28. Settembre 2020 · Commenti disabilitati su Bikini – Come Scegliere il Migliore · Categorie:Abbigliamento

Anche se oggi è estremamente comune trovare persone che lo indossano in spiaggia, il bikini ha creato uno scandalo così forte nella società che lo vide nascere che molti all’inizio si rifiutarono di indossarlo. Dalla sua introduzione, tuttavia, si è guadagnato il favore dei frequentatori di spiagge e piscine, diventando uno dei costumi da bagno più popolari. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere il modello di bikini in base a criteri di qualità, prezzo e corretta informazione per il consumatore.

Caratteristiche

L’abbigliamento a due pezzi femminile risale almeno al quarto secolo, quando i ginnasti romani indossavano abiti molto simili ai costumi da bagno moderni. La versione attuale, tuttavia, è stata brevettata nel 1946 dai designer francesi Jacques Heim e Louis Reard. In concorrenza tra loro per creare il “vestito da bagno più piccolo al mondo”, Heim e Reard usarono uno spettacolo di moda francese per introdurre una striminzito abito a due pezzi, così scollato che per la prima volta lasciava nudi la schiena e l’ombelico di chi lo portava. Dopo un’iniziale violenta reazione pubblica per via della natura poco modesta di questo indumento, il bikini cominciò lentamente a guadagnare consenso, prima lungo la riviera francese e, successivamente, negli Stati Uniti. Dal 1960 è diventato un elemento portante sulle spiagge americane ed è apparso in programmi dedicati a surf e spiagge. Nei cinque anni successivi si sono succedute diverse varianti del costume da bagno, che è diventato sempre più scollato. Il modello di base, tuttavia, è rimasto lo stesso.

L’origine della parola bikini può essere motivo di confusione: dato che il prefisso latino “bi” significa “due” e sembra applicarsi bene alla natura a due pezzi di questo costume da bagno, è facile concludere che il nome provenga dalla traduzione della radice latina. In realtà non è così. Il nome ha radici legate al marketing e alla pubblicità. Il termine è tratto dall’atollo e dalla barriera corallina dell’isola di Bikini, entrambi siti di test sulla bomba atomica durante la seconda guerra mondiale. Anche se ci sono alcune speculazioni sul motivo per cui sia stato scelto prprio questo nome, l’ipotesi più accreditata è che Reard ritenesse che questo costume avrebbe prodotto tra la popolazione reazioni con effetti molto simili a quelli di una bomba atomica.

Prima della sua introduzione, le donne non erano solite scoprire il proprio corpo in spiagge o piscine pubbliche. Le prime cabine per cambiarsi in spiaggia e i parei nati negli anni ‘20 non ricevettero una grande approvazione, esattamente come successe all’inizio per il bikini. Durante gli anni ’30 e ’40 iniziò ad aumentare la popolarità dei film e i codici di abbigliamento cominciarono ad allentarsi un pò, anche se il codice di condotta interno osservato dai registi ancora vietava di mostrare aree sensibili del corpo femminile, come l’ombelico e la schiena.

Negli anni ’50, questo indumento da bagno ha iniziato ad acquisire popolarità nelle aree più tolleranti d’Europa, e la star francese Brigitte Bardot fu fotografata in bikini nel 1953. Con il diffondersi di piscine private nel retro di casa durante gli anni ’50, le donne americane divennero sempre più audaci e sicure di sé. Nel 1962, fece ripetute apparizioni nei media americani, e Sports Illustrated mise un bikini bianco sulla copertina del suo primo numero dedicato al costume da bagno nel 1964. Con la rivoluzione sessuale degli anni ’60 in pieno svolgimento, il bikini finalmente venne sdoganato. Nel 1967 un articolo della rivista Time dichiarò che il 65% delle donne americane lo indossava ormai abitualmente.

Con l’aumento del consenso pubblico, questo costume da bagno si diffuse ovunque. Oltre che durante le gite in spiaggia o le feste a bordo piscina, il bikini poteva essere visto anche in pubblicità, film e anche sulle copertine di alcuni dischi. Entro la fine del XX secolo l’industria della moda spinse il sex appeal all’estremo, consentendo alle donne di mettere a nudo la vita con maglioncini, polo e altri abiti casual. Nonostante la sua diffusione, la società moderna ritiene ancora che un costume da bagno succinto non sia per tutti.

Come Scegliere un Bikini

Quando arriva l’estate, la temutissima prova costume mette tutti in agitazione. Il costume da bagno infatti mette a nudo tutti i difetti più evidenti, non solo gli inestetismi, ma anche forme e proporzioni non perfette. È comunque possibile scegliere il costume in modo tale da riuscire a deviare l’attenzione di chi guarda in modo da esaltare le proprie potenzialità. Cominciamo dal classico triangolo, da sempre alla ribalta nelle spiagge di tutto il mondo, che però può essere sfoggiato con disinvoltura solo dalle più magre, che abbiano grande un seno piccolo e le spalle non troppo larghe. Se rispondete a questi requisiti, potrete mostrare con orgoglio il vostro bikini anche nella versione con i laccetti. Passiamo ora ai fianchi larghi, caratteristica che accomuna molte donne mediterranee.

Concedetevi tranquillamente gli slip a vita bassa, a patto che non abbiate però spalle troppo larghe, poiché questo tipo di costume tende ad evidenziarle. State attente ai modelli a culotte che, sebbene siano grandi alleati per mascherare inestetismi come smagliature e cellulite, rischiano di appesantire la figura soprattutto nelle più basse. Chi ha i fianchi stretti, viceversa, dovrebbe indossare slip a vita alta, che slanciano il fisico e arrotondano visivamente i fianchi. Uguale consiglio va a quelle che vogliono coprire i chili di troppo depositati sulla pancia. Perché poi non osare con il costume intero? Perfetto per chi ha necessità di camuffare forme troppo generose, chiaramente da evitare se avete curve che volete risaltare. Per quelle donne che non possono contare su un bel decolleté a causa delle spalle strette, si può consigliare un modello a bikini di quelli che si allacciano dietro al collo. Anche i colori possono fare il loro effetto: provate quindi ad utilizzare i costumi che hanno gli slip di un colore diverso rispetto al pezzo di sopra.

Passiamo ora alle decorazioni dei costumi: nastri, fiocchi, drappeggi sicuramente non stanno bene a fisici alti e prosperosi, ma sono molto carini e molto sbarazzini addosso alle più piccole, non per forza magrissime. Per quel che riguarda i piccoli inestetismi, la pancette può essere facilmente nascosta con un costume a vita alta, con una fascia drappeggiata, in modo da celare anche le buffe, ma non belle esteticamente, maniglie dell’amore. Per la cellulite invece ottimi i modelli con culotte o i costumi interi stile anni 50’, magari con qualche fantasia alla marinara per rendere ancora di più. Anche i seni abbondanti, se non sapientemente valorizzati, possono diventare brutti a vedersi: evitate assolutamente i reggiseni a triangolo, tralasciate le fasce che non rendono giustizia al vostro punto di forza, e puntate invece per dei reggiseni col ferretto, in modo tale da garantire anche il giusto sostegno.

Passiamo ora ai piccoli stratagemmi: se avete spalle molto piccole e sproporzionate rispetto ai fianchi, puntate tutto sul seno adottando un modello push-up da allacciare però dietro al collo per ottenere un effetto di allargamento del decolleté.
Per le carnagioni più chiare, che rischiano sempre di fare la figura dei fantasmi in spiaggia, dimenticate i colori scuri e adottate tinte pastello. Evitate chiaramente il bianco, che va meglio quando si è già presa un po’ di abbronzatura. Per chi ha gli occhi chiari, un costume dello stesso colore esalterà ancora di più il vostro sguardo. Fantasie e decorazioni, se di piccola entità, esaltano un fisico minuto, mentre per le più alte meglio che i disegni siano più grandi. Anche per i costumi, vale infine la regola che i colori chiari riempiono, mentre quelli scuri snelliscono: se il vostro problema sono le sproporzioni, potete usare questo trucco per enfatizzare le parti più piccole e snellire le più grosse prendendo un costume di due diverse tonalità.