14. Settembre 2020 · Commenti disabilitati su Stivali da Cowboy – Come Sceglierli e Come Indossarli · Categorie:Scarpe

Fanno parte di uno stile preciso, di un modo di intendere la vita e la libertà di esprimersi. Non solo indossati da chi è nato in Texas, sono usati dai rocker o dai punk e dalle donne di tutto il mondo. Altre volte sono marroni e lisci, per chi ama la vita all’aria aperta e lo stile “Casa nella prateria”. I modelli sono tanti, dal classico dei padri pellegrini, pieno di laccetti e dal tacco spesso per ancorarsi alle staffe, ai successivi roper, passando per quelli con speroni, da rodeo, di pelle di serpente o alligatore, persino leopardati, con tacchi alti per le cow girl di città, ma anche bianchi, da sposa.

Storia

Dalle mandrie alle passerelle. E’ questa la storia degli stivali da cow boy, nati attorno al XVI secolo. Gli uomini vecchio West capirono ben presto che la pelle bovina, di vacca o vitello, all’inizio utilizzata per confezionarli, non era la migliore, per una questione di durezza del pellame e ruvidità. Servivano infatti superfici “granulose” per poter aderire al manto del cavallo e soprattutto spronarlo al trotto o al galoppo. Tutto ciò ha portato ai primi stivali veramente di moda tra gli uomini delle praterie: quelli di pelle di serpente.

Il modello “originale” di pelle bovina è detto western o “classico”, con i laccetti che partivano dalla punta per tutto il tronco della scarpa. Il tacco era spesso per poter infilarsi bene nella staffa, caratteristica che si conserva ancora oggi negli stivali da cow boy utilizzati veramente per cavalcare. Presto si è diffuso tuttavia il modello più noto, il roper, conosciuto già in tutto il mondo dalla fine dell’Ottocento. Nei roper il piede è infilato in una cornice di cuoio ricoperto di altra pelle e cucito al tronco, con cucitura in evidenza, il che rende più flessibile il movimento del piede. Il tacco è ridotto, breve, ma si infila comunque nella staffa. La punta può essere arrotondata o affilata, anche ricoperta di metallo.

In pelle di serpente

Sono più leggeri di quelli di cotenna bovina, si possono ripiegare, sono meno pesanti e ingombranti. Essendo flessibili, ma resistenti, permettono al piede movimenti più agili, sono lisci, ma possono essere lavorati in modo facile con decori e cuciture, tanto da dare loro le caratteristiche necessarie di ruvidità per spronare il cavallo. Inoltre, proprio per il loro stile unico, hanno subito conquistato, e conquistano tutt’oggi, il mercato sia di chi pratica equitazione che della moda, questo grazie alla pelle naturalmente pitonata. Nel caso di una calzatura di taglio femminile, sono considerati da alcuni molto seduttivi. Vista la loro diffusione, ormai esistono marche e modelli di ogni genere e prezzo, tanto da renderli accessibili a tutti. Lo stesso dicasi per quelli di coccodrillo. Se non volete far del male a bestiole libere e selvagge, esistono ormai trattamenti sintetici delle pelli, ma anche dei tessuti, che ne offrono ottime imitazioni.

Stivali di leopardo

All’epoca dei padri pellegrini era raro vedere un cow boy o una cow girl con gli stivali di leopardo. Anzi, oggi sono il simbolo dell’appropriazione da parte della moda di questa calzatura pensata per allevare bestiame e cavalcare. Oggi sono di tendenza, esempio di uno stile aggressivo e utilizzati più per stupire che per la loro funzionalità “en plein air”. I materiali impiegati non sono ovviamente solo la pelle del felino, ma anche tessuti sintetici o pelli trattate in modo che sembrino uscite dalla giungla. I modelli femminili in genere hanno il tacco alto, spesso a stiletto per gli usi “urbani”, a sottolineare il loro appeal trasgressivo. Tuttavia, passati i primi tempi, anche i veri cow boy non hanno saputo resistere alla tentazione “domare il leopardo” e in quel caso, per i modelli da cavallerizzo, il tacco è rimasto alto, ma squadrato, per tenere il piede nelle staffe. Presentano delle parti in vitello, interne al tallone, e con l’andare del tempo la loro punta si è sempre più arrotondata. Per tradizione non dovrebbero avere lacci, ma il mondo della moda li ha ormai arricchiti di frange, nappe e altre decorazioni.

Con speroni o senza

Gli stilisti, si sa, riciclano tutto. Anche gli speroni del vecchio West. Va tuttavia ricordato che i veri spurs, speroni in americano, a stella o triangolari (i “Dallas”) sono affilati perché venivano utilizzati per indirizzare l’andamento del cavallo. In tempi recenti stilisti come Ralph Lauren, Jean Paul Gaultier, Hermès hanno riportato in auge lo stile tex-mex (indimenticabili i Camperos intarsiati) con modelle vestite alla Calamity Jane. Da lì una “deriva” della moda ormai vero e proprio stile, ispirata costantemente anche dal cinema, fatta di accessori come i cappelli stetson (quelli a falda larga dei mandriani), camice a quadri (magari scollate e portate sotto trench di camoscio color sabbia o blu indingo) e giacche con le frange. Un unico consiglio, se decidete di comprare stivali da cow boy con speroni assicuratevi che questi siano decorativi e non passati sotto le lame affilate dell’arrotino. Altrimenti potreste fare male a qualcuno.

Punta d’acciaio, tonda o quadrata

La punta in acciaio all’inizio non fu creata per motivi decorativi, ma perché lo zoccolo del giovane cavallo spesso atterrava sul piede dell’addestratore. Ma soprattutto perché era più facile agganciare il piede alla staffa. Poi, assieme agli speroni, la punta è diventata un simbolo della moda e dello stile rocker. Alcuni suggerimenti. Se decidete di acquistare questo modello, provateli sempre prima. O meglio: il peso della punta può sembrare sopportabile al momento dell’acquisto, ma diventare intollerabile dopo. Proprio per questo è sconsigliato l’acquisto online di tale prodotto. Anche gli stivali da cow boy con la famosa “snip toe”, punta quadrata, hanno un loro pubblico di affezionati estimatori. Ma prima di sceglierli è bene fare alcune considerazioni. Innanzitutto, la presenza della punta squadrata corrisponde solitamente a uno stivale con poche decorazioni o intarsi. In genere, infatti, è proprio dall’estremità del piede che parte il decoro poi ripreso dal tronco. Inoltre, è piuttosto importante che siano di fattura artigianale. Come in tutte le scarpe, la punta quadrata è quella che tende a staccarsi più facilmente delle altre, se incollata malamente o cucita male, a causa delle sollecitazioni continue ricevute dagli angoli. Quindi è sempre meglio scegliere con oculatezza e o magari far addirittura confezionare da un artigiano di fiducia questo tipo di stivale. Inoltre, sono stivali meno comodi di quelli a punta tonda.

Black or white

Come dicevamo, gli stivali da cow boy hanno conquistato a pieno titolo la moda. A parte gli amanti dello stile country, un discorso va fatto per i modelli total blacl, neri, punkeggianti o glam rock, ormai prodotti in tutte le fogge, con o senza tacco alto, con o senza punta metallica, decorati da cuciture, frange, pietre dure, o inserti colorati. Lo stesso dicasi per gli stivali bianchi che, non solo nel sud degli Stati Uniti o in Messico, vengono usati persino dalle spose.

Come portarli

Una buona notizia: proprio perché hanno uno stile così definito, gli stivali da cow boy possono essere portati con tutto. Dai jeans, agli short, soprattutto se si ha la fortuna di somigliare alla mitica Daisy Duke di Hazzard, all’abito da sera o da cocktail. Ma a meno che non abitate in Alabama o non abbiate una grande dose di coraggio, è consigliabile evitarli con abiti da gran galà. Va bene mischiare gli stili, ma non troppo, soprattutto se non si è un po’ cow girl nell’anima. Per entrare gradualmente nel mondo stivali texani, è sempre meglio cominciare con uno stile casual, magliette o camice, bianche o monocolore, jeans comodi che coprono lo stivale. Un altro abbinamento è quello con gli abiti prendisole, magari con spalline incrociate dietro alla schiena, meglio se bianchi e “pizzosi”, da ingentilire con gioielli etnici, o monili degli indiani d’America. Un bicchierone di limonata ghiacciata in mano e il gioco è fatto. Altra mise può essere una gonna a falde larghe, magari in stampa provenzale o sempre con pizzi e ricami con sopra una gicchetta di jeans. Attente però a non cadere negli eccessi con accessori “in stile” quali cappello da mandriano, giacche o borsoni frangiati. Oppure, addirittura, indossando uno spolverino lungo, magari in pelle nera o animalier. Se decidete di farlo, ricordatevi che non dovete andare a un rodeo o a una sfida all’ultimo sangue.

Come scegliere

Gli stivali si possono portare con tutto, se non si esagera, ma è sempre consigliato lo stile casual. Stanno bene a tutte le corporature. Essendo un capo di abbigliamento molto particolare, è sempre meglio prenderlo di qualità, che duri nel tempo, importarlo quindi. Le maggiori aziende produttrici (e gli stilisti che a intervalli regolari ripropongono lo stile tex-mex sulle passerelle) spesso si rivolgono alle aziende artigiane di El Paso, vera e propria patria di questo tipo di stivale. Se il portafoglio lo permette, è meglio farli fare su misura da un artigiano del posto. Inoltre: usateli. Un vero calzare da cow boy deve essere “rovinato”, non lucido di fabbricazione.