le perle siano abbinate ai diamanti.

14. Luglio 2021 · Commenti disabilitati su Calzini Uomo – Come Scegliere · Categorie:Accessori

I calzini sono un indumento assolutamente indispensabile per ogni uomo ed un particolare importante per ogni donna attenta allo stile del suo partner.

Caratteristiche

Le calze sono un capo di abbigliamento utilizzato già nell’antichità, e se è vero che nacquero con la precisa funzione di proteggere i piedi e tenerli comodi e caldi, ben presto divennero anche e soprattutto un elemento di distinzione sociale, alla stregua di un vero status symbol. Nel corso dell’impero romano erano molto apprezzati e di moda i calzini corti realizzati in lana, mentre in epoca medievale il modello di calza che andava per la maggiore erano una specie di mutandone con la gamba lunga, chiamate ‘brache’.

La prima, vera rivoluzione nel settore dell’abbigliamento maschile avvenne nel Quattrocento, epoca che vide fiorire la calzamaglia da uomo, che non va assolutamente confuse con le attuali calzamaglie che indossano le donne, in quanto era realizzata con tessuti pesanti e spesso impreziositi con decorazioni, gemme e altri preziosi, ed erano caratterizzate da colori molto accesi e sgargianti.

Successivamente si ebbe un ritorno all’usto delle brache e dei calzettoni lunghi, che questa volta rimasero in voga fino all’epoca della Rivoluzione francese, che segnò l’evoluzione delle brache in calzoncini aderenti, che i francesi chiamavano coulottes, che arrivavano al ginocchio, e che venivano indossati in abbinamento a delle calze. A differenza delle calzamaglie quattrocentesche, però, in questa epoca i colori erano più sobri, con una predominanza di tinte scure.

Il periodo storico in cui la calza da uomo inizia ad assumere le sembianze moderne, quelle per cui la conosciamo anche oggi, è l’epoca della rivoluzione industriale inglese e della rivoluzione politica francese: fu in queste due nazioni, che in epoca moderna hanno dettato molte delle leggi e delle tendenze della moda, che la calza che prima veniva indossata come vera e propria protagonista del guardaroba maschile iniziò ad essere indossata sotto i pantaloni, limitando la propria visibilità alla zona della caviglia.

Tessuti

Dimenticate dunque il tipico calzino bianco che spunta da sotto il pantalone classico e che farebbe inorridire chiunque e cercate di conciliare questo particolare con il vostro stile del momento e le vostre esigenze. Se però voi al vostro calzettone bianco proprio non volete rinunciare del tutto, potreste almeno limitarvi ad indossarlo con un abbigliamento sportivo, che non lo faccia apparire fuori luogo, un semplice jeans e maglietta andrà più che bene. Per occasioni più formali, invece, scegliete colori più scuri, in abbinamento con il vostro abito. Il classico calzino da uomo è in cotone ed ha una lunghezza tale da coprire l’intero polpaccio.

Molto importante l’elasticità del materiale, che deve essere confortevole ed avere una buona vestibilità, di modo da non scivolare durante la giornata.Esistono tuttavia calzini in diversi materiali: lana per i mesi invernali, microfibra morbida, calda e con un ottima aderenza, spugna, da riservarsi rigorosamente all’attività sportiva, e filo di scozia, materiale particolarmente pregiato che garantisce durata nel tempo, eleganza, piacevolezza al tatto e freschezza del piede, sebbene garantisca anche un costo più elevato. I calzini da uomo si acquistano nei supermercati e nei negozi di intimo.

Al giorno d’oggi indossiamo le calze principalmente per proteggere i piedi sia dal freddo che, soprattutto, dalla fastidiosa frizione con le scarpe. Questo è il motivo per cui i tessuti che vengono utilizzati più degli altri per la produzione delle calze sono il cotone, il cachemire e la lana: materiali, questi, che permettono alla pelle di traspirare nel modo corretto, limitando quanto più possibile la sudorazione e il surriscaldamento dei piedi. Esistono ovviamente anche calze realizzate con materiali più pregiati come la seta, anche se sono decisamente più costose e molto meno pratiche, adatte quindi alle occasioni speciali più che alla vita di tutti i giorni.

Come Scegliere

Anche se sono nascoste dai pantaloni e hanno una visibilità limitata nel complesso di una mise maschile, le calze ricoprono comunque la loro importanza nel quadro estetico generale di un uomo, in quanto sono in grado di aggiungere una nota di colore, esattamente come fanno la cravatta, il foulard o il fazzoletto da tasca, anche se le tonalità vanno scelte con cura altrimenti si rischia di creare una discordanza cromatica che potrebbe guastare l’effetto finale.

Un buon trucco per evitare disarmonie cromatiche e stilistiche è quello di abbinare la tonalità della calza con quello di uno solo degli altri accessori, creando così un piacevole colpo d’occhio. Altrimenti si possono sempre abbinare le calze subordinandole alla scelta del tipo di abbigliamento: classiche con il classico e sportive con lo sportivo!

Con l’esclusione di alcuni casi eccezionali, ad esempio l’abbigliamento sportivo, le calze da uomo vanno indossate sempre e comunque lunghe, devono infatti arrivare a coprire tutto il polpaccio. Le calze al polpaccio, infatti, da sempre sono un sinonimo di eleganza e di raffinatezza maschile, già da quando venivano indossate con il sostegno dell’apposita giarrettiera da polpaccio. Ancora, gli uomini non dovrebbero mai indossare calze bianche, a meno che non si indossino, in estate, sotto un pantalone estivo altrettanto bianco.

Ogni uomo dotato di un minimo di intuito per l’abbigliamento dovrebbe essere perfettamente in grado di scegliersi da solo le calze; tutti gli altri possono tranquillamente seguire i criteri che vengono consigliati al momento della scelta della cravatta: una tinta unita di colore scuro come il blu, il bordeaux, il marrone scuro, il verde bottiglia o il grigio andranno benissimo in qualsiasi occasione, così come una trama di disegni molto piccoli.

Per quel che riguarda la misura, questa andrebbe calcolata ovviamente basandosi sulla lunghezza del piede oppure, per comodità, con il numero che indossiamo di scarpa. Al momento dell’acquisto tenete comunque sempre presente che anche le calze si restringono con i lavaggi quindi è sempre meglio sceglierle più abbondanti di una mezza misura, per non avere problemi successivamente. Ricordatevi di evitare di indossare le calze quando sono ancora umide e abbiate cura di arrotolarle sempre prima di infilarle, in modo da non stressarne l’elasticità con il piede.

Al momento del lavaggio fate attenzione a non lavarle con additivi chimici se sono realizzate con fibre naturali, e nel caso delle calze in lana ricordatevi di lavarle con saponi adatti e in acqua fredda, altrimenti si infeltriscono. Al momento dell’acquisto, ricordatevi che una calza economica è per forza realizzata con un tessuto scadente, e vista l’importanza che hanno nella comodità del nostro piede, forse è meglio spendere un po’ in più per una calza duratura e di qualità.

14. Dicembre 2020 · Commenti disabilitati su Come Scegliere una Sciarpa · Categorie:Accessori

La sciarpa non è solamente uno dei capi di abbigliamento necessari per riparare il nostro collo dal freddo e dalle intemperie. Nel corso del tempo è diventata anche un accessorio necessario per rendere il nostro look più accattivante: anche con un abbigliamento minimal, con una sciarpa glamour possiamo rendere il nostro aspetto attraente.

La sciarpa è uno degli accessori più antichi del nostro guardaroba. In passato erano le donne di casa che le realizzavano, insieme a tutto il resto dell’abbigliamento. Grazie al ferro da maglia e a dei gomitoli di lana, spesso riutilizzata, le donne confezionavano splendidi maglioni e sciarpe fatti con le loro mani. Oggi i tempi sono molto cambiati, anche se il concetto per la realizzazione di capi in lana è rimasto pressoché simile, ma con l’aiuto dell’automazione.

Generalmente, ma poi vedremo le eccezioni, la sciarpa si presenta con un indumento di forma rettangolare, realizzato in diversi materiali, che noi ci arrotoliamo intorno al collo. E’ molto diverso dal foulard femminile o dalla cravatta maschile e si differenzia da questi proprio per la sua forma rettangolare. Può essere di varie lunghezze e può essere fermata al collo secondo diverse tipologie: la si può semplicemente arrotolare intorno al collo fino a che non rimangono due estremità corte davanti oppure farle un nodo tipo cravatta, ovvero piegandola a metà, facendo un anello nella parte chiusa e facendo passare in mezzo a questo anello le due estremità “sciolte”.

Ma da dove arriva il termine utilizzato per indicare questo capo di abbigliamento? La parola italiana “sciarpa” deriva dalla lingua francese. Un tempo i Franchi chiamavano “Skerpa” quella fascia ad armacollo o quella bandoliera che erano soliti portare gli uomini. Il francese moderno chiama quello stesso pezzo di stoffa “echarpe”. E da qui deriva proprio il nostro termine “sciarpa”. Da semplice capo di abbigliamento, utilizzato per scaldarsi nelle fredde temperature invernali, la sciarpa, come vi dicevamo prima, è diventato un accessorio indispensabile per arricchire il nostro look di un dettaglio particolare. Ma la sciarpa è qualcosa di più di tutto questo: la sciarpa, infatti, può anche rappresentare un simbolo.

Lo sanno bene i tifosi di calcio, ad esempio, ma anche di qualsiasi altro sport, che ogni domenica si presentano allo stadio dove gioca la loro squadra del cuore, armati di striscioni, slogan da urlare per incitare i propri campioni e l’inseparabile sciarpa con i colori della società. La sciarpa diventa, così, al di là del suo essere un capo di abbigliamento, un simbolo di appartenenza ad un gruppo, che ci identifica con gli altri membri e ci differenzia da tutti gli altri.

Ma la sciarpa è anche un simbolo storico per il nostro paese. Celebre è la sciarpa azzurra, emblema delle nostre forze armate, la cui storia risale addirittura al 1366, quando Amedeo VI di Savoia volle che sulla sua nave sventolasse, oltre alla bandiera sabauda, anche una bandiera azzurra in onore della Beata Vergine Madonna. E da quel periodo che tutti gli ufficiali dell’esercito italiano indossano, sopra la loro divisa, una sciarpa o una fascia azzurra: tale pratica fu resa, poi, obbligatoria a partire dal 1572. Nel corso dei secoli, poi, l’usanza è rimasta in uso, con qualche piccola modifica sul colore che la sciarpa dovesse avere o su come dovesse essere portata dai militari. Da quella data, e ancora oggi, quella sciarpa azzurra rappresenta una delle insegne più riconoscibili del grado di Ufficiale delle Forze Armate Italiane.

Caratteristiche

La sciarpa è una fascia di stoffa lunga e di una certa larghezza usata come accessorio nell’abbigliamento. Si porta girata intorno al collo o nei pressi della testa. Può avere una funzione pratica (ripararsi dal freddo), religiosa, estetica o indicare cariche militari o civili se portata a tracolla e dotata di specifici simboli, colori e scritte (sindaco, ufficiale, apri banda..).

Una sciarpa può avere svariati usi e a seconda della destinazione generalmente cambia anche il materiale di cui è fatta. Una sciarpa di lana, ad esempio, può trovare impiego nei climi rigidi per riparare la gola e scaldare. Una sciarpa realizzata con stoffa più leggera, portata intorno alla testa, ripara i capelli dalla polvere in zone ventose o polverose. Specialmente tra le donne, e in diversi Paesi, la sciarpa è diventato un indumento usato per fini estetici e di eleganza. Alla sciarpa inoltre si sono ispirati altri capi come il cravattino (da cui derivano la farfalla e la cravatta moderna) nato in Croazia.

Il hijab, o khimar, è la ‘versione’ musulmana della sciarpa utilizzata dalle donne girato intorno al capo; gli uomini invece indossano la kefiah. Una specie di foulard che copre i capelli è utilizzato presso la comunità femminile del Giudaismo Haredi. Nel Regno Unito è usanza che gli studenti universitari indossino una sciarpa che identifichi, con colori e simboli, l’Università frequentata.

Il Kefiah è un particolare tipo di sciarpa indossato dalle popolazioni arabe, che sempre più spesso vediamo anche sulle nostre strade e nei nostri negozi. La kefiah è il copricapo tradizionale soprattutto della cultura palestinese: di derivazione agricola, questa sciarpa quadrata abbiamo imparato a conoscerla perché veniva sfoggiata con orgoglio, quasi come emblema di appartenenza, dai capi politici palestinesi. Risulta essere dagli anni Trenta che questo semplice pezzo di stoffa rappresenta molto di più di un semplice capo di abbigliamento: è diventato, infatti, il simbolo indiscusso e riconosciuto in tutto il mondo del nazionalismo palestinese.
Questo particolare tipo di sciarpa può essere indossato in diversi modi: lo si può mettere intorno al collo, collegando i due pizzi opposti e piegandola diverse volte su stessa, arrotolandola poi intorno al collo. Oppure si può decidere di utilizzarla come copricapo. Chi le indossa e non appartiene al popolo palestinese, solitamente, lo fa per solidarietà verso questo popolo da secoli in guerra. Questa sciarpa ha fatto la sua comparsa fuori dai confini arabi negli anni Venti, quando il popolo arabo venne conosciuto, anche a livello cinematografico, in seguito alla partecipazione di questi stati alla Prima Guerra Mondiale. Ma al di là delle proprie convinzioni politiche, negli ultimi anni, nel mondo occidentale, la kefiah ha perso tutta la sua simbologia, diventando un semplice capo di abbigliamento di tendenza.
La kefiah, solitamente, viene realizzata utilizzando materiali come la seta, il cotone e anche la lana. I classici colori di questa sciarpa sono il nero e il bianco, che si alternano in scacchi di uguale misura. Ma ultimamente ne abbiamo viste anche di rosse e nere o di rosse e bianche.

Le sciarpe dedicate ad uso sportivo sono caratterizzate dalla presenza dei colori sociali della squadra oltre a poter presentare scritte, simboli, effigi o riferimenti alla storia della squadra. La loro comparsa è certa dall’inizio del ‘900 in Gran Bretagna dove cominciarono ad essere indossate simbolicamente dai tifosi. Successivamente vennero utilizzate ovunque nel mondo anche e nonostante i climi caldi. L’uso è così radicato che in Europa le tifoserie organizzate realizzano spesso sciarpe personalizzate in modo da poter creare anche delle coreografie, associate a cori e inni, durante o prima del match: ad esempio, tenendole sciarpe tese sopra la testa, si creano pareti di sciarpe di grande impatto.

Tessuti

La sciarpa per antonomasia è quella realizzata in lana. E’ quella che ci tiene caldo nelle fredde giornate invernali, nelle quali le temperature si abbassano di molti gradi. E’ quella che, magari, è stata confezionata con amore dalle abili mani di nostra nonna che, con in mano solamente un gomitolo e un ferro da maglia, ce l’ha realizzata come si faceva una volta. Ma le sciarpe non sono solamente quelle in lana. Ce ne sono per tutte le stagioni, realizzate con materiali diversi.

La lana è, infatti, solamente una delle tante soluzioni per realizzare sciarpe. Questo materiale è perfetto per la stagione invernale. Ma se si vuole utilizzare una sciarpa anche nel periodo primaverile, allora meglio optare per un tessuto molto più leggero e fresco, come può essere il cotone, che ripara dalle brezze primaverili, ma senza esagerare.

Sempre per la stagione fresca, c’è un altro tipo di sciarpa che viene utilizzata, ovvero la cosiddetta Pashmina, il materiale che ci arriva direttamente da una particolare capre tibetana. Per crearla si usa la stessa lana utilizzata per estrarre il cashmere, ma in una zona particolare dell’animale, ovvero il collo. Si tratta di un materiale molto prezioso ed elegante. Solitamente, le sciarpe realizzate in questo tessuto sono molto più grandi rispetto a quelle in lana o in cotone. Si tratta di una via di mezzo tra la sciarpa in lana e quella in cotone: un po’ meno calda della prima, un po’ più calda della seconda. Per la stagione calda, poi, abbiamo anche la sciarpa in seta: davvero molto elegante, grazie al prestigio che questa fibra di origine animale ha nel mondo dell’industria tessile.

Sempre elegante, ma questa volta ideale per la stagione fredda, è la sciarpa in pelliccia. Si può scegliere tra due opzioni: si può infatti decidere di indossare una sciarpa di pelliccia vera, oppure di indossarne una versione artificiale.

Dove acquistare

Per potere acquistare una sciarpa, ci si può rivolgere ai classici canali di acquisto dedicati ai capi di abbigliamento. Si può optare per un semplice negozio che tratta capi di abbigliamento di ogni genere. Sempre più spesso, infatti, chi tratta le linee di abbigliamento generiche, comprende anche nella collezione anche accessori quali la sciarpa, piuttosto che i guanti, piuttosto che i cappellini. Si può optare, ad esempio, per il negozio di fiducia sotto casa, oppure ci si può affidare alle grandi catene di distribuzione, come i negozi in franchising, che ormai si trovano un po’ dappertutto. Facendo un giro in un centro commerciale o in un grande magazzino, siamo sicuri che troverete molti negozi che trattano questo articolo. A seconda della stagione, potrete acquistare le diverse tipologie di sciarpe sopra descritte.

Se si cerca, invece, un capo particolare, magari che sia unico e realizzato in esclusiva per voi in maniera artigianale, si può anche scegliere un laboratorio tessile, come ce ne sono molti nel nostro paese, che confeziona ancora sciarpe non a livello industriale. In questo caso potrete scegliere direttamente il materiale con il quale volete che sia confezionata la vostra sciarpa, potrete sceglierne il colore e anche la modalità di realizzazione stessa.Anche il mercato della propria città può essere un ottimo luogo dove cercare una sciarpa adatta alle proprie esigenze.

Una terza via per poter acquistare la vostra sciarpa, infine, è quella classica dello shopping online, dove negozi virtuali, vi permetteranno non solo di scegliere quale sciarpa è più adatta alle vostre esigenze, ma anche di confrontare i prezzi per capire quale offerta sia la più vantaggiosa.

07. Ottobre 2020 · Commenti disabilitati su Cavigliera – Come Scegliere il Migliore · Categorie:Accessori

La cavigliera è un’accessorio femminile indossata soprattutto durante i mesi estivi, ve ne sono diverse tipologie: colorate, d’oro e d’argento.

Origine

I gioielli in generale hanno un’origine antichissima e spesso nelle varie civiltà che ne facevano uso, erano portatori di significati particolari e di simbologie di cui si faceva portatore chi li indossava. Nel corso dei secoli, hanno ricoperto valori diversi, da semplice strumento di bellezza esibizione di potere, appartenenza a una certa classe. E’ interessante notare che alcuni gioielli (come la cavigliera) nati in un passato molto lontano siano stati accantonati per brevi periodi e ritornino ad essere di gran moda ai nostri giorni. Nel Medioevo i gioielli avevano varie simbologie ed erano considerati simboli in base a tre ordini: dal punto di vista pagano, si riteneva che le pietre dei gioielli avessero proprietà magiche e soprannaturali; secondo i più religiosi, i gioielli avevano il merito di congiungere spiritualmente ai propri cari defunti; addirittura, per preservare la credenza secondo cui ad indossare i gioielli erano coloro che appartenevano alle classi sociali più privilegiate, durante l’epoca medievale vennero emanate delle leggi per vietare alle classi più umili di indossare monili.

La cavigliera è un gioiello che storicamente veniva indossata dalle ballerine orientali ovviamente alla caviglia. Spesso erano provviste di piccoli sonaglietti, così da provocare dei suoni durante l’esecuzione delle danze. Oggi la cavigliera viene indossata con scopi unicamente estetici; è un ornamento molto diffuso tra le donne, specialmente in estate quando i nostri piedi sono più scoperti.

Tipologie

I materiali utilizzati sono l’argento, l’oro, e poi tutta una serie di pietre e gemme più o meno preziose che contribuiscono ad esaltarne le preziosità. Ne esistono di semplicissime, costituite da un unico filo sottile, e di più particolari, con fili che si intrecciano tra di loro, con anellini, cerchietti, cuori e con pendenti vari.

Molto carine quelle che hanno come ciondolo una lettera, che può essere la vostra iniziale ad esempio. Altre riportano lucchetti, crocette, fiorellini impreziositi da luminosi strass. A seconda dei gusti c’è chi ritiene che le più belle siano quelle il più semplici possibile, chi invece ricerca la particolarità, i colori e le forme più disparate. Tra i colori sono molto gettonati quelli prettamente estivi: corallo, turchese, bronzo.

Utilizzo

Considerando il punto in cui si indossa, generalmente chi ha una caviglia particolarmente attraente (sottile e fine) e vuole esaltarla anche agli occhi degli altri, indossa la cavigliera. Negli ultimi anni si è andata ad affermare la tendenza secondo la quale se la donna indossa la cavigliera a sinistra è ritenuta già impegnata e non più disponibile, mentre chi indossa la cavigliera sulla destra sarebbe una donna libera e senza alcun legame affettivo con l’altro sesso.

In realtà, sentendo le opinioni di chi la utilizza quello che si nota è che non tutte tengono conto di tale distinzione e anzi, tendono a scegliere la caviglia casualmente o comunque per comodità. E’ anche vero che ormai la cavigliera non viene più indossata solo da chi ha la fortuna di mostrare una caviglia particolarmente fine, ma da chiunque apprezzi tale ornamento.

Questo perché è comunemente considerata un accessorio molto sensuale, indipendentemente dalla caviglia su cui è indossata. Chiaramente, come tutti gli accessori di moda, ha avuto un boom negli ultimi anni. La moda impone che la cavigliera venga indossata a contatto con la pelle, mai sopra le calze, quindi risulta essere un accessorio prettamente estivo. Inoltre, non è più considerata come uno status symbol; quindi, e mi rivolgo agli uomini in questo caso, una donna che porta la cavigliera a destra non è detto che sia single e disponibile!

Tendenze

C’ è chi sostiene che l’uso crescente della cavigliera da parte di giovani donne e signore, vada di pari passo con una grande rivalutazione del piede negli ultimi anni. Oltre alla cavigliera, infatti, spopola l’anellino al dito del piede. Di conseguenza, anche tutto il piede viene curato di piu. Se in passato era la manicure a proporre stili e decori nuovi, oggi va tanto di moda anche la pedicure, estetico e curativo. C’è persino chi fa la ricostruzione delle unghie anche ai piedi. Il fascino delle mani, l’eleganza nel muoverle con grazia e armonia sembra essersi trasferito ai piedi. Da qui il diffondersi di atteggiamenti di estremo apprezzamento per tutto ciò che riguarda il piede nella sua totalità. Ma le novità non finiscono qui.!

Come tutte le cose più bizzarre, proviene dall’America un tipo molto ma molto particolare di cavigliera che permette di agganciare il proprio telefonino direttamente sulla caviglia. Considerato particolarmente utile, da chi per vari motivi non ha la borsetta con sé e non sa proprio dove mettere il suo inseparabile telefonino. In realtà, anche se a primo impatto può essere considerato un oggetto assolutamente superfluo, dobbiamo ammettere che il telefonino è un oggetto dal quale ormai non ci si separa praticamente mai.

Quindi se ad esempio vi trovate in discoteca, senza la borsetta, non temete, la vostra speciale cavigliera vi permette di tenere il vostro telefonino sempre a portata di. piede…in questo caso!!!

Dove acquistare

Risulta essere facilissimo trovare cavigliere in quasi tutti i negozi di accessori. Le gioiellerie sono piene di tali ornamenti non più soltanto nei mesi estivi, quando si indossano maggiormente, ma durante tutto l’anno. Come sappiamo per acquistare una cavigliera possiamo utilizzare il canale della vendita diretta, e recarci quindi personalmente in negozio, oppure possiamo avvalerci di acquisti on-line, che oggi risultano molto più sicuri rispetto al passato, soprattutto se ci rifacciamo ai siti più affidabili e sicuri. Con l’acquisto diretto avrete la certezza di poter provare la cavigliera direttamente prima dell’acquisto, perché chiaramente ognuno ha una caviglia più o meno sottile. Alcuni modelli di caviglie propongono due o tre diverse misure, per dare la possibilità anche alle più “rotondette” di trovare la misura adatta.

Altri marchi, invece, propongono una misura standard. Per chi ha questo tipo di problema vi consiglio di prediligere l’acquisto diretto, così sarete sicure che il vostro acquisto sia adatto a voi. Chi, invece, non ha particolari problemi di sottigliezza della caviglia può anche scegliere di acquistare on-line.

Come tutte le mode gettonate del momento, è facilissimo trovare splendide cavigliere provenienti da ogni parte del mondo anche nei mercatini storici, naturalmente a costi inferiori. Raramente, si trovano nei mercatini cavigliere di lusso, provviste di vere pietre. Solitamente si tratta di materiali meno preziosi, ma comunque resistenti. D’ altronde il costo di tali cavigliera rispecchia la qualità.