20. Ottobre 2020 · Commenti disabilitati su Abbigliamento Militare – Come Scegliere · Categorie:Abbigliamento

L’abbigliamento militare nasce per le forze armate come l’esercito, da sempre bisognose di indumenti in grado di resistere a forti sollecitazioni. Molti sono gli appassionati di questo genere di vestiario, anche ad uso civile.

Caratteristiche

L’abbigliamento militare riguarda il vestiario indossato dal corpo militare e include qualsiasi capo, dalla mimetica agli accessori: giacche, pantaloni, cappelli e berretti, maglie, camicie, t-shirt, guanti, elmetti, accessori. Generalmente l’acquisto riguarda l’abbigliamento dell’esercito, dai colori verdi al marrone chiaro, o ad un “mix” per la mimetica.

I tessuti che sono utilizzati per realizzare questi capi sono cotone molto resistente e per le t-shirt, elastam d’ottima qualità. Questi materiali permettono la traspirazione della pelle, evitando una sudorazione eccessiva, e al tempo stesso sono in grado di riparare in maniera adeguata dal freddo. La qualità dei materiali usati non permette che questi indumenti si logorino facilmente con il tempo, consentendone un uso continuativo.

Le giacche sono impermeabili, le camicie si scoloriscono difficilmente anche lavandole ad alte temperature. I tessuti spesso includono spalmati che permettono alla pelle di traspirare senza essere a contatto con temperature molto basse, cercando di mantenere un giusto equilibrio tra la temperatura corporea e la temperatura esterna. Dell’abbigliamento militare fanno parte anche gli anfibi: questo particolare tipo di calzatura è dato in dotazione a quasi tutti i corpi militari italiani; seppur pesanti, consentono di affrontare salite in montagna, su terreni sdrucciolevoli evitando distorsioni e cadute. Sono in pelle impermeabile e comodi, in realtà somigliano anche molto alle comuni calzature maschili, ma quelli militari garantiscono che il piede traspiri e possa affrontare in maniera agevole delle situazioni di terreno difficili. Tra gli accessori sono inclusi sia gli zaini sia le borse.

Vengono entrambi realizzati in materiale impermeabile, resistente e sono molto capienti. Nel caso specifico degli zaini, per alcuni corpi militari, come l’esercito, sono suddivisi in scomparti che permettono di inserire la borraccia e l’elmetto. Le borse solitamente sono portate a spalle e anche in questo caso la dimensione è abbastanza grande da consentire al militare di portare con sé tutto il necessario.

Utilizzo

Questo genere d’abbigliamento può essere scelto per diversi motivi: c’è chi è appassionato delle forze armate, chi lo acquista per uso sportivo o magari per il carnevale. La passione per le forze armate può riguardare soggetti che sono “ex” in quel particolare corpo, oppure gente comune che sceglie di acquistare una camicia militare per il gusto di indossare qualcosa di diverso e originale, ma sempre di qualità. L’uso sportivo include la categoria dei cacciatori che spesso scelgono di acquistare la mimetica dell’esercito con relativo cappello o berretto, la scelta ovviamente non è casuale perché questo genere di vestiario bene gli permette di mimetizzarsi nel bosco, ed evitare quindi la fuga della preda.

Oltretutto i pantaloni sono realizzati con molte tasche e questo consente al cacciatore di inserirvi le cartucce e tutto il necessario per la caccia senza doversi trasportare dietro uno zaino. La mimetica solitamente è scelta per il periodo invernale perché pur essendo pesante e quindi in grado di proteggere dal freddo, non risulta essere ingombrante e rende agevoli i movimenti. In estate solitamente, invece, si preferisce indossare solo il pantalone e una t-shirt che comunque sono sempre verdi. In alcuni casi quest’abbigliamento è utilizzato anche dai pescatori, perché lo trovano molto comodo, infatti permette di muoversi liberamente e tenere a portata di mano tutto l’occorrente.

In realtà l’uso sportivo è quello che vede per la maggiore l’utilizzo di questo genere di vestiario, anche se ultimamente è diventata una tendenza tra i giovani indossare un capo militare. Sicuramente perché i pantaloni risultano essere molto comodi e per le ragazze è possibile trovare le t-shirt elasticizzate, una comodità anche per le mamme che potranno lavare il tutto in lavatrice senza preoccuparsi che si rovinino. Ci si rivolge, infine, alla scelta di questo genere di capi per qualche festa mascherata, e allora si scelgono le uniformi, che per la maggiore prevedono la scelta tra quella dei carabinieri e quella dell’esercito.

Italiano e Americano

L’abbigliamento militare italiano in realtà riguarda tutte le forze armate impegnate sul territorio anche se per la maggiore si preferisce l’esercito, perché è utilizzata solo la sua mimetica per uso sportivo. È possibile però trovare anche berretti dei carabinieri o della polizia, che potrebbero soddisfare gli appassionati del settore senza dimenticare cuffie e guanti.

Per quanto riguarda quest’ultimi due accessori, sono spesso acquistati dalle persone comuni poiché realizzati in lana molto calda e resistente, utili specie per chi lavora all’esterno. Lo stesso discorso riguarda le giacche che sono impermeabili, imbottite e comode. L’abbigliamento militare italiano dispone di varie taglie, l’unica difficoltà riguarda chi è un po’ esile di corporatura, perché è realizzato in una grandezza che parte dalla misura media. L’anfibio, invece, è una calzatura che risulta essere uguale per tutti i corpi, quindi nell’acquisto è indifferente sapere se appartiene ad un settore piuttosto che all’altro.

Per gli appassionati d’abbigliamento militare USA i capi che sono venduti presentano caratteristiche leggermente diverse dall’abbigliamento militare italiano. Per quanto riguarda le giacche e i parka sono rivestiti di goretex che è una sostanza che permette di essere completamente isolati rispetto alla temperatura esterna ma al tempo stesso consente una regolare traspirazione della pelle. Le zip sono anticongelamento, quindi possono essere utilizzate anche in zone con temperature al di sotto dello zero e ogni giacca dispone di una sacca in nylon che permette di trasportare diversi oggetti.

Il corpo militare americano, trovandosi ad operare in uno Stato notevolmente superiore per estensione all’Italia, e con differenti zone climatiche, deve necessariamente dotare i soldati d’equipaggiamenti che siano in grado di difendere dal freddo ma che al tempo stesso gli consentano di muoversi liberamente. In questo caso la scelta nell’acquisto di un capo d’abbigliamento militare dev’essere orientata anche tenendo conto dell’uso e della zona geografica in cui ci si trova.

Usato

Questo particolare abbigliamento può essere acquistato sia nuovo sia usato, la scelta è personale e varia a seconda dell’uso. Se ci si orienta sulla scelta dell’abbigliamento militare nuovo consideriamo che il capo avrà un costo non bassissimo, perché si acquista un capo che è stato appena messo sul mercato, direttamente dall’azienda, quindi è preferibile acquistarlo se si deve partecipare ad una festa mascherata e si preferisce evitare la brutta figura di un uniforme un po’ troppo consunta o altrimenti è consigliabile a chi lavora nelle forze armate, per reperire un regalo simpatico per gli amici.

L’abbigliamento usato ovviamente si presenta sul mercato con costi decisamente più accessibili ed è preferito da chi ne fa un uso sportivo, in questo caso è possibile anche acquistare più di un capo, magari sia la camicia che la t-shirt, da indossare a seconda delle temperature. La scelta tra queste due opzioni rimane comunque molto personale, perché acquistare un capo usato vuol dire che è stato già indossato da qualcun altro, quindi è sempre opportuno verificare che sia in buone condizioni, che non sia scolorito o sporco, altrimenti non risulterebbe essere più un vero affare.

C’è poi chi considera che per l’uso che ne farà è più che sufficiente tenersi su una spesa limitata e quindi, pur prestando attenzione che il capo non sia in pessime condizioni, sicuramente si orienterà sull’usato. I giovani che invece, sempre più spesso, lo usano come abbigliamento giornaliero, si dividono tra chi lo preferisce nuovo e chi invece lo sceglie proprio per risparmiare e orientarsi solo sull’usato. Va ricordato che l’usato di questo settore è continuamente rifornito e quindi è semplice anche trovare la propria taglia, acquistando qualcosa d’inusuale ad un costo ridotto, anche se è sempre preferibile lavarlo prima di indossarlo.

Acquisto

L’abbigliamento militare, sia italiano sia estero, può essere acquistato nei negozi specializzati che vendono esclusivamente questo genere o anche nei negozi d’usato che solitamente dedicano sempre un settore al reparto militare. Spopola anche in Internet con negozi che permettono lo shopping on line e consentono di ricevere comodamente a casa la merce ordinata. Qui è possibile trovare anche capi più particolari e tutte le taglie. Ovviamente in questo caso non possiamo verificare la qualità ed indossarlo per vedere se ci piace. Essendo un abbigliamento così particolare, l’acquisto on line è consigliabile solo a chi ha già in precedenza acquistato capi simili ed è sicuro dell’effetto che faranno indossandoli; per chi è la prima volta che si avvicina a questo settore è opportuno recarsi, magari, in un negozio dell’usato e misurarli per vedere se piace o meno.

Per quanto riguarda i costi variano secondo il capo scelto e c’è differenza se ci si orienta sul nuovo o sull’usato. Il capo più acquistato che è presente sul mercato ad un prezzo accessibile è la t-shirt che costa dai 3 euro ai 10 euro o il cappellino che costa sempre al di sotto dei 10 euro. I costi iniziano a salire se si sceglie l’acquisto di una mimetica o di un parka, i modelli con zip antigelo, e in goretex, in dotazione ai corpi militari americani, che ha un costo che oscilla intorno ai 100 euro.

Le sacche, gli zaini, le camicie, sono gli elementi che sono maggiormente venduti nel settore usato, si può acquistare una camicia anche a soli 3 euro. Ovviamente se si acquista on line va ricordato che oltre al costo dell’abbigliamento saranno sommate le spese per la spedizione, che rappresentano sicuramente un costo aggiuntivo, rispetto all’acquisto in negozio. Comunque, sia per l’acquisto diretto sia on line, è sempre opportuno verificare che sia realmente il capo che stiamo cercando e che possa soddisfare le nostre esigenze.

12. Ottobre 2020 · Commenti disabilitati su Come Scegliere l’Abbigliamento Sportivo · Categorie:Abbigliamento

L’abbigliamento sportivo è costituito da una serie di indumenti e accessori, sviluppati appositamente per consentire agli atleti di effettuare gli esercizi fisici in maniera più comoda e in alcuni casi migliorando le proprie performance.

Caratteristiche

Sono tante le persone di qualsiasi età che dedicano alcuni momenti della loro giornata allo sport, come dimostrano le palestre cittadine, sempre più affollate. Sono proprio le palestre ad aver alimentato questo ritorno allo sport, incrementando la propria offerta con nuove opzioni, ad esempio i corsi di aerobica, lo step, lo spinning, il fitboxe a tanti altri tipi di esercizi di tutti i tipi. D’altronde, è dai tempi degli antichi greci e romani che l’uomo si dedica alla cura del corpo, una passione che è giunta praticamente intatta fino ai nostri giorni, ma soprattutto una passione che ha subito anche la contaminazione dei trend e delle tendenze, evento che ha portato le persone a voler essere vestite bene e alla moda anche mentre praticano esercizio fisico. Il risvolto di questa fusione tra moda e sport ha portato a una maggiore attenzione da parte delle case di moda nei confronti dell’abbigliamento per lo sport e alla conseguente creazione di capi di abbigliamento sportivo che si possono tranquillamente indossare anche la di fuori della palestra.

Quando ci si appresta ad acquistare un capo destinato all’esercizio fisico ci sono in ogni modo alcune semplici direttive, dettate dal buon senso e dalla conoscenza di questo settore, da tenere in considerazione. Direttive che vanno comunque applicate alle proprie tendenze personali, al proprio gusto e alle personalissime abitudini di ognuno, sia in materia di attività sportiva che di particolari esigenze.

Comodità
La prima esigenza per chi si sta per intraprendere una qualsiasi attività sportiva è, ovviamente, che gli abiti che indossa siano comodi. Non devono quindi essere troppo stretti, poiché potrebbero impedire alcuni movimenti e addirittura bloccare la circolazione, ma al contrario non devono neanche essere eccessivamente larghi, in quando potrebbero essere di intralcio nello svolgimento di alcuni movimenti. Le cuciture troppo rigide sarebbero da evitare, come anche i tessuti che non sono in grado di adattarsi al corpo in movimento. Spesso il cotone, esteticamente non particolarmente attraente, è il materiale d’elezione per l’abbigliamento sportivo, per tutti questi motivi.
Traspirazione
Qualsiasi attività sportiva, sia praticata a livello agonistico che amatoriale, richiede un determinato sforzo fisico, a cui consegue necessariamente un incremento della sudorazione, proporzionato allo sforzo. Questo è il motivo per cui la scelta dei materiali con cui sono realizzati gli abiti da destinarsi all’attività sportiva dovrebbe orientarsi preferibilmente verso quelli più assorbenti e che permettono, allo stesso tempo, alla pelle di traspirare in modo corretto, lasciando a chi li indossa una gradevole sensazione di pulito e di freschezza. Al primo posto tra tutti i tessuti che possiedono queste proprietà c’è il cotone, seguito dal goretek e dalle microfibre, da preferire a fibre sintetiche di qualsiasi tipo. I materiali sintetici, infatti, mentre sono capaci di controllare la sudorazione, spesso portano a cattivi odori e all’insorgenza di allergie, dermatiti e addirittura infezioni.
Strati
L’attività fisica attraversa diverse fasi di intensità, per questo il nostro consiglio è di vestirsi a strati, per poter modificare l’abbigliamento in base allo sforzo che si sta effettuando. Solitamente il decorso di un’attività sportiva qualsiasi inizia con una fase di riscaldamento, seguita da una fase di sforzo intenso e, per concludere, una fase di defaticamento con stretching e allungamento dei muscoli. E ognuna di queste fasi ha ovviamente bisogno di un abbigliamento adatto. La prima fase e l’ultima, infatti, necessitano di coprirsi in modo più pesante, ad esempio con delle maniche lunghe in modo da mantenere costante la temperatura corporea, soprattutto se si fa esercizio all’aria aperta nei mesi più freddi dell’anno. La fase di sforzo intenso, invece, necessita di abbigliamento leggero e a maniche e gambe corte, per non intralciare i movimenti e assicurando alla pelle la massima traspirazione. Gli ‘strati’ di abbigliamento permettono di rimuovere e rimettere gli abiti più pesanti e coprenti, lasciando il corpo il più libero possibile nei momenti di massimo sforzo.
Lavaggio
Gli indumenti preposti all’attività fisica subiscono un uso intenso e ripetuto, vengono esposti all’aria, alle intemperie e al sudore e vanno quindi lavati ogni volta, dopo l’attività. È quindi indispensabile che siano realizzati con materiali facilmente lavabili e che non abbiano bisogno di cure particolari durante il lavaggio. Se gli abiti sportivi entrano in contatto con gli ambienti condivisi di una palestra, si dovrebbe aggiungere una soluzione disinfettante e antibatterica al detersivo tradizionale.
Colore
La scelta del colore di un indumento sportivo dovrebbe essere secondaria alla scelta della qualità e del tipo di tessuto utilizzato, per tutti i motivi che abbiamo appena elencato. Gli indumenti sportivi colorati infatti non devono perdere il colore né a contatto con il sudore, né durante i frequenti lavaggi spesso ad alte temperature. Oltre a questo, considerando la finalità per cui vengono indossati, i tessuti colorati non dovrebbero neanche contenere sostanze nocive per la salute.
Estetica
Se è vero che la componente estetica non è il primo fattore che dobbiamo tenere in considerazione quando ci apprestiamo ad acquistare degli indumenti sportivi, è anche vero che si possono comunque trovare capi alla moda capaci di soddisfare anche l’occhio.
Un pantalone da corsa realizzato con material traspirante, che sia comodo per lo sport, di un colore gradevole e che una volta indossato si adatta perfettamente alle forme del corpo sicuramente è da preferire a un pantalone altrettanto idoneo allo sport ma che non ci sta bene addosso o di un colore che non ci piace. E questo perché sentirsi bene e curare il proprio aspetto è importante e stimolante anche nello sport.

Tipologie

Il tipo di indumento e di accessorio varia ovviamente in base all’attività fisica a cui è preposto; esistono però dei capi comuni a praticamente tutti gli sport. Eccone una breve descrizione:

Intimo
Per il fatto che si trova a diretto contatto con le parti più delicate del nostro corpo, la biancheria intima per lo sport va scelta con particolare cura in quanto deve possedere alcune caratteristiche importantissime: ad esempio, deve essere in grado di assorbire il sudore prodotto dallo sforzo fisico e allo stesso tempo lasciare la pelle libera di traspirare correttamente. Non deve stringere, non deve ostacolare i movimenti durante lo sport, e nel caso del reggiseno deve offrire un giusto sostegno al seno. Quest’ultimo indumento va scelto rigorosamente senza ferretto e senza cuciture troppo sporgenti che potrebbero provocare irritazioni per via di uno sfregamento prolungato dato dal movimento che si sta eseguendo. Per quel che riguarda l’intimo maschile, sia che si preferiscano gli slip o i boxer, è importante che il tessuto sia traspirante.
Scarpe
Se escludiamo gli sport acquatici e di alcune ginnastiche e danze, praticamente tutte le altre attività sportive che si possono praticare prevedono l’uso di una scarpa. Che va scelta molto accuratamente, in quanto dal benessere del piede dipenderà anche la buona uscita dell’attività sportiva. Una scarpa per lo sport deve infatti essere comoda, della taglia giusta e deve offrire al piede un’adeguata protezione, soprattutto nel caso delle attività sportive che prevedono molto movimento e molti contraccolpi. La scarpa in questi sport è fondamentale per proteggere il piede e la caviglia da eventuali urti o distorsioni. È consigliabile scegliere la scarpa adatta all’attività sportiva che vogliamo praticare, in quando sono realizzate con un’attenzione particolare alle esigenze del piede di chi pratica quel particolare tipo di sport. Individuare subito la scarpa giusta scegliendo un modello di buona qualità ci permetterà di risparmiare, in futuro, sia soldi che salute!
Calze
Nei negozi di abbigliamento sportivo si possono trovare modelli di calza creati appositamente per l’attività sportiva: solitamente sono calzette corte e il materiale con cui sono realizzate è la spugna, che offre un maggiore isolamento del piede dalla scarpa e permette di assorbire più facilmente il sudore prodotto dal piede. Cercate di evitare le fibre sintetiche.
Pantaloni
Esistono tantissimi modelli di pantaloni per praticamente tutti gli sport e le attività da palestra, e si differenziano in base alla forma e al tessuto. Ci sono pantaloni in cotone, in felpa, sintetici, di microfibra e di acetato… l’importante è scegliere il modello che si conformi perfettamente sia alle nostre forme che all’attività a cui è destinato: deve essere aderente nel caso di attività come lo spinning o del ciclismo (questi ultimi sono solitamente provvisti anche di apposte imbottiture sui glutei), mentre può essere più largo nel caso in cui servano per la corsa, la danza o altre attività di corpo libero. Possono essere lunghi o corti: questo spesso si decide in base sia allo sport che alla stagione, soprattutto se l’attività che si desidera praticare si svolge all’aria aperta.
Fuseaux
I fuseaux sono tornati molto di moda negli ultimi anni, e vengono utilizzati sia dagli uomini che dalle donne per lo svolgimento di determinate attività sportive. Vengono preferiti ad altri tipi di pantaloni perché sono aderenti senza essere troppo stretti; sono quindi i pantaloni ideali per effettuare tantissimi tipi di movimento. Ne esistono di diverse lunghezze, da sopra il ginocchio fino alla caviglia, di tutti i colori e con e senza tasche. Oltre a questo, vengono preferiti anche perché sono un po’ più economici rispetto ai normali pantaloni.
Canottiera
Indossata tranquillamente sia dagli uomini che dalle donne, la canottiera è un elemento fondamentale della mise da palestra e per la sua praticità e per la sua valenza estetica è arrivata a sostituire quasi del tutto la classica maglietta. Anche in questo caso ne esistono di diversi modelli, larghi o stretti, lunghi o corti tipo top, di colori neutrali o con fantasie e tinte molto accese: anche in questo caso la scelta dipende dall’attività che si desidera svolgere e dal gusto personale di ognuno. In ogni caso, considerando che praticamente tutte le linee di abbigliamento inseriscono la canottiera nelle loro collezioni, non è un indumento difficile da trovare e la scelta è davvero molto estesa.
Felpa
La felpa è un elemento piuttosto importante nell’abbigliamento di uno sportivo, soprattutto in quanto aiuta a prevenire raffreddamenti dovuti a improvvisi sbalzi di temperatura. Per questo, viene indossata prevalentemente nelle fasi di riscaldamento prima dell’attività e nella fase di defaticamento, mentre si allungano i muscoli con lo stretching: in queste due fasi infatti la temperatura del corpo è soggetta a variazione e una buona felpa può evitare strappi e malanni. La felpa ideale per lo sport è a manica lunga, più o meno pesante in base anche alla stagione dell’anno, magari abbinata per colori e modello con i pantaloni della tuta; spesso vengono venduti insieme, in pendant, anche se si possono spezzare e abbinare come più aggrada.
Maglietta
La maglietta è l’indumento che per antonomasia viene associato alle attività sportive. Al di sopra delle mode e delle tendenze, la maglietta continua a sopravvivere per la sua praticità, per la varietà dei tessuti con cui si può realizzare, per la sua versatilità che la rende idonea a praticamente tutte le attività sportive e, non per ultimo, per il suo prezzo alla portata di tutti.
Fascia per il sudore
La fascia è un accessorio per lo sport particolarmente gradito da quegli sportivi che portano i capelli lunghi, in quanto consente di tenere la fronte libera, assorbendo allo stesso tempo buona parte del sudore della fronte che, in caso finisse negli occhi, potrebbe diventare fastidioso. La fascia è particolarmente utile quando si svolgono attività sportive all’aperto nei mesi freddi, in quanto protegge anche le orecchie e la fronte dal freddo.
Polsini
Alcune attività sportive, ad esempio il tennis o la pallavolo, prevedono l’uso dei polsini, solitamente realizzati in poliestere o spugna, che permettono di pulirsi velocemente il sudore dalla fronte senza doversi distrarre dall’azione sportiva in corso. Sono disponibili in tantissimi colori e possono anche completare una mise sportiva dal punto di vista estetico.
Guanti
Alcune attività sportive prevedono anche l’uso dei guanti fitness da palestra, per esempio il lavoro con attrezzi nelle palestre. In queste situazioni il guanto serve a migliorare la presa sui manubri, sui pesi e sugli attrezzi, arrivando anche ad evitare infortuni. Questo tipo di guanto è realizzato in finta o vera pelle, o comunque in materiali che assicurino la massima aderenza. Il guanto diventa un vero e proprio guantone indispensabile nell’allenamento in attività come il fitboxe, il kickboxing o la boxe, e presentano imbottiture e rinforzi adeguati all’utilizzo a cui sono preposti.
Scaldamuscoli
Realizzati in fibra sintetica, ciniglia o lana, gli scaldamuscoli sono un accessorio sportivo che viene indossato sul polpaccio all’inizio di un’attività sportiva come la ginnastica artistica o la danza, oppure nelle pause tra una sessione di allenamento e l’altra: il suo scopo infatti è quello di mantenere i muscoli caldi, evitando strappi e altri tipi di infortuni a livello muscolare. La loro popolarità raggiunse il suo apice qualche anno addietro grazie anche a film come Flashdance e Saranno Famosi, ma per la loro grande praticità sono un accessorio molto in uso anche oggi.
Gilet o giubbetto
Sono accessori che si indossano principalmente durante le attività sportive all’aria aperta, ad esempio il jogging o la corsa, e solitamente nei mesi freddi dell’anno, quando la felpa da sola non è sufficiente. Il giubbetto ripara dall’aria fredda e aiuta lo sportivo a mantenere costante la temperatura del corpo durante l’allenamento.
Asciugamano
L’asciugamano è ormai diventato il compagno inseparabile di chi frequenta palestre e sale attrezzi, anche perché in molte palestre è addirittura obbligatorio. La sua utilità in questo frangente infatti non è quella di detergersi il sudore ma di isolare il corpo dalle panche, dagli attrezzi e dai tappetini, che nel corso di una giornata vengono utilizzate da più e più persone. Ha quindi uno scopo più igienico che pratico.

Acquisto

Al giorno d’oggi non è difficile trovare tantissimi punti vendita virtuali che propongono ampie collezioni di abbigliamento sportivo, per tutti i gusti e per tutti gli sport. Con pochi click è possibile infatti ricevere direttamente a casa i capi acquistati, con lo svantaggio però che non è possibile provarli prima di comprare, come invece è consigliabile fare nel caso di qualsiasi acquisto di abbigliamento. Per ovviare al problema, si può acquistare un indumento in un negozio tradizionale, e poi acquistare lo stesso modello della stessa taglia, magari con colori diversi, in un negozio virtuale: sarete così sicuri di ricevere un indumento che vi calza alla perfezione, senza brutte sorprese.

28. Settembre 2020 · Commenti disabilitati su Bikini – Come Scegliere il Migliore · Categorie:Abbigliamento

Anche se oggi è estremamente comune trovare persone che lo indossano in spiaggia, il bikini ha creato uno scandalo così forte nella società che lo vide nascere che molti all’inizio si rifiutarono di indossarlo. Dalla sua introduzione, tuttavia, si è guadagnato il favore dei frequentatori di spiagge e piscine, diventando uno dei costumi da bagno più popolari. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere il modello di bikini in base a criteri di qualità, prezzo e corretta informazione per il consumatore.

Caratteristiche

L’abbigliamento a due pezzi femminile risale almeno al quarto secolo, quando i ginnasti romani indossavano abiti molto simili ai costumi da bagno moderni. La versione attuale, tuttavia, è stata brevettata nel 1946 dai designer francesi Jacques Heim e Louis Reard. In concorrenza tra loro per creare il “vestito da bagno più piccolo al mondo”, Heim e Reard usarono uno spettacolo di moda francese per introdurre una striminzito abito a due pezzi, così scollato che per la prima volta lasciava nudi la schiena e l’ombelico di chi lo portava. Dopo un’iniziale violenta reazione pubblica per via della natura poco modesta di questo indumento, il bikini cominciò lentamente a guadagnare consenso, prima lungo la riviera francese e, successivamente, negli Stati Uniti. Dal 1960 è diventato un elemento portante sulle spiagge americane ed è apparso in programmi dedicati a surf e spiagge. Nei cinque anni successivi si sono succedute diverse varianti del costume da bagno, che è diventato sempre più scollato. Il modello di base, tuttavia, è rimasto lo stesso.

L’origine della parola bikini può essere motivo di confusione: dato che il prefisso latino “bi” significa “due” e sembra applicarsi bene alla natura a due pezzi di questo costume da bagno, è facile concludere che il nome provenga dalla traduzione della radice latina. In realtà non è così. Il nome ha radici legate al marketing e alla pubblicità. Il termine è tratto dall’atollo e dalla barriera corallina dell’isola di Bikini, entrambi siti di test sulla bomba atomica durante la seconda guerra mondiale. Anche se ci sono alcune speculazioni sul motivo per cui sia stato scelto prprio questo nome, l’ipotesi più accreditata è che Reard ritenesse che questo costume avrebbe prodotto tra la popolazione reazioni con effetti molto simili a quelli di una bomba atomica.

Prima della sua introduzione, le donne non erano solite scoprire il proprio corpo in spiagge o piscine pubbliche. Le prime cabine per cambiarsi in spiaggia e i parei nati negli anni ‘20 non ricevettero una grande approvazione, esattamente come successe all’inizio per il bikini. Durante gli anni ’30 e ’40 iniziò ad aumentare la popolarità dei film e i codici di abbigliamento cominciarono ad allentarsi un pò, anche se il codice di condotta interno osservato dai registi ancora vietava di mostrare aree sensibili del corpo femminile, come l’ombelico e la schiena.

Negli anni ’50, questo indumento da bagno ha iniziato ad acquisire popolarità nelle aree più tolleranti d’Europa, e la star francese Brigitte Bardot fu fotografata in bikini nel 1953. Con il diffondersi di piscine private nel retro di casa durante gli anni ’50, le donne americane divennero sempre più audaci e sicure di sé. Nel 1962, fece ripetute apparizioni nei media americani, e Sports Illustrated mise un bikini bianco sulla copertina del suo primo numero dedicato al costume da bagno nel 1964. Con la rivoluzione sessuale degli anni ’60 in pieno svolgimento, il bikini finalmente venne sdoganato. Nel 1967 un articolo della rivista Time dichiarò che il 65% delle donne americane lo indossava ormai abitualmente.

Con l’aumento del consenso pubblico, questo costume da bagno si diffuse ovunque. Oltre che durante le gite in spiaggia o le feste a bordo piscina, il bikini poteva essere visto anche in pubblicità, film e anche sulle copertine di alcuni dischi. Entro la fine del XX secolo l’industria della moda spinse il sex appeal all’estremo, consentendo alle donne di mettere a nudo la vita con maglioncini, polo e altri abiti casual. Nonostante la sua diffusione, la società moderna ritiene ancora che un costume da bagno succinto non sia per tutti.

Come Scegliere un Bikini

Quando arriva l’estate, la temutissima prova costume mette tutti in agitazione. Il costume da bagno infatti mette a nudo tutti i difetti più evidenti, non solo gli inestetismi, ma anche forme e proporzioni non perfette. È comunque possibile scegliere il costume in modo tale da riuscire a deviare l’attenzione di chi guarda in modo da esaltare le proprie potenzialità. Cominciamo dal classico triangolo, da sempre alla ribalta nelle spiagge di tutto il mondo, che però può essere sfoggiato con disinvoltura solo dalle più magre, che abbiano grande un seno piccolo e le spalle non troppo larghe. Se rispondete a questi requisiti, potrete mostrare con orgoglio il vostro bikini anche nella versione con i laccetti. Passiamo ora ai fianchi larghi, caratteristica che accomuna molte donne mediterranee.

Concedetevi tranquillamente gli slip a vita bassa, a patto che non abbiate però spalle troppo larghe, poiché questo tipo di costume tende ad evidenziarle. State attente ai modelli a culotte che, sebbene siano grandi alleati per mascherare inestetismi come smagliature e cellulite, rischiano di appesantire la figura soprattutto nelle più basse. Chi ha i fianchi stretti, viceversa, dovrebbe indossare slip a vita alta, che slanciano il fisico e arrotondano visivamente i fianchi. Uguale consiglio va a quelle che vogliono coprire i chili di troppo depositati sulla pancia. Perché poi non osare con il costume intero? Perfetto per chi ha necessità di camuffare forme troppo generose, chiaramente da evitare se avete curve che volete risaltare. Per quelle donne che non possono contare su un bel decolleté a causa delle spalle strette, si può consigliare un modello a bikini di quelli che si allacciano dietro al collo. Anche i colori possono fare il loro effetto: provate quindi ad utilizzare i costumi che hanno gli slip di un colore diverso rispetto al pezzo di sopra.

Passiamo ora alle decorazioni dei costumi: nastri, fiocchi, drappeggi sicuramente non stanno bene a fisici alti e prosperosi, ma sono molto carini e molto sbarazzini addosso alle più piccole, non per forza magrissime. Per quel che riguarda i piccoli inestetismi, la pancette può essere facilmente nascosta con un costume a vita alta, con una fascia drappeggiata, in modo da celare anche le buffe, ma non belle esteticamente, maniglie dell’amore. Per la cellulite invece ottimi i modelli con culotte o i costumi interi stile anni 50’, magari con qualche fantasia alla marinara per rendere ancora di più. Anche i seni abbondanti, se non sapientemente valorizzati, possono diventare brutti a vedersi: evitate assolutamente i reggiseni a triangolo, tralasciate le fasce che non rendono giustizia al vostro punto di forza, e puntate invece per dei reggiseni col ferretto, in modo tale da garantire anche il giusto sostegno.

Passiamo ora ai piccoli stratagemmi: se avete spalle molto piccole e sproporzionate rispetto ai fianchi, puntate tutto sul seno adottando un modello push-up da allacciare però dietro al collo per ottenere un effetto di allargamento del decolleté.
Per le carnagioni più chiare, che rischiano sempre di fare la figura dei fantasmi in spiaggia, dimenticate i colori scuri e adottate tinte pastello. Evitate chiaramente il bianco, che va meglio quando si è già presa un po’ di abbronzatura. Per chi ha gli occhi chiari, un costume dello stesso colore esalterà ancora di più il vostro sguardo. Fantasie e decorazioni, se di piccola entità, esaltano un fisico minuto, mentre per le più alte meglio che i disegni siano più grandi. Anche per i costumi, vale infine la regola che i colori chiari riempiono, mentre quelli scuri snelliscono: se il vostro problema sono le sproporzioni, potete usare questo trucco per enfatizzare le parti più piccole e snellire le più grosse prendendo un costume di due diverse tonalità.

28. Settembre 2020 · Commenti disabilitati su Giubbotto Invernale da Uomo – Come Sceglierlo e Come si Indossa · Categorie:Abbigliamento

Il giubbotto è un indumento utile a proteggersi dal freddo invernale, al suo interno è spesso contenuta una imbottitura in cotone o lana, in grado di non far penetrare l’aria fredda. Leggi la guida per conoscerne caratteristiche, tipologie, e come scegliere i migliori giubbotti invernali da uomo in base a criteri di qualità, prezzo, offerte e corretta informazione per il consumatore.

Osservando le possibili distinzioni, spicca la differente lunghezza: solitamente arriva fino alla vita, ma non sono rari quelli che coprono la parte alta dei pantaloni; esistono poi dei modelli particolari che si fermano all’altezza dell’ombelico, o arrivano addirittura fino ai piedi.La presenza del cappuccio è un altro elemento variabile di questo capo. Esso può non esserci, essere stabilmente attaccato all’indumento, oppure essere removibile, tramite una pratica cerniera.

Infine alcuni modelli sono sprovvisti di maniche (ed assumono in questo caso il nome di gilet imbottiti o di giubbotti gilettati) mentre altri presentano un gilet in giubba al loro interno, facilmente removibile tramite una cerniera. In sintesi è opportuno sottolineare la varietà di questo indumento, le cui importazioni sono regolate dalla Convenzione di Washington e il cui utilizzo è principalmente maschile. Le donne infatti possono tranquillamente scegliere di portare un giubbotto, ma soffrendo maggiormente il freddo, prediligono più spesso il caldo cappotto.

Sul mercato è possibile trovare una vasca scelta di prodotti, vediamo insieme come sceglierli nel modo più conveniente:

Bomber
Si presenta piuttosto corto, con elastico in vita e ai polsi, maniche ampie e chiusura con cerniera lampo. I colori dell’indumento sono molti, anche se il più diffuso è senza dubbio quello verde mimetico. Ma da dove arriva il bomber? Quale è la sua origine? Originariamente esso fu ideato per i piloti che, avendo aeroplani da guerra con abitacolo aperto, necessitavano una protezione dal vento e dal freddo. La Royal Flying Corps sin dal 1915 dotò i propri piloti di giacche a vento, che divennero poi i futuri bomber. Essi entrarono nel mondo della moda tra gli anni 70 e gli 80, e spesso furono utilizzati come simbolo e riconoscimento da diverse culture e gruppi. Si ricordino, per esempio, gli skinhead degli anni 90, o la cultura hip hop degli inizi del 2000. Oggi è privo di riferimenti simbolici, ma rimane comunque un capo di grande diffusione.

Chiodo
Dalla sua comparsa ad oggi, ha mantenuto lo stesso design; è rimasto tuttavia aperto alle mode del tempo, presentando borchie e catene nei metallari anni 80, e linee più aderenti e sagomate negli anni 90 e nel 2000, per far sì che anche le donne lo indossassero. E’ indiscutibilmente uno dei modelli più presenti nell’immaginario cinematografico italiano. Come non pensare a Marlon Brando ne Il selvaggio del 1953, oppure a James Dean che lo indossa in Gioventù bruciata, due anni dopo? Chi non ricorda Tom Cruise in Top Gun? Questa serie di film non solo ha contribuito ad una ulteriore diffusione del chiodo fra gli anni 70 ed 80, ma ha anche favorito l’associazione del chiodo ad alcune culture come quella biker, greaser, punk, rock musicale. Addirittura nel 2007 è stato prodotto un chiodo protettivo per motociclisti, per celebrare Marlon Brando che era solito guidare una Triumph Bonneville, nel film Il Selvaggio. La casa motociclistica stessa ha optato per la produzione di questo particolare chiodo, e lo ha dotato di protezioni amovibili su spalle e gomiti, inserti in riflex, e doppie cuciture.

Piumino
Il piumino è un capo d’abbigliamento che deve il suo nome al materiale della sua imbottitura, la piuma d’oca. Tale imbottitura permette, a chi indossa questo tipo, di sentire caldo, ma nel contempo di non portare un indumento troppo pesante. La sua origine è sportiva, ma la sua natura è presto divenuta casual, in seguito alla moda dei paninari di metà anni 80. Il problema del piumino potrebbe essere quello del “gonfiore”, della voluminosità dell’indumento. Per ovviare a questo, spesso si sono applicate nei piumini delle cuciture a liste, per fermare ed appiattire il tessuto. Evoluzione dell’anorak, il piumino è presente oggi in tutte le lunghezze, dalla classica che si ferma alla vita, alla più recente che scende fino ai piedi.

Anokar
Le antiche popolazioni Inuit erano solite indossare dei modelli in pelli di renna o foca, per tentare di sconfiggere il freddo pungente. Sono questi gli indumenti antenati dell’anokar, un giubbotto impermeabile che presenta un cappuccio, in alcuni casi con il bordo di pelliccia, ed offre la possibilità di abbottonarsi ed incernierarsi fino al collo. Non è raro oggi trovarlo in fibra sintetica, in nylon soprattutto, materiali che si sono iniziati ad utilizzare dalla seconda metà del 900.

Eskimo
Questa tipologia, come si intuisce anche dal nome, ci riconduce agli abitanti del circolo polare artico. Come è fatto? Risulta fondamentale nella sua descrizione sottolineare la presenza di un cappuccio bordato di pelo e larghe tasche, la caratteristica di essere di semplice fattura, e quella di possedere una buona tenuta termica, grazie alla maglia elastica dei polsi. Può essere lungo fino alle ginocchia, o arrivare a mezza coscia; possono variare anche i colori, di frequente tendenti al blu scuro o al verde militare. Nel periodo iniziale della sua diffusione, l’eskimo si poteva trovare solo in negozi di articoli ex-militari; pian piano la sua presenza aumentò di consistenza, passando dalle botteghe specializzate di jeans alle bancarelle di mercato, per poi diffondersi definitivamente. La sua caratteristica di possedere un prezzo accessibile a tutti contribuì a farlo divenire il simbolo del proletariato, durante le rivolte studentesche del 1968; per estensione, negli anni successivi, chi portava l’eskimo era identificato come militante o simpatizzante di sinistra, similmente a quanto avvenne in seguito per la kefiah palestinese.

Gilet imbottito
Nasce in ambito sportivo, particolarmente nel golf, canottaggio, vela, corsa e sci nautico, ovvero in tutte quelle discipline che necessitano la libertà di movimento delle braccia e contemporaneamente una protezione del corpo. Infatti esso è sprovvisto di maniche e solitamente indossato sopra la giacca o il cardigan, e sotto l’impermeabile. Gli stessi golfisti ne fanno uso sopra il golf, e sotto il Kway.

Barbour
Risulta essere il tipico modello di origine inglese e che divenne in “auge” negli anni ’90. I colori classici del barbour sono il verde militare e il blu petrolio e la loro caratteristica principale è quello di essere al 100% impermeabile, in quanto la parte esterna ha un rivestimento in cera. Tale rivestimento poteva essere abbinato al giubbotto ogni qualvolta finiva l’effetto dell’impermeabilità. Il barbour nasce come giubbotto adatto per lo spot dell’equitazione e infatti anche la sua vestibilità risulta idonea a chi praticava questo sport: sono dotati di bottoni sui fianchi in modo da poterlo sbottonare anche il sella al cavallo. Il barbour può rendersi più caldo con l’aggiunta di un gilet in pelo sintetico che si aggancia facilmente all’interno con dei pratici bottoni. Al contrario, resta un modello non particolarmente caldo.

28. Agosto 2020 · Commenti disabilitati su Gonna – Come Sceglierla e Come si Indossa · Categorie:Abbigliamento

La gonna è uno degli indumenti più utilizzati dalle donne. Seguite la mia guida per scegliere il modello che più si addice al vostro fisico e alle vostre esigenze.

Caratteristiche

Il 1963 viene ricordato anche per l’invenzione della minigonna. La comune e famosa gonna è un indumento prettamente femminile, costituito da tessuto a forma di tubo o cono, coprente le gambe, allacciato attorno alla vita. Esistono parecchi modelli di gonne, dai più semplici, costituiti da un unico tessuto unito, da un semplice drappo, ai più particolari, con forme originali ottenute tramite cuciture, imbastiture, pieghe, ornamenti. La lunghezza è un elemento che varia moltissimo e può raggiungere qualsiasi livello della gamba della donna: può arrivare solo alla coscia, al ginocchio, alle caviglie, presentando in questo caso degli spacchi per consentire maggiore facilità di movimento, o lambire addirittura il suolo, caratterizzandosi per la presenza di uno strascico.

Mediamente le gonne più diffuse sono quelle che arrivano o superano di poco il ginocchio, ma anche le cosiddette “minigonne” sono un indumento sempre di moda. Analizzando l’evoluzione storica delle gonne, è possibile ritrovarle in qualsiasi epoca: pensiamo alle nobildonne del medioevo che portavano delle ampie vesti di oltre tre metri di diametro, o alle donne degli anni ’60 che lanciarono l’intramontabile minigonna nel mondo della moda femminile. Un modello particolare di gonna si diffuse a Rivanazzano, in provincia di Pavia, nel dopoguerra: si trattava di un indumento che mirava ad esaltare ed aumentare il più possibile le dimensioni del sedere della donna (raggiungendo a volte effetti che quadruplicavano la dimensione reale); la celebre gonna di Rivanazzano entrò anche nel famoso film di Fellini Otto e mezzo, ed è giunta fino ai nostri giorni tramite pochi modelli ancora rimasti in circolazione. Cerchiamo ora di analizzare l’utilizzo attuale della gonna, spaziando in alcune località. Nel mondo occidentale la indossano prevalentemente donne, anche se basta arrivare in Scozia per trovare il celebre “kilt”, tradizionalmente maschile.

Esistono inoltre dei luoghi, come l’Africa, il Medio Oriente, l’America centrale e meridionale, che non tollerano l’utilizzo del pantalone da parte delle donne e di conseguenza ammettono come unico indumento consono la gonna. Meno diffusione ha questo capo d’abbigliamento nei paesi estremamente freddi, dove si preferisce coprirsi il più possibile, indipendentemente dal sesso. In generale, possiamo affermare che ormai donne americane ed europee di qualsiasi età, ceto, condizione, amano indossare i più vari modelli di gonna in qualsiasi situazione, formale o meno. Particolarmente diffuse le gonne nel guardaroba di donne manager, dirigenti, avvocati, ovvero di tutte quelle signore di elevata posizione sociale; inoltre per feste, ricevimenti, matrimoni quasi tutte le donne preferiscono indossare eleganti modelli di gonne. Si ricordi infine che questo capo d’abbigliamento fa parte anche di molte divise da lavoro: si pensi alle hostess delle compagnie aeree, o alle uniformi scolastiche per bambine.

Tipologie

Minigonna
A pensarci fu la londinese Mary Quant, quando a soli 21 anni, ottenuto il diploma al Gold Smith College of Art, disegna la moda giovane. Nel 1963 appunto, con poca stoffa realizzò un capo d’abbigliamento ridotto ai minimi termini, ovvero capace di coprire il minimo indispensabile , e lasciando quindi scoperte le gambe. Fu Mary Quant quindi a lanciare la moda della minigonna. La moda come si sa, viene e va. Ci fu un periodo nel quale la minigonna non era di moda, ma ora sembra proprio essere tornata alla ribalta. La minigonna, come dice la parola stessa, è “mini”, quindi corta e può essere indossata sicuramente da chi ha un bel fisico e ama farlo vedere, o da chi in ogni caso, indossandola si sente a proprio agio. Ricordate che si tratta di un capo d’abbigliamento sexy e bisogna saperla abbinare, non solo ad una bella maglia, ma anche ad un paio di scarpe che rispecchierà il tipo di mini. Se indossiamo una minigonna casual in jeans, possiamo abbinarla ad una scarpa sportiva di moda. Oggi sono tornate di moda le classiche ballerine. Se invece la mini è piuttosto elegante, meglio optare per la scarpa che non tramonterà mai: la classica scarpa col tacco. Questi i consigli per indossare al meglio la minigonna. Nei migliori negozi di abbigliamento, trovate davvero trantissimi modellli di minigonne e sopratutto di lunghezze, anche se come abbiamo già detto, la minigonna è corta già di sè. Diciamo infine che la minigonna, se portata, valorizza la donna nella sua femminilità.

A portafoglio
Aprendo il mio armadio e curiosando tra gli abiti che non metto più ma che, allo stesso momento non mi va di eliminare, mi sono accorta di possedere un paio di gonne a portafoglio. Una piuttosto femminile, di colore nero, che indossavo negli anni ’90, nelle mie pazze serate in discoterca, l’altra un pò più casual, che solitamente indosso al mare, perchè appunto sportiva. Le gonne a portafoglio per intenderci, sono quelle che, come dice la parola si chiudono a portafoglio. Immaginate una stoffa lunga che anzichè indossarla, bisogna avvolgerla fino a racchiuderla, aiutandosi con dei bottoncini ai 3 quarti della larghezza, ma non solo. Per “fermare” la gonna a portafoglio , dovete ( solitamente nel fianco destro) “chiuderla” con un bottone. L’ultima ala del portafoglio, si chiude con un altro bottone o dei laccetti sempre, all’altezza della vita. Gonna a pantalone: Anche questo tipo di gonna rientra nella categoria della gonna più particolari. Questo genere di gonne, impazzavano negli anni ’90, ma come ho già detto più volte, la moda torna , e tutto in ogni caso fa moda.Se pensate di svuotare il vostro armadio con la sola giustificazione che i capi eliminati non sono più di moda, beh, vi sbagliate di grosso. Tenete tutto, sopratutto le gonne. Queste di cui stiamo parlando ora, sono appunto le gonne a pantalone. Ma come si presentano? Si tratta di una gonna o di un pantalone? In verità , la gonna a pantalone è un pò entrambi. Immaginate un pantaloncino con staccato al fianco destro un pezzo di stoffa che va a chiudersi nel fianco opposto, nello stesso modo della chiusura della gonna a portafoglio. Queste tipologie di gonne sono le più particolari e le più simili. Variano le lunghezze. Mentre la gonna a portafoglio la possiamo trovare di diverse lunghezze, le gonne a pantalone sono nel suo specifico piuttosto corte.

A campana
Minigonna, gonna a portafoglio, gonna a pantalone , ma non solo. Esistono altre tipologie di questo indumento particolarmente femminile che ne esalta appunto la femminilità. Soffermiamoci ora su altri due tipi di gonne. Questa tipologia di gonna può essere di diverse lunghezze. Diciamo comunque che quelle di cui vi parlo io, è piuttosto lunga, e arriva oltre al ginocchio. E’ denominata gonna a campana per la sua forma. Immaginate infatti di “indossare” una campana. La gonna ha la stessa forma, se provate a fare la “giravolta” con questo tipo di gonna, vedrete davvero che prende la forma della campana. Questa gonna va portata con scarpe piuttosto basse. Per consigliarvi una tipologia di scarpa, in voga negli anni ’80, ma tornate prepotentemente di moda, proprio quest’anno sono le ballerine, scarpe ultrabasse che si abbinano in modo ottimale alla gonna a campana.

Longuette
Si parla spesso di minigonne o di gonne standard, ma anche il modello longuette è molto di moda. E’ quel tipo di gonna, la cui lunghezza supera il ginocchio. E’ sbagliato pensare che si tratti di un modello antico usato dalle nostre mamme o dalle nostre nonne. La moda va e torna, e così è stato anche per la longuette, che è indicato anche per le donne giovani. Se si indossa una longuette, si consigliano un bel paio di scarpe, con una forma o un dettaglio particolare. Il motivo è semplice: la longuette ha una lunghezza particolare che lascia le gambe coperte, e quindi l’occhio cadrà sulle scarpe.

Tessuti

Che gonne acquistare? Sono tanti i tessuti da scegliere per questo tipo di capo di abbigliamento. Innanzitutto, bisogna capire per quale occasione dovremo indossare il capo, in che stagione ci troviamo e infine seguire i nostri gusti. Diciamo che, se ci occorre comprare una gonna per una cerimonia o comunque una qualsiasi occasione importante, nella boutique trovate gonne abbinate a giacche ( i classici tailleurs) in diversi tessuti e stili eleganti. Potremo scegliere tra gonna in puro lino se siamo in estate o gonne realizzate in cotone o lana per la stagione media o la stagione fredda.

Se invece, comprate la gonna per le serate tra amici o semplicemente per andare a lavorare, i tessuti sono tra i più svariati. Viscosa, jersey, jeans, avrete di che scegliere. Potete optare anche per quelle fantasie scozzesi ( i classici quadrettoni di diverse fantasie che ricordano il kilt). Un tessuto “commerciale” è la viscosa, utilizzata un pò in tutte le stagioni. Per la stagione estiva, possiamo acquistare gonne in stoffa leggerissima, che ci permette di far respirare le gambe e di “coprirle” al tempo stesso. Al contrario, per l’inverno esistono gonne in tessuto di velluto, molto calde per proteggere le gambe dal freddo.

Ma se decidessimo di cucirci personalmente una gonna? Innanzitutto, serve una macchina da cucire ( per la guida all’acquisto di questo elettrodomestico, potete leggervi un pò di consigli utili, nell’apposita sezione, quella dedicata agli elettrodomestici). Ma se non siete sarte, inutile tentare di cominciare il vostro operato, confezionandovi una gonna. Meglio iniziare con qualcosa di più semplice, per esercitarsi. In questo caso, rivolgetevi alla sarta di vostra fiducia, oppure presso una sartoria. Personale specializzato, vi confezionerà la gonna seguendo i vostri gusti e le vostre preferenze, col tessuto da voi suggerito. Sicuramente, il prezzo sarà maggiore rispetto a quella di una gonna acquistata in negozio, ma potete giocare sul fatto che, una gonna fatta su misura dalla sarta, è in qualche modo esclusiva.

Dove acquistare

Se non decidete di rivolgervi alla sarta, dovete acquistarla già confenzionata. Si , ma dove? Ovviamente, nei negozi di abbigliamento ma non tutti sono uguali. Dipende un pò dall’uso che ne dovete fare. Sicuramente, sono molti i negozi in centro città che propongono questo articolo al femminile. Se vi serve comprare una gonna da “tutti i giorni” potete rivolgervi in uno di quei negozi economici. Se invece , volete acquistare una gonna piuttosto elegante, sono tanti anche i negozi “di classe”. In entrambi, i casi , occhio ai prezzi. A volte, una gonna acquistata a 20 euro dura più di una acquistata a 100 euro.

Guardate bene le rifiniture, le cuciture, il tessuto e tutto ciò di cui abbiamo parlato prima. Oggi, si va anche a comprare al mercato , dove si trovano il più delle volte prezzi concorrenziali. Ci sono ad esempio banchetti che espongono in vendita merce ” di negozio”, a prezzi più abbordabili. Altri ambulanti vendono solo nei mercati ma basta conoscere un pò il mercato bisettimanale della vostra città, per capire dove si compra bene con un discreto rapporto qualità-prezzo. Sempre al mercato, potete acquistare a prezzi irrisori gonne “da casa”, cioè quel genere di gonne da indossare in casa, per fare i lavori domestici. Anche nei centri commerciali sono a vostra disposizione negozi che vendono gonne (casual o eleganti).

All’interno degli ipermercati, nel reparto “abbigliamento donna”, potrete trovare diversi generi di questo articolo. Se vi piace fare shopping on-line, la vetrina del web è sempre più alla moda. Alcune aziende, presenti nel web , con il proprio sito, propongono vendita solo per corrispondenza. Basta sfogliare virtualmente il catalogo e fare l’ordine tramite mail. Se preferite, potete farvi spedire il catalogo cartaceo all’indirizzo di casa e guardarvelo con calma. Molte volte, si trovano davvero delle grandi occasioni a buon prezzo. Sempre in rete, sono presenti parecchi mercatini, dove all’interno vi sono annunci di vendita di gonne ( in questo caso), di seconda mano. Può capitare però di trovare annunci di vendita di articoli nuovi, con ancora il cartellino. Se è una buona occasione , non fatevela sfuggire.