28. Settembre 2021 · Commenti disabilitati su Biancheria Intima Femminile – Come Scegliere la Migliore · Categorie:Abbigliamento

La biancheria intima è costituita da una serie di indumenti posti a contatto diretto con le zone delicate del nostro corpo. Per le donne sono numerose le varianti disponibili, in base a gusti estetici ed esigenze funzionali. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere i capi di biancheria intima femminile in base a criteri di qualità, prezzo e corretta informazione per il consumatore.

Mutandine
Per il suo utilizzo indispensabile è un capo che da sempre ha accompagnato la donna. Dato il suo stretto contatto con le parti intime, risulta essenziale che esso sia costituito da un buon tessuto. I più diffusi sono il cotone, la lycra, il pizzo, la seta, il tulle, il nylon. Le mutandine da donna possono essere di diverse forme e, a seconda di queste, prendono diverse denominazioni. Il modello classico, simile a quello dell’uomo, è lo slip che non presenta particolari sgambature e copre anche la parte posteriore. E’ il modello più diffuso, indossato da donne di qualsiasi età e stile. Più succinto risulta il tanga, che spesso è composto, nelle parti laterali, unicamente da una sottile striscia di stoffa e che propone una sgambatura più decisa. Un ulteriore modello, molto diffuso tra le giovani, è il perizoma. Esso possiede la peculiarità di essere formato, nella parte posteriore, unicamente da un sottile lembo di stoffa che, occupando l’incavo tra le natiche, lascia quest’ultime completamente scoperte. Esso risulta molto utile quando si indossano abiti aderenti o dal tessuto poco consistente, in quanto non è visibile e lascia scivolare meglio la stoffa. A metà tra lo slip e il perizoma va collocata la brasiliana, una tipologia di mutandina costituita, nella parte posteriore, da un triangolo di stoffa. Più coprenti risultano le culotte, capi d’intimo femminile che richiamano gli antichi capi d’abbigliamento francesi che coprivano le due gambe separatamente (si pensi ai sanculotti). Esse sono caratterizzate dal fatto di essere coprenti anche nella parte del sedere e dei fianchi e sono state rivalutate, nell’ultimo periodo, grazie a nuovi modelli sexy e cofortevoli, lanciati dalle diverse marche di intimo. Oggi, infatti, anche le più giovani apprezzano le culotte. Oltre a queste principali tipologie, segnaliamo anche la presenza di mutandine igieniche, dotate di un rinforzo in tessuto non permeabile per garantire maggiore protezione e di mutande contenitive, solitamente piuttosto alte in vita e prodotte in tessuto elastico, per avvolgere e sostenere.

Reggiseno
Come noto, questo capo serve a sostenere e ad avvolgere il seno della donna. Gli antenati più antichi appartengono all’epoca dei Romani, quando veniva utilizzata una striscia di cuoio per comprimere il seno (il mamillare) oppure lo strophium per sostenere senza comprimere. I primi reggiseni, intesi con l’accezione odierna, iniziarono a circolare intorno agli inizi del 1900: era infatti il 1912 quando l’industriale Lindauer diede l’avvio alla produzione di questo capo. Stava iniziando a scomparire il materiale pesante e costrittivo e si iniziava a produrre capi in tessuto semi-trasparente, leggero, comodo. Oggi il reggiseno non è solamente indossato per utilità e comodità, ma è diventato un vero e proprio indumento di moda. Spesso infatti esso è visibile dalle maglie o dagli abiti e per questo viene scelto dalla donna con cura ed attenzione. Esistono diverse misure di reggiseno (che dipendono dalla circonferenza toracica e da quella vera e propria dei seni) e sono in circolazione differenti modelli di reggiseno. Generalmente costituiti da coppe, essi possono essere a triangolo (più coprenti e comodi, adatti anche per lo sport), a balconcino (più succinti e scartati, adatti per valorizzare le forme), senza spalline, con particolare allacciatura davanti, push-up (per sostenere e valorizzare il seno), con o senza imbottitura, lisci o con pizzo, senza ferretto per le più sportive.

Busto o corsetto
Si tratta di un elemento costitutivo della lingerie di una donna, ma non essenziale e non utilizzato da tutti. Precisando che con il medesimo nome si indica anche uno strumento impiegato per risolvere problemi di natura ortopedica (schiena, postura), precisiamo che in questa sede descriveremo invece il busto o corsetto inteso come indumento di biancheria, indossato dalla donna per scelte estetiche o personali. Questo capo è composto da tessuto rinforzato da stecche e serve solitamente a coprire tutto il torace, stringendo il punto vita e sollevando il seno e valorizzando, di conseguenza, le forme della donna che lo indossa. Il busto nasce diversi secoli fa e già nel XVI secolo era piuttosto diffuso, originariamente nella moda spagnola, ma poi anche in altri luoghi. La sua funzione prevalente era quella costrittiva, come è possibile desumere dai materiali rigidi che venivano impiegati (veniva utilizzato persino il metallo). Fino alla Rivoluzione Francese le donne furono costrette a subire questo indumento gravoso per il corpo e per la libertà di movimento, per poi vivere un trentennio di diminuzione del busto. Ma già a metà dell’800 questo capo riprese piede, sempre più stretto in vita e più ingombrante. E’ il 900 il secolo durante il quale i tessuti si alleggeriscono, le stecche sono meno rigide e la donna si riappropria lentamente delle proprie potenzialità e delle possibilità di movimento. Oggi il busto o corsetto non viene diffusamente indossato come capo di intimo, ma è comunque conosciuto come capo di seduzione o di moda dalle più giovani e non solo.

Guepiere
Con questo termine si indica un particolare tipo di bustino che presenta in più degli elementi peculiari. Innanzitutto è dotato di reggicalze, elemento che ha aumentato le sensualità del capo. Inoltre presenta dei gancetti sul retro, che servono per assottigliare la vita. Anch’esso è fornito di stecche e i tessuti che lo compongono variano tra i più rigidi e i più elastici. La guepiere fu inventata da Rochas nel 1945 ed oggi è impiegata solo in situazioni in cui una donna desidera sedurre un uomo o sentirsi particolarmente sexy.

Guaina
La guaina può considerarsi la diretta erede dell’antico corsetto. La sua funzione infatti è analogamente contenitiva, soprattutto per le parti “critiche” della donna, come i fianchi, la pancia e il sedere. Il tessuto della guaina è solitamente elastico e leggero e le stecche più flessibili e portabili. L’indumento nasce nel secolo scorso e inizialmente veniva indossato solamente per la sua funzione costrittiva, e non per finalità estetiche. Il capo, in origine, non era dunque minimamente legato alla sensualità e alla seduzione. Con il passare del tempo però, si è cercato di unire i due aspetti e sono nati dei particolari modelli di guaina, come quello “a perizoma”. Vanno inoltre ricordate le guaine con cavallo aperto, le guaine a mutandina, le guaine stringivita. Si ricordi infine di fare particolare attenzione quando si indossano queste tipologie di indumenti. Infilarle in maniera corretta non è molto semplice e richiede degli specifici accorgimenti, primo tra tutti la calma e la lentezza dei movimenti.

Babydoll
Il babydoll è un succinta camiciola da notte generalmente con bretelline che viene impiegata, durante la donna, al posto del pigiama. Esso è composto dai più svariati tessuti (seta, tessuti sintetici o traspparenti) e può essere di qualsiasi colore. L’indumento lascia scoperta una grande porzione del corpo femminile ed è per tanto considerato un abito da seduzione. Il babydoll si diffonde intorno alla metà del 900, anche grazie al film “Baby doll”, durante il quale l’attrice protagonista indossava uno dei primi modelli di questo capo. Oggi è piuttosto diffuso, sia nel suo modello di base, che arricchito da pizzi, frange, pajette, laccetti e costituisce una valida alternativa al meno sexy, anche se forse più pratico, pigiama.